Proprio qui inizia la leggenda di una delle figure più carismatiche dell’Appalachian Trail e di tutto il mondo dell’outdoor americano.
Da quel momento il nome di Baltimore Jack si lega indissolubilmente a quell’itinerario, superando i confini dello stato, giungendo alle orecchie di appassionati in ogni parte degli Stati Uniti.
Baltimore Jack sta affrontando per la prima volta l’Appalachian Trail, il suo passo è sicuro e cadenzato dai tanti chilometri percorsi a piedi fin da piccolo, cammina da solo godendosi ogni singolo miglio, ogni salita, ogni bosco, ogni rumore della foresta e ogni incontro con altri thru-hiker.
Quando è a poche miglia dalla fine del percorso però, ancora una volta, il destino avverso torna a farsi vedere. Durante un passaggio particolarmente impervio scivola e si sloga una caviglia, per fortuna sta percorrendo quel tratto con alcune persone che lo hanno soccorso e accompagnato nella cittadina più vicina per le cure.
Il primo tentativo di concludere il percorso sfuma a poche miglia dalla fine, ma ormai Tarlin ha dentro di se la forza di Baltimore Jack. Non si arrende e appena la caviglia guarisce si rimette in cammino.
Nei mesi successivi riesce a completare tutto il percorso diventando anche lui un Thru-hiker, sente di aver trovato il suo posto, per lui quel percorso è una casa immensa, in cui cambiare stanza ogni giorno.
Percorrerà l’Appalachian Trail diverse volte, ma soprattutto inizia a viverci su quel sentiero, ogni giorno è in cammino nelle varie tappe, sempre col suo grosso zaino sulle spalle.
Inizia a percorrere centinaia di miglia ogni anno, sempre a piedi, sempre su quelle montagne, vivendo e ascoltando infinite storie su quei luoghi, amava scoprire cose nuove e presto divenne un fine conoscitore del sentiero e delle sue storie.
Quando incontrava altri viandanti li accompagnava per qualche miglio aiutandoli a superare i tratti più difficili e raccontando storie e aneddoti legati al cammino.
Baltimore Jack era un gran narratore, colto e carismatico, tanto che i suoi racconti lungo il percorso iniziarono a diventare famosi tra gli appassionati.
Sempre più persone raccontavano di aver condiviso giornate in cammino con Baltimore Jack, di aver ascoltato consigli e meravigliosi racconti.
In poco tempo il suo nome divenne noto tra tutti quelli che lavoravano intorno all’Appalachian trail: le guide, i gestori di rifugi e ostelli, perfino le autorità e i sindaci dei paesi iniziavano a conoscerlo, era diventato un punto di riferimento.
Non era raro incontrarlo a cena in un ostello, ogni tanto quando i locali erano pieni di persone amava mettersi ai fornelli per cucinare alcuni dei suoi piatti forti e passare poi la serata raccontando storie e aneddoti.
Questo fece crescere la sua leggenda, un uomo dagli occhi chiari, che viveva sul sentiero e aiutava le persone che incontrava, nessuno però sapeva il suo vero nome o da dove venisse.
Era una gran oratore, sempre col sorriso sul volto, l’itinerario era la sua casa e la natura la sua famiglia. Era dedito al cammino, in ogni stagione e in ogni condizione, spesso chi lo incontrava lungo il sentiero lo vedeva segnato da lividi e con bende sulle ginocchia per le ferite dovute a qualche caduta.
Questi momenti di incontro resero la figura di Baltimore Jack mitologica, una vera e propria attrazione per l’Appalachian trail, centinaia di trekker si mettevano in cammino con la speranza di incrociarlo e magari poter ascoltare qualche suo racconto.