Regalando frammenti di realtà e passati che possono fare da ancora e guida al nostro pensiero. Se poi le immagini sono di uno dei più grandi interpreti di tutti i tempi dell’immagine fotografica, servono ben poche altre parole… regalatevelo!
HENRI CARTIER-BRESSON.
LO SGUARDO DEL SECOLO CONTRASTO
Clément Chéroux
Edizioni Roma
159 pagine
Euro 19,00
Per Cartier-Bresson “fotografia” è quello che l’occhio vede, in quel preciso momento, e l’abilità del fotografo sta nel cogliere, facendolo diventare eterno, quell’attimo irripetibile. E per raccontare uno dei pochissimi “maestri” che ho riconosciuto nella mia professione, uso la prefazione che ho scritto nel mio libro “Fotoreportage” (Michele Dalla Palma, Edizioni Hoepli): “Guardare lì dove gli altri sanno solo vedere”… questa frase racchiude l’essenza della fotografia di Henri CartierBresson.
Il fotografo francese avrà un rapporto quasi morboso con la fotocamera, che considera “il prolungamento del mio occhio”, e la sua Leica M3 monterà, quasi esclusivamente, un obiettivo da 50mm che, secondo Henry, rappresenta la visione più simile a quella dell’occhio umano. Cartier-Bresson ha sempre dichiarato di non essere interessato alla fotografia in quanto tale, ma a cosa si può trasmettere attraverso di essa; il suo scatto non ricerca, all’origine, nessuna sfumatura “artistica”, né deve contenere messaggi morali o personali, ma deve riportare fedelmente un attimo di vita “privilegiando un approccio documentario; ma non una documentazione analitica, bensì istintiva, istantanea, porzioni e frammenti di tempo e spazio vissuti dal fotografo e memorizzati dalla sua macchina fotografica.”
Il fotografo francese è considerato il padre del fotoreportage, e viaggerà instancabilmente, in una sorta di pellegrinaggio nel mondo, visitando e documentando luoghi e situazioni in cui si viene a trovare, rifuggendo l’immagine sensazionale ricercata da molti suoi colleghi, e raccontando invece, attraverso le sue immagini, messaggi più profondi, mettendo al centro della sua ricerca la persona comune. “Lasciamo che le foto parlino da sé. Le immagini non hanno bisogno di parole, di un testo che le spieghi, sono mute, perché devono parlare al cuore e agli occhi”.
ITALIA 360°
Aa.Vv.
Priuli&Verlucca Editore, Torino
136 pagine
Euro 16,90
A oltre un ventennio dalla prima uscita dei fantastici volumi di grande formato che raccontavano le bellezze d’Italia attraverso immagini spettacolari, torna, in formato ridotto – 20x20cm – ma anche molto più “abbordabile” come prezzo, un volume della collana più prestigiosa edita da Priuli&Verlucca.
Un “pieno” di immagini: sono 120 le fotografie a colori, alcune lunghe fino a un metro formate da 6 pagine che si aprono, corredate da un piccolo compendio di didascalie alla fine del volume, e permettono, comodamente seduti in poltrona, di intraprendere un viaggio visivo tra le scenografie più suggestive del nostro Paese. Immagini firmate dagli obiettivi di grandi fotografi, introdotte dalla brillante penna di Fabio Bourbon, un regalo che sarà gradito da chiunque!
VALSESIA SVELATA
Gian Maria Ferrati
EFFEDÌ edizioni
148 pagine
Euro 24,00
“Le nubi nere e minacciose che sovrastano le cime delle montagne nell’atmosfera elettrica di certe giornate di primavera, racchiudono in sé tutta la forza della natura. La luce calda del tardo pomeriggio autunnale, quando il sole comincia lentamente a scendere, infiamma i colori in un’atmosfera onirica. La nebbia che serpeggia sui prati, tra le radici degli alberi, conferisce al paesaggio fascino e mistero. La fragile bellezza di un fiore è l’essenza della vita stessa”. Così le parole dell’autore, fotografo in questo volume ma altrove cantautore, motociclista, amante dei viaggi, della natura, e dell’arte. Gian Maria Ferrati è nato a Vercelli, con lo sguardo rivolto a quelle montagne che qui svela. Anzi: qui svela lo sguardo che ha rivolto a quelle montagne. Lo fa con le immagini, prima d tutto. Ma questo non è solo un libro fotografico.
Qui le parole, parole dell’autore, contano. Sono cornice, via d’accesso imprescindibile al cuore fotografico del libro. Non può che essere così per un autore fotografo, cantautore, motociclista, camminatore e innamorato dell’arte e della magia delle montagne, che sa che il segno (alfabetico o fotografico) è sempre rimando a un “altro”, che pure rimane nella distanza. Così la premessa alla lettura e allo sguardo non può che essere questa:
“Se solo tu potessi osservare attraverso i miei occhiCon le mie ali lasciarti condurre dal ventoSulle cime delle montagneAscoltare con le mie orecchie l’infinito silenzioChe nell’anima si fa melodia,Calpestare con i miei piedi,Annusare con le mie narici, toccare con le mie mani…Allora riusciresti a comprendereCiò che le parole non possono spiegare”