Zecche: rischi, prevenzione e intervento. I consigli delle Guide Alpine
Con l’arrivo della stagione estiva, il problema delle zecche diventa sempre più rilevante per chi ama trascorrere tempo all’aria aperta.
Le zecche, ora diffuseanche a quote medio-alte, rappresentano un rischio per la salute essendo veicolo di infezioni e malattie.
Per fornire informazioni dettagliate su prevenzione e gestione delle punture di zecca, l’associazione guide alpine ha interpellato il dott. Antonio Prestini, Dirigente Medico del Dipartimento di Prevenzione dell’APSS di Trento e Guida Alpina.
Rischi e diffusione delle zecche
Secondo il dott. Prestini, le zecche della specie Ixodes rappresentano un problema crescente, visto che la loro puntura può essere veicolo di malattie gravi.
L’aumento delle temperature e i cambiamenti climatici in corso hanno esteso l’attività delle zecche per molti più mesi all’anno e a quote più elevate, superando i 2000 metri.
“Un tempo era difficile incontrare zecche sopra i 1500 metri o durante l’inverno”, afferma Prestini.
Oggi, invece, le zecche sono presenti tutto l’anno anche in pianura, influenzando chi pratica arrampicata in inverno.
Sintomi e riconoscimento
Il sintomo principale di una puntura di zecca è il prurito, accompagnato da una sensazione di fastidio.
La zecca è facilmente visibile ad occhio nudo, con le zampe che si muovono all’esterno della cute.
“È essenziale controllarsi al ritorno da un’escursione”, consiglia Prestini, “poiché le zecche prediligono le pieghe del corpo come l’incavo del ginocchio, del gomito, le ascelle e la zona inguinale”.
Se si è particolarmente irsuti, il controllo deve essere ancora più accurato.
Quando si individua una zecca, è fondamentale rimuoverla immediatamente.
La zecca va afferrata per la parte che fuoriesce dalla pelle e tirata delicatamente ma con decisione, utilizzando una pinzetta disinfettata.
“Evitare di utilizzare alcool o altre sostanze irritanti prima dell’estrazione”, raccomanda Prestini.
“Dopo la rimozione, è importante disinfettare accuratamente la zona”. Se qualche frammento della zecca rimane nella pelle, sarà espulso autonomamente dal corpo.
Consigli per la prevenzione
La prevenzione è la chiave per ridurre il rischio di punture di zecca.
“Il metodo più efficace è indossare abbigliamento adeguato, come pantaloni lunghi e maglie a maniche lunghe”, spiega Prestini.
L’uso di spray repellenti può aiutare, ma nessuno è efficace al 100%. La rimozione precoce della zecca è cruciale per ridurre il rischio di trasmissione di malattie.
Prestini consiglia di ispezionarsi attentamente dopo ogni escursione, soprattutto nelle zone calde e umide del corpo.
Quali sono le malattie trasmesse dalle zecche?
Le zecche possono trasmettere diverse malattie, tra cui la malattia di Lyme e l’encefalite da zecca (TBE).
La malattia di Lyme è provocata dal batterio Borrelia burgdorferi. I sintomi includono febbre, cefalea, stanchezza e dolori articolari.
In Trentino si registrano circa 40 casi all’anno, mentre in Italia sono oltre 1250 negli ultimi 10 anni.
Il dott. Prestini sottolinea l’importanza di monitorare la comparsa di macchie rosse sul corpo, segno di eritema cronico migrante.
L’encefalite da zecca è causata dal virus TBE. Negli ultimi anni, in Trentino si sono verificati oltre 30 casi all’anno, con un picco di 72 casi in tutta Italia nel 2022.
I sintomi iniziali includono febbre alta, mal di testa, stanchezza e dolori muscolari.
La malattia può evolvere in encefalite, con sintomi gravi come paralisi dei nervi cranici e spinali, disturbi dell’equilibrio e confusione mentale.
In rari casi, la TBE può essere trasmessa anche attraverso l’ingestione di latte crudo o latticini non pastorizzati.
Vaccinazione
Per prevenire l’encefalite da zecca, esiste un vaccino specifico.
“In Trentino, dal 2018, la Giunta Provinciale offre la vaccinazione gratuitamente a tutta la popolazione”, informa Prestini. La vaccinazione prevede tre dosi e un richiamo dopo tre anni.
È possibile prenotarsi tramite CUP e ricevere la vaccinazione presso i Servizi di Igiene Pubblica.
Per ulteriori informazioni, si consiglia di consultare il sito dell’Istituto Superiore della Sanità e i siti delle ASST e delle ASL, che offrono risorse e opuscoli informativi.
_ Leggi anche il nostro articolo dedicato ai rischi del morso delle zecche