Valanga Marmolada: 11 le vittime della tragedia

11 luglio 2022 - 6:57

Nel primo pomeriggio di domenica 3 luglio 2022, è caduta una grossa valanga dalla vetta della Marmolada, in prossimità di punta Rocca e che ha travolto un gruppo diescursionisti che stavano camminando sulla via normale per la salita sulla vetta della montagna.

Con l’individuazione dei resti dell’ultimo disperso, il bilancio definitivo della tragedia è di 11 morti. Le ricerche sono tuttora in corso con l’utilizzo di elicotteri, droni dei Vigili del Fuoco e unità di terra, con l’obiettivo di individuare ulteriori reperti organici.

Le autorità hanno confermato che la causa principale della tragedia è il caldo anomalo, infatti nella giornata di domenica sulla vetta della montagna è stata registrata la temperatura record di 10° C, temperature che hanno provocato il distacco di seracco di ghiaccio.

I soccorritori sul luogo della valanga – Foto Soccorso alpino Trentino

Il crollo è avvenuto al confine tra Trentino Alto Adige e Veneto. Un grosso seracco si è staccato in prossimità di Punta Rocca e ha provocato una valanga formata da neve, ghiaccio e rocce che è scesa a valle alla velocità di 300 km/h.

Walter Cainelli, presidente del Soccorso alpino Trentino, ha dichiarato: “Nella valanga sono caduti blocchi di ghiaccio dai venti centimetri al mezzo metro”.

 

Proseguono le ricerche e le identificazioni delle vittime

Le attività di ricerca sono proseguite nella giornata di domenica 11 luglio con operatori a terra aiutati da due unità cinofile impegnate sul campo nelle prime ore della mattinata e, successivamente, il sorvolo dei droni che ha consentito il recupero di nuovi reperti tecnici e organici.

Le operazioni continueranno anche nei prossimi giorni. Non sono emerse invece novità rispetto a nuovi riconoscimenti. I primi risultati delle analisi scientifiche condotte dai Ris di Parma sono attesi presumibilmente nella giornata di oggi.

Lo ha comunicato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, al termine della riunione tecnica tenutasi nel pomeriggio presso il centro operativo di Canazei: “A nome della comunità trentina, rivolgo un grazie per l’importante e imponente lavoro svolto da tutti gli operatori coinvolti nelle operazioni”.

Nel corso di un incontro con la stampa, il comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Trento, tenente colonnello Michele Capurso, ha illustrato l’attività dei Ris, che stanno campionando il profilo genetico estratto dai reperti, comparandoli con quelli dei congiunti delle persone reclamate dai parenti alle autorità.

I soccorritori sul luogo della valanga – Foto Soccorso alpino Trentino

Il capo della squadra interforze, ispettore Paolo Borgonovo (Centro di addestramento alpino di Moena della Polizia di Stato) ha parlato delle operazioni di ricerca:

“Questa mattina, nell’intervento interforze, abbiamo perlustrato una zona che non era stata ancora ispezionata, due chilometri più a valle rispetto al punto in cui si è distaccato il seracco. La condizione del terreno è un po’ anomala: in alto troviamo soprattutto ghiaccio che richiede l’impiego dei ramponi, mentre verso valle si trova una colata di fango e terra. Noi operiamo nella zona in cui si sono formati gli accumuli di detriti”.

Il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha dichiarato il lutto cittadino in tutti i Comuni della Val di Fassa: “Per la giornata di domani – ha comunicato il sindaco di Canazei Giovanni Bernard – è stato proclamato il lutto cittadino in tutti i Comuni della Val di Fassa. Ringrazio le Amministrazioni e le comunità locali per la vicinanza e la sensibilità che ci hanno dimostrato in questi giorni”.

Sono cinque le persone reclamate dai familiari e le analisi scientifiche che i Ris stanno compiendo, saranno fondamentali per attribuire un nome ad ogni corpo. Ad oggi 6 delle 10 vittime accertate (4 italiane e 2 di nazionalità ceca) sono state identificate.