Germania: trekking e fotografia nel parco nazionale della Foresta Bavarese

Il Bayerischer Wald Nationalpark è il più famoso ritrovo di foto-naturalisti d’Europa. Qui è possibile fotografare specie che non sono alla portata della maggior parte dei fotoamatori, concedendo al tempo stesso la possibilità di realizzare fotografie di grande impatto, complice l’ambiente naturale in cui vivono. Ma nulla è scontato, anzi…

25 marzo 2022 - 16:14

Il Parco Nazionale della Foresta Bavarese: dove si trova

Il Parco Nazionale della Foresta Bavarese è un parco nazionale situato nella foresta bavarese orientale immediatamente al confine con la Repubblica Ceca.

Fu istituito il 7 ottobre 1970 come primo parco nazionale della Germania. Dopo l’espansione avvenuta il 1º agosto 1997, la sua superficie si estende per 24.250 ettari.

Insieme alla confinante selva boema, la foresta bavarese forma la più grande area contigua coperta da foreste nell’Europa centrale.

Ph.: Massimo Piacentino

 

Nationalpark Bayerischer Wald, come lo chiamano i tedeschi, si estende sul versante occidentale di un antica catena montuosa le cui rocce granitiche, furono livellate e smussate dall’attività glaciale del Quaternario.

Il lavoro dei ghiacciai ha arrotondato valli e cime, che sono caratterizzate da quote poco elevate.

Il crinale ha una media di mille metri.

Le più importanti vette del parco nazionale sono il Großer Falkenstein (1.305 metri), il Lusen (1.373 m) e il Großer Rachel (1.453 m).

In aggiunta alle foreste, ci sono anche numerosi ed ecologicamente importanti stagneti (Hochmoore) con laghi di palude come il Latschensee ed ex torbiere, il cosiddetto Schachten, che si sono diffuse ulteriormente sul lato ceco della frontiera nella foresta boema.

Un ambiente naturalistico unico: la foresta ininterrotta

Le quote relativamente modeste hanno consentito lo sviluppo di una selva che un tempo copriva l’intera regione.

Ancor oggi la foresta bavarese e la foresta dell’Oberpfalzer ( in Germania), insieme alle contigue foreste di Cesky les e di Sumava (nella Rebubblica Ceca) formano una distesa ininterrotta di alberi, chiamata complessivamente “foresta Boema”, che rimane la più vasta dell’Europa centrale.

L’intera regione era fino a pochi decenni fa, scarsamente accessibile, soprattutto a causa delle condizioni climatiche; gli inverni molto lunghi e freddi ed un manto nevoso che può permanere anche sei/sette mesi ed una temperatura media annua varia da 3° a 6° secondo la quota.

Per questi motivi le attività forestali sono state sempre prevalenti nella regione, mentre agricoltura e allevamento molto marginale.

Oggi il reddito più cospicuo e dato dal turismo; con oltre 700.000 visitatori l’anno, il parco nazionale costituisce un importante fattore produttivo nella regione economicamente sottosviluppata della foresta bavarese.

E’ importante poi ricordare che queste foreste insieme a quelle dell’attigua Sumava, rimasero praticamente intatte fino al 700 quando ebbe inizio lo sfruttamento industriale e la distruzione pressochè totale.

La vegetazione attuale e quasi interamente il prodotto del rimboschimento e di una migliore gestione.

Ph.: Massimo Piacentino

La creazione del Parco Nazionale, ha poi consentito di tutelare alcuni lembi della foresta primaria (Urwald) non sottoposta al taglio da diversi secoli di cui il nucleo più consistente e visibile sul versante orientale del Rachel See.

Poiché il tipo di roccia primario e molto simile, nell’ambito del parco la composizione vegetale dipende dal microclima: altitudine, esposizione, umidità.

Il fondovalle è in genere più freddo e umido rispetto ai fianchi montani esposti a sud-ovest.

L’aria fredda rimane compressa al di sotto dei pendii soleggiati e ristagna nelle conche vallive: qui si possono avere gelate anche in estate.

Troviamo quindi in prevalenza la conifera più robusta ed adatta ai grandi freddi, l’abete rosso, con qualche presenza di betulla e ontani neri.

Salendo di quota le temperature sono più miti ed il bosco accoglie essenze miste. All’abete rosso si aggiungono il faggio e l’abete bianco, con l’acero montano, frassino, olmo montano.

 

La foresta che cambia con l’altitudine

Oltre i mille metri il clima si fa nuovamente più rigido e freddo.

L’abete rosso diventa l’essenza dominante, con qualche sorbo degli uccellatori.

