MAROCCO: Viaggio tra le mille anime della natura

18 marzo 2020 - 10:58

Viaggio dalle coste dell’Atlantico alle nevi dell’Atlante.

Il Marocco, nella variegata composizione dei suoi scenari che hanno pochiparagoni con gli altri paesi del Maghreb, racconta una straordinaria storia che dalla notte dei tempi proietta i suoi capitoli nel futuro. Medioevo e modernità convivono, apparentemente senza conflitti, in ogni luogo e in ogni aspetto della quotidianità.

A differenza degli altri paesi sahariani, inesorabilmente uguali a se stessi nonostante il tentativo degli uomini di dare un’anima al deserto, il Marocco presenta cambiamenti di scena degni dei migliori film d’avventura: dagli affascinanti panorami di dune del sud est, intorno alla mitica Zagorà, per secoli tragico punto di riferimento per il mercato degli schiavi, l’orizzonte diventa verticale inerpicandosi lungo le pareti dell’Atlante, magnifico susseguirsi di crinali di pietra nera che nascondono paesaggi e atmosfere alpine e himalayane.

Colline dai colori di fuoco si fondono con la sabbia dorata, esaltando i ricami vegetali delle oasi che esplodono in infinite tonalità di verde. E poi, ancora, distese di campi coltivati e alberi da frutto, cittadelle e bastioni di terra rossa arroccati sulle colline, pianure trasformate in patrimonio agricolo fino al mare.

Un mondo di contrasti

Dalle nevi eterne del Toubkal, quarta vetta del continente africano che supera i 4000 metri, alle atmosfere irreali del Sahara; dalle atmosfere decadenti e retrò di paesi affacciati sull’Atlantico come Sidiifni, buen retiro del Generalissimo Franco negli anni della dittatura spagnola, che di quell’epoca hamantenuto la saudade e l’incancellabile impronta, alle modernità razionali di Agadir, ricostruita con criteri avveniristici dopo il devastante terremoto del 1960.

E ancora, dalle magiche luci degli antichi borghi delle città fortificate dell’interno, Taroudannt, Ouarzazate, spettacolari nella cornice delle gigantesche mura d’argilla che testimoniano gli sfarzi dei secoli passati, alla caotica e coinvolgente vita del souk di Marrakech, punto di riferimento per ogni appassionato di vita e atmosfere magrebine, dove è ancora possibile sognare “affari” unici perdendosi nella miriade di botteghe artigiane che offrono qualsiasi mercanzia.

Emergendo da atmosfere antiche, apparentemente immobili, il futuro si presenta, improvviso e inaspettato, proposto dalle grandi insegne luminose di marchi e simboli che rappresentano il business mondiale, percorrendo i boulevard di Casablanca e Rabat, indistinguibili dalle nostre metropoli se non per il delizioso clima marino, sempre uguale a se stesso, che qui ha attirato artisti e sognatori da tutto il mondo.

Poi, di nuovo, è possibile precipitare nelle suggestioni arabeggianti e antiche delle città imperiali, Meknes, Fes, per riassaporare, infine, l’odore dell’Europa mediterranea e nottambula a Tangeri e Ceuta.

 

 

Avamposto d’Islam e antiche magie

Il Marocco è un cocktail di suggestioni irripetibili, mille mondi in uno, perfetta fusione di antiche tradizioni e modernità, dove anche l’Islam, altrove barriera ideologica insuperabile, qui diventa stile di vita e progetto di cultura. Sicuramente aperto alle contaminazioni del mondo, nonostante il rispetto dell’ortodossia.

E anche la “filosofia” e il misticismo si trasformano in concretezza pragmatica, espressa dalle imponenti architetture della moschea di Assan II.

Cos’ha in comune questo straordinario gioiello architettonico, con le sue strutture squadrate in cemento armato e i giganteschi portali in titanio capaci di resistere all’azione distruttrice del mare, simbolo di potenza terrena, massiccio nelle sue forme tetragone, con le effimere, ardite silhouettes dei minareti delle moschee mediorientali? Apparentemente nulla.

