Ha un nome molto difficile da pronunciare per noi italiani: Białowieża. È ciò che rimane dell’antichissima foresta temperata primordiale che più di 10.000 anni fa ricopriva l’Europa orientale.
Oggi la sua superficie è inferiore allo 0,5% di quella originaria, ma nonostante ciò conserva al suo interno un’incredibile ricchezza di varietà faunistiche e floristiche. È classificata Riserva della biosfera dell’UNESCO e si sviluppa a ridosso del confine tra Polonia e Bielorussia.
Tra le sue querce, alcune delle quali alte più di 40 metri e con oltre 450 anni di vita alle spalle, vivono oltre 120 specie di uccelli e 50 di mammiferi, tra cui il bisonte europeo, il più grande mammifero terrestre del continente.
In Polonia una parte di questa grande foresta è protetta dai confini del Parco Nazionale di Białowieża, per un totale di 105 km2: un porzione molto ridotta rispetto ai 1.200 km2 di estensione totale (area bielorussa compresa).
A maggio 2016 è però iniziata un’operazione di disboscamento – voluta dal governo polacco – nelle zone di foresta limitrofe all’area protetta, per oltre 180.000 metri cubi di piante secolari. La ragione, secondo il Ministro dell’Ambiente polacco Jan Szyszko, sarebbe un coleottero della corteccia (il bostrico dell’abete rosso) che con la sua azione infestante metterebbe a rischio la regolare vita foresta e delle specie che la abitano.
Molte sono state le proteste in risposta a tale piano da parte di scienziati, ambientalisti e semplici cittadini, secondo i quali il disboscamento causerà danni irreparabili a questo ricchissimo ambiente naturale. Secondo gli esponenti di Greenpeace Polonia, l’insetto – che è sempre stato un “abitante” della foresta – non metterebbe a rischio l’ecosistema di Białowieża.
Non si sono mosse però solo le associazioni legate all’ambiente: dopo le prime voci di dissenso arrivate dall’UNESCO e dall’IUCN (la International Union for the Conservation of Nature), anche l’Unione Europea ha lanciato da pochi giorni una procedura d’infrazione nei confronti del governo polacco per “assicurarsi che le misure adottate siano in linea con la legge europea”.
Le autorità polacche avranno un mese per diramare le informazioni richieste dall’UE. In seguito, la Commissione europea deciderà se intraprendere ulteriori misure.
Il provvedimento di verifica è stato intrapreso dopo aver constatato che il governo aveva dato il via libera al disboscamento, senza aver effettuato uno studio preventivo sull’impatto ambientale che una simile operazione comporterebbe.
In apertura: un grande tronco caduto nella foresta di Bialowieza e ricoperto dalla vegetazione. Foto di Frank Vassen.