Il paradosso del ciclista: utilizzare un mezzo di locomozione non inquinante, che fa bene a mente e corpo ed essere contemporaneamente uno dei soggetti più esposti all’inquinamento e ai rischi della strada. Ad oggi è questo purtroppo lo scenario che si trova a dover affrontare chi non vuole arrendersi alle quattro ruote o ai mezzi pubblici per i propri spostamenti.
Per agevolare i temerari del pedale, un gruppo di ricercatori canadesi della McGill University of Montreal, ha sviluppato uno strumento per ridurre il più possibile l’esposizione dei ciclisti ai rischi del traffico e dell’inquinamento atmosferico. Attiva per le città di Toronto e Montreal, la Clean Ride Map si basa su una classica mappa virtuale in cui sono stati aggiunti i dati di presenza media di biossido di azoto (NO2) e di particolato ultrafine prodotti dalla combustione delle auto.
Per la città di Montreal è stato usato un modello elaborato dal dottor M. Goldberg del dipartimento di medicina dell’Università, che si basa su stime annuali dei livelli medi di NO2 sul territorio cittadino. Il modello si basa su precise rilevazioni che hanno monitorato di 5 metri in 5 metri il tessuto cittadino grazie ai dati ottenuti da 133 diversi punti di controllo. Per i ciclisti di Toronto è invece possibile verificare la pericolosità dei percorsi grazie a una serie di bollini che indicano la presenza di rischi di vario livello.
Impostando il percorso prescelto vengono tracciati due percorsi: il più breve e il più “pulito”. Normalmente i percorsi alternativi meno inquinati allungano il viaggio di circa un chilometro, senza dar luogo quindi a grandi deviazioni. Uno strumento utile, non solo per chi non vuole rinunciare al piacere di una pedalata in centro città, ma anche per chi la bici la usa per i propri spostamenti quotidiani.
In apertura: un ciclista per le vie di Toronto. Foto di Mark.