Protesi nel cielo come antenne ideali capaci di collegare l’infinito alla terra gli uni, piantato solidamente nel mondo l’altro, dimostrazione di forza e volontà, sono invece soltanto due interpretazioni della stessa anima.

Che nella sua prima e sola legge si propone di conquistare con la sua fede il mondo degli uomini e quello celeste. Costruito “dentro il mare”, appoggiato su un terrapieno artificiale circondato dall’oceano sul boulevard di Casablanca, questo mastodontico edificio religioso, il terzo per dimensioni nel mondo,

che ospiterebbe comodamente al suo interno la basilica di San Pietro

è stato pensato e costruito con le più avanzate tecniche ingegneristiche per esaltare la potenza dell’Islam. Non a caso, probabilmente, è stato scelto il Marocco invece dei paesi islamici più “ortodossi” come l’Arabia o la Siria.

Il paese magrebino ha rappresentato, nell’immaginario musulmano, il trampolino per la conquista del mondo antico.

È da qui che le armate conquistatrici della mezzaluna sbarcarono in Europa, e per secoli “colonizzarono” la Spagna, spingendosi fino alle valli francesi dei Pirenei, prima di venire ricacciati, nei primi secoli del secondo millennio, dalla prima grande coalizione di stati occidentali a difesa dell’Europa.

Tema, quello dell’invasione islamica, che per secoli, fino alle porte del primo conflitto mondiale, ha caratterizzato la scena politica europea. La cultura occidentale, per contro, ha influenzato valori e cultura del Marocco in modo concreto, evidenziando, molto più che in altre aree del pianeta, la possibilità per queste diverse interpretazioni della vita di convivere e connaturarsi in modo armonico. La rappresentazione della “universalità” della moschea più grande dell’Islam è dimostrata dal fatto di essere tra i pochissimi edifici religiosi aperti ai “non credenti”, gli “infedeli”.

Un altro particolare che mi ha colpito, invece, è la coesistenza, a fianco del pragmatismo islamico, di una sorta di tradizione sciamanica importata probabilmente dalle regioni centrali dell’Africa. Nella piazza di Marrakech, la mitica Djemaa el-Fna, dove si dà convegno spontaneo tutta la vita di questa straordinaria città, s’incontrano innumerevoli bancarelle di “stregoni” e “guaritori” che vendono ogni sorta di pozione con gli ingredienti più strani.

Accanto essenze vegetali di ogni tipo si trovano parti di rettili e insetti velenosi, polveri misteriose, piume di uccelli, pelli di animali e gusci di tartarughe. Camaleonti vivi, lucertoloni del deserto e serpenti velenosi sono anch’essi potenziali ingredienti di pozioni magiche derivate direttamente da antiche tradizioni popolari.

Natura senza compromessi

Quello che colpisce, però, è la forza, apparentemente incontrastata, della Natura. Sempre assoluta nelle sue manifestazioni, senza compromessi. Dalle sabbie infuocate del Sahara emerge una poderosa muraglia di roccia scura che penetra il cielo; è la dorsale dell’Atlante, che durante l’inverno si imbianca di neve creando un ulteriore contrasto tra le temperature “africane” del deserto o di Marrakech e il clima alpino della montagna.

Vagando tra le movimentate praterie che digradano verso la costa mediterranea, quasi per magia ci si trova in una straordinaria foresta di conifere che potrebbe essere ovunque sulle Alpi… ma non può essere così!

 visto che sui rami più bassi intere famiglie di scimmie ricordano al viaggiatore che, nonostante le apparenze, siamo in Africa…

eppure, alcuni villaggi e località turistiche montane sembrano appartenere più alla tradizione svizzera che a un paese islamico del Maghreb!

Il Marocco offre più di quanto si possa descrivere, soprattutto per gli amanti della Natura nelle sue più svariate livree… senza dubbio, uno dei terreni di gioco più emozionanti per un appassionato di outdoor.

 

Di:
Michele Dalla Palma