Fotografare i colori della Liguria

18 marzo 2020 - 3:53

I colori li troviamo già confezionati nel paesaggio ligure, una pinacoteca naturale capace di evocare emozioni uniche grazie all’armonia delle diverse tonalità e dei giochi di luce che si scoprono attraverso angolazioni sempre diverse, guidati dai propri passi, lungo sentieri, creuse, orti, caruggi, piazzette e i muri dei borghi scaldati dal sole mediterraneo. E’ proprio vero: la Liguria mostra una sorprendente chiave di lettura cromatica.

Vogliamo giocare con i colori? Tuffiamoci in Liguria, qui il divertimento è doppio: si può camminare e fotografare, dare spazio a entrambe le passioni per svelare identità molteplici e meravigliose di una regione dipinta e lodata da artisti, pittori e poeti. Lo spazio è breve per passare dai colori pastello delle due riviere ai toni meno esuberanti dei paesi austeri ed essenziali aggrappati alla montagna. La nostra “ruota dei colori”, la Liguria, non si fa mancare nulla, diventa fonte d’ispirazione per escursionisti e fotografi, vivendo di forti contrasti cromatici da levante a ponente, dal mare ai monti.

I colori delle ginestre, dei corbezzoli, della mimosa, il verde argenteo degli ulivi che popolano le scarne fasce di terra conquistate alla roccia, riempiono il paesaggio più vicino al mare. Verso l’Appennino scopriamo uno spaccato diverso della Liguria: diventano protagoniste le antiche fustaie dei castagni, le estese ed eleganti faggete, i crinali tagliati dalle vie del sale, i ponti medioevali e i monumenti di architettura rurale che testimoniano la secolare tenacia e caparbietà del ligure.

In lungo e largo, dal paesaggio marittimo a quello alpestre, ogni realtà ha una sua identità ben precisa, un tono distintivo. Il binomio “materia e colore” sembra voluto dall’uomo, cercato e plasmato per essere incastonato nel paesaggio ligure. Possiamo così divertirci nella nostra passione principale, camminare, e al tempo stesso dilettarci con il linguaggio dell’immagine e della scrittura della luce.

IL SENSO DEL COLORE

Affidiamo queste pagine a una sorprendente chiave di lettura cromatica della Liguria, giocando con i colori e la fantasia. Attribuiamo le tinte pastello ai borghi marinari, morbide d’estate, vivide d’inverno. Al subentrare dell’autunno il marrone accompagna i nostri passi nei castagneti e nelle faggete dell’entroterra. Il bianco invece ricorda a tutti noi come l’inverno sull’Appennino offra panorami innevati e silenzi che d’estate non si riescono nemmeno a immaginare.

La magia della Liguria continua lungo i sentieri litoranei, sospesi tra il verde della macchia mediterranea e il blu del profondo Mar Ligure. Il rosso della Croce di San Giorgio ci accompagna invece tra gli stretti vicoli della Superba. E poi è il turno del grigio della pietra, materia prima dei castelli, delle mulattiere, dei muretti a secco grazie ai quali il ligure ha saputo plasmare paesaggi meravigliosi, modellati tra necessità di sopravvivenza e rispetto della natura.

COLORI PRIMARI: IL GIALLO

È simbolo della luce del sole, il colore più luminoso, così brillante che nel linguaggio visivo non trasmette solo allegria, ma può assumere un significato di allarme; infatti, in fotografia il giallo può distogliere l’osservatore calamitando a se ogni tipo di attenzione. Non in Liguria, dove il giallo ristabilisce la giusta importanza ad altre tonalità che restituiscono la luminosità del sole.

Soprattutto in Riviera, dove le case policrome emergono ovunque ci sia un borgo marinaro, dal litorale di Ponente a quello di Levante, da Cervo a Varigotti, da Boccadasse a Portofino Mare, dalla romantica Manarola al Golfo dei Poeti con i suoi gioielli di straordinaria bellezza, Portovenere, Lerici e Tellaro, che hanno ispirato la sensibilità dei grandi Byron e Shelley. Alle spalle di questi pittoreschi borghi marinari è possibile seguire una fitta rete di sentieri che consente di camminare in equilibrio tra il cielo e il mare, nel silenzio, negli odori e nei colori della natura.

 

COLORI PRIMARI: IL ROSSO

È il primo colore dell’arcobaleno, simbolo del cuore e dell’amore, del dinamismo e della vitalità, della passione e della sensualità, dell’autorità e della fierezza. Soprattutto è il colore della croce di San Giorgio, vessillo della Superba che sventolava sugli alberi maestri della valorosa flotta della Repubblica di Genova. Incuteva rispetto, i saraceni la temevano ed è per questo che la monarchia inglese ottenne la possibilità di utilizzare sulle sue navi, dietro tributo, la bandiera crociata di San Giorgio per solcare il Mediterraneo.

Oggi, dove pulsa la vita di una città che cresce in verticale, si vede ovunque la croce rossa in campo bianco: da Palazzo San Giorgio alla Lanterna, da Palazzo Ducale a Porta Soprana. E allora immergiamoci nel labirinto del centro storico medioevale più grande d’Europa, camminiamo lungo intricati vicoli che mostrano una pennellata di vitalità multicolore, dove si espandono echi infiniti d’Africa e di Oriente. Non si finisce mai di scoprire la Superba: dietro alla spettacolarità dei suoi monumenti più visitati, quasi in sordina si nasconde una città che si concede solo a chi la osserva con occhio attento e curioso.