L’estrema vetta delle montagne più elevate come il Lusen ed il Rachel, rimane calva con grossi blocchi di granito esposti ai venti, sui quali sopravvivono solo licheni multicolori.

Ph.: Massimo Piacentino

Il sottobosco e ovunque molto ricco : funghi erbe, mirtilli, felci e muschi costituiscono un folto tappeto variegato.

Le formazioni boschive rappresentano l’habitat prevalente del parco nazionale. Esistono però altri biotopi, che sono importanti per la diversificazione trofica che apportano.

Nel territorio del parco si trovano diversi laghi, tra i quali, il più grande e bello: il Rachel See.

Le torbiere, con le loro praterie di muschi ed erica, rappresentano le zone umide tipiche dell’alta montagna che si formano dove l’acqua ristagna nelle depressioni vallive.

Queste sono molto frequentate dagli uccelli che si nutrono di uva ursina e mirtilli. Tra i cuscini di sfagno fluttuante, vegetano pochi e stentati pino mughi, e abeti rossi con qualche betulla.

Un ruolo importante nell’ecosistema e infine rappresentato dalle zone coltivate (prati e pascoli)ai margini del Parco e presso le aree abitate: qui gli animali selvatici, mammiferi e uccelli in particolare, trovano consistenti opportunità alimentari.

Il mondo alato del parco

L’avifauna è ovviamente legata all’ambiente boschivo, ove nidificano oltre una cinquantina di specie, tra cui ben sette picchi di cui spicca il picchio nero.

I rapaci notturni sono abbastanza numerosi e relativamente comuni: civetta nana, civetta capogrosso ed allocco.

Il gufo reale è stato reintrodotto come l’alloco degli Urali che stenta ad espandersi.

Buone le occasioni per osservare i numerosi i passeriformi: la cincia mora, quella dal ciuffo, la cincia bigia, e quella alpestre formano stormi che spesso si uniscono a codibugnoli e cianciarelle, la cinciallegra e ovunque.

Tra le conifere fanno capolino lucherini, regoli, il fiorrancino, il luì grosso, il piccolo, il fringuello, il crociere, il ciuffolotto e l’organetto specialmente d’inverno, quando è più facile osservare anche frosone e beccofrusone.

Qualsiasi escursione e passeggiata nei boschi permetterà di osservare la colombella e la ghiandaia mentre la nocciolaia e più elusiva.

Un paradiso per il birdwatching

Lo sparviere, l’astore ed il pecchiaiolo sono presenti ma poco diffusi; anche il gallo cedrone è piuttosto raro, mentre il francolino di monte e il gallo forcello sono relativamente comuni.

Molte specie come la taccola ed il corvo, vivono in zone dove il bosco confina con il pascolo e gli ambienti antropizzati; il corvo imperiale è stato reintrodotto.

I luoghi dove è più abbondante il sottobosco , o dove i cespugli bordano i campi, sono frequentati dal merlo, dal pettirosso, dallo stiaccino, dal codirosso spazzacamino.

Ph.: Massimo Piacentino

I tordi, bottaccio, cesena e tordela, sono più facilmente avvistabili nel periodo migratorio.

Le zone umide non sono molto ricche di avifauna, benchè certe specie forestali, come il francolino di monte ed il forcello sono qui più facilmente avvistabili, in particolare sul confine tra bosco e brughiera.

Le pioggie acide hanno ridotto al lumicino la fauna tipica dei brevi corsi d’acqua rendendo molto raro il merlo acquaiolo; la ballerina gialla è leggermente più comune.

Durante il passo migratorio, nelle torbiere, non è raro osservare qualche pantana, totano moro, il piro piro boschereccio; beccaccia e beccaccino sono nidificanti.

Tra i mammiferi ricordo solo la presenza alcune rarità come la lontra, il lupo, il castoro e la lince; il cervo e piuttosto frequente.

 

Il parco più famoso tra i fotografi naturalisti

All’interno del Bayerischer Wald National Park vi è il parco faunistico più conosciuto tra i fotografi di natura perché offre la reale possibilità di osservare da vicino i grandi carnivori europei.

Questi animali in natura sono estremamente schivi ed elusivi. Fino a pochi anni fa, quando ancora si trovano poche indicazioni su internet, tantissimi fotografi professionisti hanno arricchito il loro archivio proprio in questo parco, scattando incredibili immagini che difficilmente avrebbero ottenuto altrove.

