Norvegia: la ferrovia più ripida del mondo

27 aprile 2020 - 13:49

La sensazione di arrivare in battello alle nostre destinazioni montane, percorrendo tratti di mare, è sempre uno dei ricordi più intensi che si serbano di un viaggio inNorvegia.

La risalita attraverso questa grande varietà di ambienti e climi è affrontata, nella piccola città costiera di Flam, anche da una delle più ardite ferrovie d’Europa, la Flamsbana, che in poco più di 20 chilometri di percorso permette di giungere a Myrdal, a oltre 900 metri di quota.

Dove finisce il fiordo

Si può giungere in molti modi diversi alla piccola cittadina di Flam: in auto, percorrendo la nazionale che collega Oslo a Bergen, guidando all’interno di lunghi tunnel sotterranei che attraversano i fiordi, oppure in treno.

Fino ad un massimo di 7 autobus al giorno nella stagione estiva la collegano poi a Gudvangen e Aurland, entrambe distanti non più di 20 minuti ma con lunghe gallerie che non consentono di ammirare il panorama circostante. Così, per chi non ha fretta, la scelta migliore è percorrere la via più naturale, quella che meglio permette di apprezzare la particolare orografia del luogo: il mare.

L’arrivo a Flam via mare, con il battello che percorre il corso principale del fiordo e s’infila nel ramo laterale quasi invisibile fino all’ultimo, celato tra le impressionanti pareti rocciose che cingono la stretta “Valle d’acqua” dà, più di ogni altro, la misura della potenza e del fascino di questo monumento della natura.

I toni scuri delle pareti di granito sono solo ogni tanto interrotte dai colori vivaci di rari villaggi sulla costa, e cascate di ogni dimensione scendono dalle vette per gettarsi in mare. Solo alla fine, quando diventa evidente che il fiordo non ha altri affluenti, si vedono i primi tetti e il molo: siamo a Flam.

Navigazione nello stretto Aulanfjord

La minuscola cittadina, conosciuta anche come Flåm o Flaam, ospita neanche mille abitanti ed è posta in cima all’Aurlandsfjord, uno dei tanti rami laterali del Sognefjord, il più lungo fiordo norvegese e il secondo al mondo.

Oltre che per la sua posizione in mezzo ai fiordi norvegesi, Flåm è diventata un’importante attrazione turistica per la sua particolare linea ferroviaria, conosciuta con il nome di Flamsbana (o Flambanen), un percorso spettacolare che in pochi chilometri risale dal livello del mare fino a circa 900 metri di quota con un costante cambiamento di clima e paesaggi impressionanti.

Tipico paesaggio dell’altopiano Norvegese

Tunnel a spirale e altre meraviglie

La ferrovia di Flam è considerata a buon diritto un capolavoro dell’ingegneria norvegese. Il percorso che unisce Flam con Myrdal è una delle linee ferroviarie a scartamento normale più ripide del mondo.

La sua pendenza si mantiene al ritmo di 55 metri di incremento per ogni 1000 metri per almeno l’80% dell’intero percorso. Il tutto senza l’uso di cremagliera, ma con soluzioni arditissime come i tunnel a spirale scavati nella roccia dentro e fuori della montagna.

I classici colori delle case norvegesi

I lavori di costruzione della Flamsbana iniziarono nel 1920, allo scopo di collegare il Sognefjord con la linea ferroviaria Oslo-Bergen, e durarono vent’anni, la maggior parte dei quali impiegati per la costruzione dei venti tunnel, scavati quasi tutti manualmente. La pendenza del percorso rappresentò da subito il maggior problema: la soluzione fu la costruzione di gallerie elicoidali, per ridurre l’eccessiva differenza di altitudine.

La Flamsbana venne aperta il 1° agosto 1940 al transito temporaneo di locomotive a vapore e al traffico passeggeri non molto tempo dopo, mentre l’elettrificazione venne completata nel 1944, facendo della Flamsbana una delle prime ferrovie norvegesi ad elettricità.

Attualmente, grazie all’afflusso di turisti da ogni parte del mondo, la linea è una delle attrazioni principali di tutta la Scandinavia.

La brevità del percorso ferroviario – circa 20 km – non deve trarre in inganno: il clima di Flam (che è mitigato dall’azione tiepida del mare e quindi gode di temperature più miti, specialmente in estate) è molto diverso da quello di Myrdal, e mentre a Flam si sta in maniche di camicia, baciati da un tiepido sole, a Myrdal può accadere che stia nevicando.