A Genova si può camminare anche a ridosso della città, lungo l’acquedotto storico o poco sopra il centro cittadino, dove sorgono i forti e le mura seicentesche che racchiudono ancora gran parte della Superba. Se poi ci spostiamo ancora più in la, verso l’Appennino, scopriamo che il rosso accompagna i nostri passi lungo lo spartiacque da Ventimiglia alla Piana di Sarzana: basta seguire il segnavia dell’Alta Via dei Monti Liguri. Sono 440 chilometri caratterizzati da contrasti paesaggistici per la presenza dei monti a ridosso del mare. Al percorso principale, evidenziato dal simbolo AV in campo bianco tra due bande rosse, si sovrappongono vie lastricate, vie asfaltate, vie di alpeggio e di transumanza, sentieri di collegamento che si spingono verso lo spartiacque, sia dal versante tirrenico sia da quello padano.

COLORI PRIMARI: IL BLU

Avete mai provato il fascino trasmesso dai riflessi delle case sul mare? Parte di questa magia nasce dalla luce radente del sole e dal blu dell’acqua. Un linguaggio visivo al quale si sommano i sensi dell’olfatto e dell’udito per percepire il fluttuare dei profumi della salsedine nell’aria della sera e il propagarsi di un’unica voce, quella della risacca. Il blu diventa così simbolo della cultura quotidiana del mare e della pesca, di una economia basata su uomini e imbarcazioni di piccolo cabotaggio, ma anche di una città, Genova, da sempre legata al suo porto fin dagli albori della propria storia. In faccia ad un mare profondo come poche altre zone d’Italia, sarà semplice abbinare un colore freddo, qual è il blu, ai colori caldi dei borghi che si affacciano sull’acqua creando immagini di rara bellezza.

 

 

Il giallo e il rosso sono le tonalità più diffuse in Liguria, soprattutto sul litorale, e proprio perché onnipresenti nella nostra tavolozza dei colori ne sono anche il simbolo 

UN COLLAGE DI COLORI SECONDARDI

Meno vivace del rosso, l’arancione è un colore che non passa inosservato: in Liguria ricorda le reti stese sotto le fronde degli ulivi per accogliere le olive mature. Ma le maglie delle reti possono diventare anche trappola per i pesci, diventano così simbolo di una terra, dove la comunanza tra il remo e la vanga si fa sentire più che in ogni altra regione d’Italia.

Il viola e il rosa sono i colori della primavera e ci ricordano le infiorate, bellissime composizioni floreali da ammirare lungo i centri storici, nati dalla collaborazione attiva di adulti, anziani e bambini, tutti impegnati per allestire al meglio i tradizionali disegni di petali lungo le vie dei paesi. Migliaia di fiori formano un caleidoscopico tappeto stradale, incredibile per la bellezza e la raffinatezza dei disegni che lo compongono. Sempre in primavera, anche la costa diventa la meta prescelta dei turisti, invitandoli a piacevoli itinerari nel mezzo della vegetazione mediterranea allungata sul mare, oppure attraverso percorsi altrettanto gratificanti che mostrano lussureggianti parchi e splendidi giardini. In questo caso è il verde, il colore di Madre Natura, a contaminare piacevolmente i nostri occhi.

 

Didascalia: nella fotocomposizione la maggior parte dell’attenzione è dedicata all’esposizione, alla disposizione degli elementi nell’inquadratura e ai colori. Anche graficamente in questa photogallery abbiamo voluto sottolineare l’aspetto cromatico andando a toccare quasi tutte le tonalità che si osservano nel paesaggio ligure

APPROFONDIMENTO: APPUNTI DI LUCE

Il colore è ovunque. Luce e colori sono però la materia prima del fotografo, saperla gestire bene consente di creare composizioni armoniose, ben concepite e capaci di trasmettere uno stile inconfondibile. Bisogna pertanto seguire poche regole, ma fondamentali. Ad esempio, più un colore è forte, maggiore impatto ha nella nostra foto, quindi l’immagine va ripulita, mantenendo una composizione semplice e con pochi colori che potrebbero distogliere l’attenzione dell’osservatore.

Si può anche giocare sullo sfondo neutro, lavorando sulla profondità di campo minima, oppure sul grigio o il nero se lo sfondo è in ombra. In questo caso un colore domina, diventando il protagonista principale della foto.

Didascalia: i colori freddi si sposano bene con l’ambiente invernale tipico dell’Appennino ligure; l’arancione della rete trasmette un senso di tranquillità e serenità;
gli escursionisti in contemplazione del castello della Pietra saltano all’occhio discostandosi da un paesaggio verde monocromatico.

Ottimi risultati si possono ottenere anche con colori morbidi, tipici delle facciate delle case lise dalla salsedine o con giornate nuvolose che rendono l’inquadratura priva di contrasti e di ombre (situazione ideale per fotografare le strette vie dei borghi liguri, infatti giornate limpide creano troppi contrasti tra le parti in luce e quelle in ombra); in questo caso possiamo scegliere di seguire l’equilibrio e l’armonia attraverso tonalità leggere e colori complementari (quindi tra loro vicini nella “ruota dei colori”), ad esempio, sulle tonalità calde possiamo fotografare una faggeta autunnale composta principalmente dal giallo, marrone e rosso.

Oppure possiamo scegliere di rompere questo equilibrio inserendo nell’inquadratura un soggetto forte che attira l’attenzione, magari su uno sfondo uniforme, quasi monocromatico. L’effetto è ancora più forte quando il colore dominante è un colore primario (rosso, giallo o blu) e quando il soggetto principale è un soggetto caldo su uno sfondo freddo.

Una spesa da sostenere per ottenere buoni risultati è quella del filtro polarizzatore che blocca la luce riflessa, restituendo colori pieni, più puri, in particolare il cielo. Ricordatevi anche che una foto non è necessariamente giusta o sbagliata, dipende dalle preferenze personali e dall’atmosfera che si sta cercando di creare.

 

Testo e foto di Enrico Bottino

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