Da quel momento inizia un periodo particolare per Adam, prende poche cose le infila in un grosso zaino e se ne va, non lasciando tracce.
Né Alegra, né le sorelle e nemmeno gli amici sanno come abbia passato gli anni successivi però, nonostante la vita nomade, è sempre informato su sua figlia, per il compleanno o altri avvenimenti importanti, arriva sempre un pacchetto con il timbro di una diversa cittadina.
Chi lo ha conosciuto in quel periodo racconta che girava nei dintorni di Boston tra un lavoro saltuario e l’altro, senza mai fermarsi in un posto tanto a lungo da pagare un affitto.
In questi anni lavora in diverse città del Massachusetts, il primo impego stabile lo trova in una falegnameria nel New Hampshire.
Il proprietario gli offre di vivere in una piccola baracca, come parte della paga per il suo lavoro, è una casetta in legno in mezzo ai boschi che si trova sul tracciato dell’Appalachian Trail, al miglio 1748. Durante quei mesi incontra molti camminatori che gli raccontano storie e leggende legate al sentiero.
Uno scatto che ritrae alcune delle persone che hanno lavorato all’Appalachian Trail all’inizio del ‘900. per segnalare il percorso di uno dei sentieri più noti di tutti gli Stati Uniti
Quegli incontri riaccendono la sua passione per il cammino e per quel lungo itinerario che avrebbe dovuto percorrere col padre che, purtroppo, non fece in tempo a mantenere la promessa.
E’ un ragazzo di trent’anni, ha fallito nel matrimonio e con la famiglia e non ha nulla di stabile nella sua vita, all’infuori di quel grande senso di inquietudine e alla grande passione per il cammino e la natura
Probabilmente spinto dai racconti dei trekker incontrati, dieci anni dopo aver lasciato casa, nel 1995, Adam lascia il lavoro e decide di percorrere finalmente l’Appalachian Trail.
Difficile spiegare cosa rappresenta quell’itinerario per gli americani, non ha un significato religioso come il Cammino di Santiago o la Via Francigena per gli europei, ma ha comunque un forte significato spirituale legato ai luoghi che attraversa, al legame con gli antenati e con madre natura.
Per percorrerlo tutto ci vogliono almeno dodici mesi e un buon allenamento, proprio intorno a questo percorso è nato il concetto di thru-hiking, che per gli americani è un viaggio a piedi dall’inizio alla fine di un lungo itinerario.
I primi lavori di sistemazione dell’itinerario risalgono al 1920 e si concludono nel 1937, certo nulla a che vedere con la storia secolare dei cammini europei, ma per gli americani le terre selvagge hanno un significato sacrale e questo percorso segue una delle più imponenti catene montuose del paese.