Alberi da record: LECCIO abbraccio mediterraneo
Alberi straordinari protagonisti della vita sul nostro pianeta: il LECCIO
La chioma, dal verde intenso e scuro, pare avvolgere il tronco con un ampio abbraccio: illeccio l’albero che offrì il suo legno per la Croce del Cristo, ha una straordinaria capacità di adattamento e, senza mai chiedere nulla in cambio, regala fascino e splendore al paesaggio Mediterraneo.
Secondo una leggenda delle isole ioniche, raccolta dal poeta Valoritis nel secolo scorso, dopo la condanna a morte di Cristo tutti gli alberi si riunirono in assemblea impegnandosi a non offrire il legno per la Croce.
Quando i carnefici iniziarono a colpire con le asce la prima pianta, il legno si spezzò in mille frammenti e così fecero tutti gli altri. Solamente il leccio rimase integro offrendo il suo legno per la Passione: per questo motivo i Greci dell’Arcania e di Santa Maura temevano di contaminare le loro asce e di sconsacrare il focolare domestico toccando questo albero maledetto. Tuttavia Egidio, un compagno di San Francesco, nei “Detti” narra che il Cristo prediligeva il leccio perché fu l’unico albero a capire che doveva sacrificarsi, come il Salvatore, per contribuire alla Redenzione: proprio sotto questa specie arborea il Signore appariva spesso ad Egidio.
Il leccio può assumere sia un portamento arboreo, e raggiungere i 20-30 metri di altezza, sia un aspetto arbustivo e lo si può osservare su tutto il litorale italiano. In Sicilia, ad esempio, il Bosco di Ficuzza è costituito da una importante percentuale di “bosco naturale” nel quale l’essenza principale è costituita dal leccio, come anche il sito di Baulì, estremamente affascinante, che narra millenni di storia dell’Isola.
Dal punto di vista naturalistico il bosco conserva un esteso residuo della vegetazione che un tempo ricopriva tutta la Sicilia orientale con querce da sughero, lecci, carrubi, ulivi e, nel sottobosco, principalmente lentisco, alaterno, timo, pungitopo, erica, euforbia. Miracolosamente qui la natura si è salvata dagli incendi e dal disboscamento e continua ad avere il sopravvento sulle poche opere dell’uomo.
Un canyon con pareti verticali e bianche passa proprio nel mezzo del bosco. Spostandoci sull’altra Isola, dobbiamo sicuramente segnalare la foresta demaniale di Montes, nel Supramonte, che ospita la straordinaria lecceta d’alto fusto plurisecolare di “Sas Baddes”, unica nel bacino del Mediterraneo per estensione, fisionomia, caratteristiche ecologiche e paesaggistiche.
Dal mare approdiamo ora sul continente, lungo un percorso storico, seguito nel lontano 1666 da Margherita, figlia del Re di Spagna e sposa dell’Imperatore d’Austria, Leopoldo I. Un itinerario in Liguria, nel Finalese, che regala un tuffo nel passato ma anche la possibilità di camminare in una splendida lecceta dove il verde scuro delle chiome lascia intravedere i riflessi del mare. Altra zona incontaminata, la Riserva Naturale della Mesola, antico terreno di caccia degli Estensi. L’area, che costituisce parte integrante del Parco Regionale del Delta del Po, presenta territori soggetti ad accesso limitato.
Alberi da record: il leccio di Piano degli Zucchi
Nel comune di Isnello, in Provincia di Palermo, nell’antica foresta sempreverde di leccio a Piano degli Zucchi sono ancora presenti alcuni esemplari secolari tra cui il maestoso “leccio di Piano degli Zucchi”, dalle dimensioni eccezionali: alto 16,50 metri, possiede una circonferenza del tronco alla base di 11,10 metri e un’età stimata tra 800 e 900 anni. Nonostante l’età, l’esemplare conserva la stabilità dei tempi migliori, addentrando nel litosuolo calcareo saldissime radici.
Alberi da record: il leccio di San Francesco
A 4 chilometri da Assisi, sulle pendici del monte Subasio si trova l’Eremo delle Carceri, luogo in cui San Francesco d’Assisi e i suoi seguaci si ritiravano per pregare e meditare. Subito dopo il ponte che conduce al sentiero che porta alla grotta di Fra Leone, si trova un leccio secolare che la leggenda vuole testimone della predica agli uccelli di San Francesco: in realtà le fonti storiche attestano essere avvenuta vicino ad Assisi, a Piandarca nel comune di Cannara. Forse non avrà la veneranda età di 800 anni, ma questo leccio tenuto con corde e staffe sicuramente gode dalla amenità del luogo.