Giugno, tra voglia di spazio e libertà di movimento!

12 giugno 2020 - 14:26

Giugno come ogni anno porta con sé l’estate, ma quest’anno ha portato soprattutto la “libertà di andare” in un’Italia senza più confini.

Oggi abbiamo tuttipiù bisogno di spazio e di evasione, come a compensare quel tempo che abbiamo dovuto vivere nella ristrettezza delle nostre case, nel tempo sospeso di primavera.

Il calendario nel suo scorrere dei mesi, e con i mesi le stagioni, ci invita a vivere “nell’attesa di…”: della primavera dopo il lungo inverno, dell’estate o delle vacanze.

Il pensiero del progettare cose future ci regala energia nel nostro vivere quotidiano.

Per un po’, molti di noi, hanno smesso di farlo e negli ultimi due mesi l’attesa era semplicemente per giugno, mese che abbiamo aspettato con pazienza perché speravamo che avrebbe portato con sé una cosa che tutti noi abbiamo tanto atteso: la libertà di tornare a spostarci da un luogo all’altro.

Giugno è arrivato, l’estate è alle porte e cresce ogni giorno di più il desiderio di leggerezza, di socialità (misurata), di scoperta di cose autentiche, di qualcosa di nuovo per rigenerare anima e corpo in uno spazio infinito.

LE FORESTE CASENTINESI – In Toscana ci sono molti luoghi in cui tutto questo è possibile, in questa occasione scelgo di portarvi in un logo meno conosciuto, in Casentino.

Il Casentino è una terra rimasta autentica, legata fortemente alle tradizioni culturali di un popolo cresciuto sull’artigianalità e ruralità del suo territorio.

Tutt’oggi è possibile vivere a pieno i piccoli borghi abitati da poco meno di cinquanta persone, arroccati o lontani dai maggiori servizi. La vita qui è diversa, le lancette dell’orologio si muovono diversamente, sembra tutto andare più lento.

Ricco di boschi di castagni, faggi, querce e abeti, alberi che costituiscono il patrimonio naturalistico del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (patrimonio mondiale UNESCO) e caratterizzano al tempo stesso due luoghi dall’intensa spiritualità: Camaldoli, con l’Eremo e il Monastero, e il Santuario de La Verna, dove San Francesco ricevette le stigmate. È attraversato dall’Arno, il più grande fiume toscano.

Qui la natura sovrasta indisturbata, la sua vitalità crea ed ingloba ciò che di umano è stato abbandonato riprendendo il suo posto. Si può camminare per ore senza veder nessuno, o senza sentire nessun rumore se non quello prodotto dai propri passi o quelli degli animali.

In un periodo come questo in cui il “distanziamento fisico” deve essere la regola per ogni nostra attività, questo è un luogo ideale. Potremmo percorrere chilometri e chilometri in solitudine, o se non ce la sentiamo e vogliamo farlo in totale sicurezza con una guida ambientale che ci accompagna nel rispetto di ogni regola.

Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi protegge una foresta monumentale di abeti bianchi eretta nei secoli da chi ha avuto sempre cura di questi luoghi, i monaci camaldolesi. Qui si respira la pace, ritroviamo il silenzio e la nostra voce interiore, un senso di rilassamento ci accompagnerà per tutto il viaggio

Oltre alle foreste la natura ci regala inaspettatamente immagini idilliache come animali che vivono spensierati e non hanno paura dell’uomo, cascate che con il loro fruscio regalano momenti di incredulità.

Nel Parco Nazionale, che divide la Toscana dalla Romagna, sono a disposizione più di 600 chilometri di percorsi tracciati. Itinerari di poche ore o di più giorni, per persone che semplicemente amano camminare o per chi è più esperto.

Ognuno potrà trovare il suo spazio, il suo cammino e la sua meta iniziando il viaggio dal web dove vengono proposti in gran parte in modo attento e dettagliato.

L’ITINERARIO CONSIGLIATO – Io ne ho scelto uno per voi dove gli elementi principali sono spiritualità, ritrovo di se stessi e pace: La Verna e la Valle Santa. Un particolare anello che ci consentirà di raggiungere il Sacro Monte della Verna nella maniera più bella e spettacolare possibile, ovvero a piedi.

L’accoglienza dei piccoli borghi della Vallesanta, l’arrivo alla Foresta Monumentale e la vista delle spettacolari rocce su cui poggia il Santuario non potranno lasciare indifferenti neanche il più distratto escursionista.

_ Ecco le tappe:

Primo giorno: Badia Prataglia – Podere Santicchio: 16 km — Dislivello 800 m — Tempo 6,5 ore
Secondo giorno: Podere Santicchio – La Verna: 18 km — Dislivello 800 m — Tempo 7 ore
Terzo giorno: Podere Santicchio – Badia Prataglia: 9 km — Dislivello 350 m — Tempo 3,5 ore

La descrizione completa dell’anello è disponibile sul sito dedicato ai trekking nel parco

Perché suggerire un itinerario in più giorni?

Perché oltre a camminare avrete il tempo di andar per Castelli, godere della cucina, dell’artigianato locale o semplicemente oziare. Buon viaggio.

ARTIGIANATO E CUCINA IN CASENTINO – Terra di antiche tradizioni che ancor oggi vivono grazie alle sapienze artigianali, celebre il “panno casentinese”, tessuto di lana dai colori inconfondibili, come i classici arancione e verde bottiglia. Notevoli anche le lavorazioni di ferro battuto e pietra lavorata.

La gastronomia offre piatti semplici ma gustosi, ricette di pastori che rimandano alla transumanza, come la scottiglia o l’acquacotta; piatti contadini come i tortelli di patate e poi formaggi, il prosciutto, il miele e le immancabili castagne.

Cosa fare in Casentino
– 600 km di percorsi per il Trekking
– Pedalare immersi nella natura selvaggia
– Scoprire la Foresta in sella all’Asino
– Mangiare i Tortelli alla Lastra e non solo
– Andare per cantine, per visite e degustazioni
– Trovare la pace in una Pieve immersa nel verde
– Ascoltare il silenzio della foresta
– Visitare almeno una bottega artigiana
– Vivere come i casentinesi di una volta
– Vivere la biodiversità della natura

Per informazioni:
AMBITO TURISTICO CASENTINO
c/o Comune di Pratovecchio Stia, Piazza Maccioni 1 –
mail: ato@casentino.toscana.it
sito web: www.casentino.it