All’interno dell’area protetta si snodano numerosi sentieri e aree faunistiche: nel Tier Freigelande I e il Tier Freigelande II è possibile ammirare la tipica fauna delle foreste europee.

La foresta è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità: l’intento è conservare la selva primaria della zona Euroasiatica.

La caratteristica più importante del Bayerischer Wald national park è quella di riunire diversi tipi di habitat, partendo dalla foresta di conifere e latifoglie per passare alle torbiere e alle zone di taiga europea.

Il Freigelande I, copre circa 300 ettari di foresta, il percorso è agevole e ben segnalato, lungo circa sette chilometri e richiede due-tre ore di cammino; ma con le soste ci impegnerà tutta la giornata.

 

Impressioni di un visitatore: la mia esperienza

Il Tier Freigelande non si può considerare come un semplice zoo.

Gli animali sono in cattività ma all’interno di recinti relativamente spaziosi e non c’è certezza di avvistarli o che siano in una buona posizione per scattare fotografie.

In molti punti ci sono delle altane di legno, dove generalmente ci si apposta e si aspetta pazientemente. Scopriamo quindi quali sono gli animali che possiamo osservare in questo parco.

L’impatto iniziale non è dei migliori perché i primi animali che s’incontrano sono alcuni volatili, come ad esempio il Gallo forcello [Tetrao tetrix], rinchiusi all’interno di voliere che sono sempre troppo piccole per i loro ospiti e mettono un senso di tristezza.

Si arriva presto a un’ampia zona dove si può osservare con molta fortuna il bisonte europeo [Bison bonasus]. Sono animali schivi e generalmente si vedono solo verso sera quando escono in gruppo per mangiare.

Continuando lungo il percorso si raggiunge la zona di avvistamento delle linci. Insieme ai lupi e gli orsi sono i soggetti preferiti da tantissimi fotografi che arrivano da tutta l’Europa. Nel 2007 sono nati i primi due bei cuccioli, segno che gli animali sono trattati bene e in salute.

Ph.: Massimo Piacentino

In tutto i punti di avvistamento al TIER FREIGELÄNDE I per le linci sono tre.

Il sentiero che si snoda attraverso i vari recinti è ben segnalato con simboli di animali. Ogni tanto ci s’imbatte nei tabelloni che mostrano dettagliatamente tutto il percorso.

E’ un piacere passeggiare per la foresta fra maestosi faggi e abeti secolari, sia nel periodo autunnale con i suoi colori caldi, sia d’inverno quando la neve ricopre tutto e rende l’atmosfera magica e ovattata.

Gli alberi malati sono abbattuti dagli addetti del parco e lasciati marcire in terra. E’ affascinante vedere gli enormi tronchi abbattuti accanto ai giovani alberi cresciuti da poco, che avranno l’importante compito di sostituirli.

 

Il sentiero tra gli animali

Incontrare animali in libertà all’interno del parco è un evento piuttosto raro a causa della forte presenza umana. E’ facile avvistare però altri piccoli abitanti del bosco come ghiandaie e picchi, una grande varietà di cince, rampichini, fringuelli e scoiattoli rossi.

Finalmente si arriva al recinto dei lupi che è costituito da un ampio spazio dove, con un po’ di fortuna e molta pazienza, si possono osservare i vari comportamenti dei numerosi membri del branco.

Dalla supremazia del maschio alfa (il leader del gruppo) alla sottomissione degli esemplari più deboli, che servono come valvola di sfogo per il branco.

Il momento migliore per osservarli è quello del pranzo, tre volte a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) verso le 13:00, quando arriva il pick-up degli addetti del parco carico di tranci di carne e i lupi sono presi dalla frenesia per accaparrarsi un pezzo di carne. Succede tutto molto velocemente e bisogna essere pronti con le fotocamere.

Proseguendo la visita si arriva nel recinto di una coppia di gatti selvatici, che passano la maggior parte del tempo sonnecchiando.

I cinghiali sono “custoditi” in un’area molto vasta, dove s’incontrano numerosi esemplari a pochi metri di distanza. Quella dei cinghiali, assieme ai cervi, è l’unica zona dove il percorso passa dentro i recinti.

Solitamente i cinghiali si lasciano avvicinare molto ma è meglio tenersi alla larga dalle madri con i cuccioli.

Durante la primavera il bosco si riempie di numerose fioriture come la Soldanella alpina, le orchidee selvatiche e la Drosera, una pianta carnivora presente nelle torbiere all’interno del Bayerischer Wald.

Si passa poi per un laghetto che ospita una coppia molto schiva di lontre, ma con un po’ di fortuna è uno spettacolo vederle giocare nell’acqua. Un altro grande recinto è quello dei cervi che spesso si vedono in lontananza.

