Nel suo lungo corso montano, dalle sorgenti fino al Lago di Como, l’Adda attraversa trasversalmente il cuore delle Alpi.
Dalle valli laterali delle Retiche e delle Orobie confluiscono nel grande fiume le acque di infiniti torrenti, nutrimento indispensabile e preziosa risorsa energetica che la montagna dona alla pianura.
Il patrimonio che le terre alte della provincia di Sondrio donano al resto della Lombardia e dell’intero Paese non si misura però soltanto in abbondanza d’acqua ed energia.
Nel corso delle ere geologiche l’Adda, il Mera e i loro affluenti hanno scavato valli la cui conformazione ha contribuito a donare al territorio una grande varietà di ambienti, che accoglie una straordinaria biodiversità animale e vegetale.
Queste stesse valli nel corso dei secoli sono divenute anche le naturali vie di transito fra l’Europa continentale e quella mediterranea e oggi sono lo scrigno che ancora custodisce tradizioni antichissime e vitali.
I primi a godere di questa ricchezza naturalistica e culturale sono sicuramente gli appassionati di escursionismo a piedi e in bicicletta che in Valtellina e Valchiavenna possono trovare una rete di percorsi con pochi eguali in tutto l’Arco Alpino, per estensione e bellezza.
Ci fu un tempo in cui l’Alta Valtellina era quasi un regno a sé stante, un’antica contea di cui Bormio, con le vicine Valdidentro e Valfurva, era il centro della vita civile ed economica.
Un territorio benedetto dalla natura, tanto da essere salutato nei documenti dell’epoca con l’appellativo di “Magnifica Terra”.
I segni di questo orgoglioso passato sono ancora evidenti nelle chiese, dimore nobiliari e torri che raccontano i fasti della nobile contea, e, soprattutto, nella grandiosità dell’ambiente naturale, oggi giustamente tutelato e valorizzato dal Parco Nazionale dello Stelvio, meta imperdibile per gli escursionisti e gli appassionati di turismo naturalistico.
La vicinanza ai Passi alpini dello Stelvio, del Gavia e del Mortirolo rende quest’area un vero paradiso per gli amanti delle due ruote. Per escursionisti e biker segnaliamo in particolare gli itinerari del Giro del Vallecetta, la Pedemontana della Reit, le Tre Baracche e il Filon del Mott.
Storia, cultura e tradizioni di Livigno ne fanno al cento per cento una terra valtellinese.
Eppure, se si va a guardare con geografico puntiglio, questo estremo lembo della valle ha una peculiarità tutta sua: le acque dello Spöl (detto anche Aqua Granda), il torrente che attraversa tutta la piana livignasca, non confluiscono nell’Adda, ma se ne vanno verso nord, fino a incontrare l’Inn e poi il Danubio, attraversando le nazioni e le città della Mitteleuropa.
Evidentemente c’è qualcosa di “esotico” fin dalle origini in questo altopiano che si stende a 1800 metri sopra il livello del mare e che, agli occhi degli amanti della natura e dell’outdoor, ricorda luoghi ancor più lontani, tanto da essersi guadagnato l’appellativo di Piccolo Tibet.
Qui, dove la stagione invernale comincia a novembre e si conclude a maggio, lo sci, in tutte le sue forme, è certo l’attività sportiva più praticata, ma, non appena la neve lascia il posto al verde dei prati, anche gli appassionati delle due ruote e del trekking trovano infinite opportunità di cui le escursioni alla Piza di rin, alla Bochèta de Trèla e al Troi da li Tea sono solo un piccolo e prelibato assaggio.