Decine di soccorritori e un elicottero al lavoro per il falso allarme di un escursionista
Due escursionisti prima chiedono l'intervento del soccorso alpino per un infortunio sui sentieri della Valmalenco, ma poi rientrano in autonomia senza avvertire le autorità. Decine di soccorritori e un elicottero hanno proseguito inutilmente le ricerche fino a sera, quando i due sono stati individuati al rifugio
Nel tardo pomeriggio di ieri, in Valmalenco in Lombardia, decine di soccorritori e un elicottero hanno battuto le vallate alla ricerca di due escursionisti in difficoltà.
Larichiesta di aiuto è giunta alla centrale operativa intorno alle ore 15:00 di mercoledì 12 luglio da parte di un uomo che lamentava un forte dolore al piede e sosteneva di non riuscire a proseguire la camminata.
L’infortunato era in compagnia di un’altra persona e si trovava sul sentiero tra il rifugio Bignami e il rifugio Carate Brianza, una zona ad alta quota frequentata da molti appassionati di trekking.
Le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF) si sono immediatamente messe in moto impiegando decine di soccorritori per cercare le persone in difficoltà.
Per velocizzare l’intervento è stato richiesto l’ausilio di un elicottero della Guardia di Finanza, arrivato da Varese, che ha trasportato alcune squadre sul posto, perlustrando l’area dall’alto.
Nel frattempo, altre squadre di terra si sono incamminate sui sentieri della Valmalenco alla ricerca degli escursionisti.
Il contatto telefonico con i due si è interrotto subito dopo il primo scambio di comunicazioni.
Non avendo individuato nessuno nella zona indicata dai due trekker, la ricerca si è estesa ad un’ampia area circostante.
Alla fine, gli escursionisti sono stati rintracciati vicino al rifugio, dove hanno comunicato di non aver più bisogno di assistenza.
L’intervento si è concluso intorno alle 21:30, ma lascia dietro di sé una serie di riflessioni sulle modalità di attivazione dei soccorsi in montagna.
In tempi recenti, infatti, la Val di Mello ha vissuto una situazione simile: un escursionista ha sollecitato il soccorso, per poi farsi da solo e non comunicare la propria salvezza, provocando ricerche inutili.
La richiesta di soccorso, particolarmente in luoghi dove la copertura telefonica è limitata, deve essere fatta con la massima attenzione e responsabilità.
Queste operazioni coinvolgono volontari che interrompono le proprie attività per rispondere immediatamente.
Valutare attentamente prima di allertare i soccorsi può evitare di distogliere risorse e personale dal loro obiettivo principale: salvare chi ne ha davvero bisogno.