Pantelleria, armonia di sapori

19 marzo 2020 - 15:21

Un tripudio di colori e profumi, questo è il Parco Nazionale di Pantelleria.

Nella piccola isola, patrimonio di biodiversità, troviamo il meglio dei sapori mediterranei.

Profumi e sapori mediterranei

Oltre alla vite ad alberello di cui parliamo qui, il profumo e il sapore del Mediterraneo si fa sentire ovunque.

Uno dei simboli è l’Alívo, come viene chiamato qui l’ulivo, nella cultivar tipica locale biancolilla, che prende il nome dalle dalle tipiche foglie che tendono al bianco per la presenza  di lanugine che ricopre le foglie per trarre vantaggio dall’umidità.

Si tratta di una specie che ha grande resistenza al vento dell’isola.

I contadini legano i rami a pietre che li spingono verso il basso, obbligandoli ad allargarsi in modo quasi orizzontale vicino al terreno.

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Dalle olive si ricava un olio particolarmente fruttato e le olive nere passulúna.

Anche la zucchina pantesca – Kukúzza – è rinomata.

Viene utilizzata in molte ricette, tra le quali la çiakiçiúka, con la zucchina, peperoni e melanzane in un sugo di pomodori, cipolla e olio e la kukurummá: patate e zucchine pantesche, fatte bollire con olio, cipolla e pomodorini.

I profumi del Mediterraneo si fanno sentire anche nell’alloro – Addáviru – impiegato nella preparazione di stufati di carne, ragù e piatti a base di pesce ma anche per infusi per facilitare la digestione, nell’origano – Aríganu – che cresce spontaneamente ed è particolarmente saporito, raccolto nella tarda primavera e fatto essiccare per 10 giorni, nel basilico – Basirikó – coltivato nella Grasta, un tipico vaso di terracotta.

Un discorso a parte merita il Cappero di Pantelleria IGP, che fiorisce tra maggio e settembre. I capperi vengono messi in salamoia per dieci giorni e poi ancora sotto sale per altri dieci.

Sono molto utilizzati nella cucina pantesca per la realizzazione di pesti, salse per pesce, patè, antipasti, ma anche tritati per insaporire carne, pesce o sughi.

Il sapore della tradizione

A Pantelleria esiste anche un’antica tradizione casearia.

Tra i tanti prodotti ricordiamo la Túmma, un formaggio vaccino a pasta molle, dal sapore fresco e leggero.

Nella versione stagionata diventa il cosiddetto formaggio di vacca.

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Perfetta da mangiare da sola, è ideale anche per le fresche insalate pantesche, con l’aggiunta di capperi, origano e olio extravergine di oliva.

Dal siero della Tùmma si ricava una saporita ricotta.

 

I dolci di Pantelleria

L’isola ha una grande tradizione per dolci e pasticceria.

Sono rinomati i Baci Panteschi – Baçi fatti con appositi stampi e costituiti da coppia di cialde fritte e croccanti, impastate con farina, zucchero, birra o latte. Le due cialde sono farcite con ricotta oppure crema di latte e pezzi di cioccolato fondente.

I Kannatéddri sono invece biscotti tradizionali delle festività pasquali, decorati in modi fantasiosi e con il classico uovo sodo al centro delle trecce di pasta.

Le kassatéddre sono piccoli dolci cotti in forno, dalla forma caratteristica e ripieni di ricotta o crema.

Il giorno di Santa Lucia, il 13 dicembre, è invece legato alla Kuccía, che nasce dal frumento, ceci,  zucchero, miele e cannella. Secondo la tradizione in questa ricorrenza questo è l’unico piatto che andrebbe mangiato, recitando la litanìa della Santa.

A Natale si preparano invece i Mustazzóla, da un impasto di semola, miele e vino cotto. La preparazione è lunga e vengono poi conservati per poter essere mangiati anche nei giorni successivi.

I Pasticciotti, tipicamente accompagnati col passito di Pantelleria freddo sono invece ripieni di marmellata di uva zibibbo.

Gli sfinci sono tipici della festa di San Giuseppe e sono farciti con ricotta o crema.

La cucina pantesca, armonia di sapori

La sapiente tradizione pantesca ha saputo mettere insieme tutti questi sapori in molte ricette nate sull’isola.

Dall’insalata pantesca con patate, capperi, cipolla, pomodori freschi e pesce al Kous Kous, la versione locale con pesce del celebre piatto di origine araba.

Dalle caratteristiche polpettine di manzo – purpitteddre – dalla beccaccia ripiena – gaddrazzu chinu – al cavareddru, il capretto al forno con patate.

Ovviamente i piatti a base di pesce fresco, crostacei e frutti di mare sono protagonisti, dalla classica insalata di polpo ai totani ripieni fino alle zuppe.

L’isola regala anche una versione locale dei ravioli, i cosiddetti ravioli amari, con un ripieno di ricotta, tùmma e menta fresca.

Per maggiori informazioni

Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria
Via San Nicola, 3 – 91017 Pantelleria (TP)
Tel +39 0923/564003 – 00 – 569412 – Email: parcopantelleria@gmail.com

http://www.parconazionalepantelleria.it/

 

 

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