Il percorso termina con l’area degli orsi che ha una bella ambientazione rocciosa e un piccolo laghetto dove d’estate è molto facile vederli giocare in acqua. Consiglio di dedicare il tempo necessario per fotografare questi splendidi animali che offrono sempre un po’ di spettacolo.

 

Come organizzare la visita

Nei fine settimana il parco si riempie di fotografi e di famiglie tedesche che portano i bambini a vedere gli animali.

E’ meglio concentrare le visite durante i giorni lavorativi, per trovare meno confusione e avere più possibilità di avvistare gli animali.

All’interno della foresta i cani possono circolare condotti al guinzaglio ma non possono entrare all’interno delle voliere o nei recinti dei cinghiali e cervi, dove sono predisposti percorsi alternativi. Lungo il tracciato non ci sono cestini per l’immondizia, per evitare che alcuni animali tipo le volpi frughino fra i rifiuti, mentre sono presenti alcuni bagni chimici.

Non c’è un periodo migliore per visitare il Bayerischer Wald National Park. In autunno il bosco si riempie di colori caldi e delicati, mentre in primavera si possono vedere i cuccioli nati da poco mentre d’inverno il parco, nonostante le temperature più rigide, la presenza della neve dona al paesaggio un’atmosfera fiabesca.

Sconsiglio invece il periodo estivo, quando gli animali passano la maggior parte del tempo nascosti tra la fitta vegetazione per combattere il caldo.

Il parco del Bayerischer Wald è unico in Europa.

Fotografare animali in cattività non suscita certo le stesse emozioni di quando si fotografano animali liberi nel proprio ambiente naturale ma incontrare lo sguardo della lince o del lupo all’interno del Bayerischer non è affatto scontato

Nell’area faunistica sono presenti specie che la maggior parte delle persone non potrebbe mai vedere dal vivo. Gli animali sono trattati dignitosamente e con rispetto e alla fine il Bayerischer Wald è un ottimo posto dove poter passeggiare in mezzo al bosco e scattare qualche bella foto circondati da una splendida foresta.

Come arrivare

Il metodo più comodo per raggiungere il Bayerischer Wald è la macchina. Bisogna prendere l’autostrada e imboccare l’A22 verso il Brennero.

Arrivati in Austria, si oltrepassa Innsbruck ed è bene ricordarsi di prendere la vignetta obbligatoria (della durata minima di dieci giorni) per circolare liberamente sulle autostrade austriache.

La polizia esegue scrupolosi controlli all’ingresso dell’autostrada e all’interno degli autogrill. La mancata esposizione del bollino comporta multe salate.

Dopo aver superato Innsbruck, si prosegue in direzione Monaco lungo l’A93, seguire poi le indicazioni per l’aeroporto e prendere l’A92 verso Deggendorf ed infine l’A3 verso Passau.

L’uscita da prendere è la n. 111 Grafenau e per arrivare al parco basta poi seguire i numerosi cartelli stradali. E’ un percorso più lungo rispetto a quello che propone il navigatore, ma lo preferisco perché è tutto su scorrevoli autostrade, di cui la maggior parte è senza limite di velocità.

Il percorso che propone il navigatore lascia l’autostrada per tagliare all’interno della campagna bavarese, molto più affascinante ma congestionata dal traffico.

A volte superare un camion o un trattore diventa un’impresa a causa delle continue curve, colline e bassi limiti di velocità nei numerosi paesi.

Consigli pratici

Le temperature, specialmente in inverno mettono alla prova il nostro abbigliamento, la nostra attrezzatura oltre che il nostro fisico-

Per la realizzazione di questo reportage mi sono affidato alla CMP utilizzando:

_ Giacca CMP3 strati Unlimitech

Giacca softshell Cmp

_ Pile Grid Cmp tech

_ Pantaloni Cmp softshell

 

Dove dormire

La Baviera offre una gran scelta di bed & breakfast, hotel e guest house di qualità, tutti curati e piuttosto economici. Se si vuole limitare la vacanza alla sola visita del parco, allora Neuschonau è la scelta più ovvia.

E’ un piccolo paesino che dista pochi minuti a piedi dall’entrata del parco.

Volendo si può alloggiare nella vicina cittadina di Grafenau, a circa quindici minuti di macchina, oppure nella più grande Passau distante poco meno di un’ora di macchina ma molto affascinante e ricca di caffetterie, negozi e ristoranti.

_ Il sito ufficiale del Parco

 

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