In viaggio tra le meraviglie dell’Alto Canavese, della Valle Orco e della Valle Soana, territori caratterizzati da montagne che proteggono un mondo rurale fatto di sapori e mestieri antichi.
Trovare un ambiente naturalisticamente intatto e di bellezza selvaggia a pochi chilometri da una delle aree urbane più importanti e industrializzate del nostro paese è un sogno inseguito, quasi sempre invano, dagli appassionati di outdoor.
Fantasia che però sembra realizzarsi alle porte di Torino, risalendo dalla pianura alle dolci colline di Pertusio, di Forno Canavese, di Levone e Cuorgnè, per addentrarsi nel paesaggio schiettamente alpino di Canischio, Pratiglione, San Colombano Belmonte e Prascorsano.
L’Alto Canavese, delimitato a sud dal Rocciamelone (L’ITINERARIO: Il Rocciamelone, Al cospetto del Re delle Alpi) e a nord dal Gran Paradiso, consente di salire in breve da quota zero alla montagna vera e selvaggia, avvicinando lo sguardo ai 4000 metri di uno dei massicci più spettacolari d’Europa.
Il Gran Paradiso è uno dei simboli delle Alpi; il suo omonimo Parco Nazionale è la più antica area protetta d’Italia, risalente addirittura al 1856, quando i Savoia la istituirono come Riserva Reale per proteggere dall’estinzione lo stambecco. Le fitte foreste, la roccia nuda della montagna che sale di quota, i panorami indimenticabili, i torrenti d’acqua purissima e la fauna miracolosamente preservata rendono questo territorio protetto una delle più note mete del turismo naturalistico.
Una zona particolarmente ricca di laghi è quella del Nivolet (L’ITINERARIO: Parco Gran Paradiso: Colle del Nivolet) senza dubbio alcuno, tra le più suggestive dell’intero arco alpino.
Il lavoro millenario dei ghiacciai e dei torrenti ha modellato col tempo le montagne e le valli dando vita alla Valle Orco, che digrada oltre le valli laterali del Roc, di Ribordone e l’altopiano del Nivolet, nella Val Soana, popolata di camosci e sorvolata dall’aquila reale, ma dove ci sono anche siti da non perdere per l’interesse monumentale, come il Santuario di San Besso.
Alto tra valle dell’Orco e pianura canavesana, il Soglio è visibile da Castellamonte ed offre un panorama che spazia dall’Appennino alle Alpi Lepontine, passando per il Gran Paradiso.
Di diversa natura ma non meno interessanti sono la Riserva Naturale speciale dei Monti Pelati e Torre Cives, a occidente delle colline moreniche della storica città d’Ivrea, la Riserva Naturale speciale del Sacro Monte di Belmonte, su di un affioramento granitico, la Riserva Naturale Orientata della Vauda, disseminata di piccoli bacini e laghetti.
Un itinerario storico sulle orme di Arduino ci condurrà invece a visitare il Santuario di Belmonte e il Castello di Valperga, per poi vedere le gesta del sovrano affrescate nelle pareti della cappella di San Grato a Canischio e di San Giorgio a Valperga.
La Comunità Montana ha attrezzato tre differenti reti di sentieri a tema: il Sentiero Balcone, lungo lo spartiacque che chiude a monte la val Gallenca e che parte da Alpette fino al monte Soglio; il Sentiero del Gallo in Val Gallenca; il Sentiero dei Tabernacoli da Valperga a Belmonte. L’ITINERARIO – Il Rocciamelone: Al cospetto del Re delle Alpi