Si parte!

Tra il blu dei fiordi, ma circondata da montagne che superano i 1400 metri di altezza, la Flamsbana comincia il suo percorso con una prima salita di circa tre chilometri passando accanto alla vecchia chiesa in legno del 1667, immersa nel bellissimo paesaggio.

A fianco della chiesa, un’alta pietra monumentale ricorda il poeta Per Sivle. Sullo sfondo vediamo invece la sagoma scura del monte Vidmesnosi, da cui scende la cascata Rjoandefossen con un salto di 140 metri. Il treno lascia poi i campi verdi ed i frutteti della valle per continuare lungo il fiume.

Lo attraversa per tre volte, ma non ci sono ponti: al loro posto, gli ingegneri norvegesi hanno fatto passare il fiume dentro i tunnel; è il fiume, quindi, a passare nelle gallerie al di sotto della linea ferroviaria.

Solo presso Hoga il treno attraversa il fiume e si spinge fino alla stazione di Bergkvam, l’unica di tutta la linea dove un doppio binario permette ai treni di entrambe le direzioni di incrociarsi.

Qui la vista è su montagne aspre e selvagge, e sui ruscelli che corrono verso valle. A Blomheller, è possibile godere dell’ultima visione panoramica sul verde ed idilliaco scenario della valle di Flam.

Intorno, i fianchi delle montagna sono disseminati di tracce di frane e di massi erratici in bilico, che sembrano pronti a rotolare ad ogni vibrazione dei binari, rendendo ancor più ellettrizzante il viaggio in treno.

La stazione successiva è Kardal, con fattorie di montagna ed allevamenti di capre, e un paesaggio ora decisamente montano: pascoli, pendii ricoperti di boschi e cime innevate.

Non solo treno

Ma è quando il treno esce dal tunnel di Nåli, il più lungo del percorso, che si ha la percezione netta dell’asprezza del paesaggio. Compaiono davanti a noi i pendii scoscesi della montagna di Myrdalsberget, con i ventuno tornanti della sua sterrata; strada di servizio per i lavoratori impegnati nella costruzione della ferrovia, essa è ora uno dei punti più spettacolari per chi decide di percorrere la tratta in bicicletta.

Decisamente impegnativo per chi affronti la salita, divertente e delicato se lo si discende, promette comunque emozioni ai numerosi gruppi che tentano l’esperienza.

Percorso remunerativo e anche abbastanza facile da organizzare, bisogna semplicemente prendere il treno da Bergen e scendere a Myrdal. La presenza della vicina ferrovia permette, in questa regione, di traversare in bicicletta zone assolutamente selvagge, anche con itinerari di più giorni.

Un giro classico per i ciclisti norvegesi, da fare in giornata nella zona, è quello che parte da Haugastol (m 988), per poi proseguire in direzione nord-ovest parallelamente ai binari fino a Finse, la stazione ferroviaria più “alta” della Norvegia con i suoi 1.222 metri di altitudine, distante 26 chilometri dalla partenza; dopo altri 36 chilometri si arriva a Myrdal e si scende poi a Flam (18 km).

L’ultimo tratto, tra tunnel e cascate

Usciti da Nali si comprende meglio anche l’arditezza della costruzione: compaiono infatti i quattro livelli lungo i quali il nostro treno risalirà il fianco della montagna fino alla sua destinazione finale.

La prossima sosta è alla cascata Kjosfossen. Pochi posti al mondo permettono di osservare una cascata così imponente ad una distanza tanto ravvicinata; dopo le foto di rito, si riparte verso l’ultimo capolavoro ingegneristico della Flamsbana, un tunnel che con la sua lunga spirale percorre un angolo di 180° per superare le ripide pendenze di questa parte di montagna.

Il treno transita poi per Reinungvatnet e percorre l’altopiano di Vatnahalsen, noto centro per gli sport di montagna. Le sue brughiere sono percorse in estate da centinaia di chilometri di sentieri e piste per biciclette e in inverno da altrettante piste da sci.

L’ultima parte del viaggio attraversa protezioni antineve che permettono solo poche volte di godere del panorama, ma pochi minuti dopo siamo a Myrdal, a quota 865, su un altro versante del selvaggio altopiano che abbiamo attraversato. Sull’altro binario, aspetta già la coincidenza.

Il viaggio può continuare, per chi lo desidera, lungo la Bergen Line verso l’Oceano Atlantico, a conoscere altre zone ed altri panorami di questo fantastico paese.

 

Testo e foto di Aldo Frezza