Parco Nazionale dell’Alta Murgia, natura in movimento

18 marzo 2020 - 18:02

Un territorio sferzato nei secoli dai venti e dalle piogge, che con la loro costante azione hanno modellato il paesaggio arricchendolo di formazioni carsiche superficiali e sotterranee: è l’altopiano murgiano, un luogo cangiante in tutte le stagioni, una terra in cui l’uomo è stato capace di inserirsi con rispetto e discrezione.

Immerso nel cuore mediterraneo della Puglia, l’altopiano delle Murge interrompe le dolci geometrie del Tavoliere con paesaggi scenografici e mai statici. La sorprendente successione di creste, doline, colli, aspre cavità carsiche, scarpate e pascoli, regala una sensazione unica di immensa vastità: trovarsi a tu per tu con la natura, vagando con lo sguardo verso un infinito disegnato solo dalla linea che separa i colori della terra dal blu del cielo.

Il paesaggio dell’Alta Murgia, spazzato dai venti che non trovano ostacolo lungo il loro percorso, sono sempre maestosi, quasi perturbanti, in tutte le stagioni dell’anno. D’estate le calde giornate colorano il terreno con sfumature di giallo intenso, mentre in autunno i toni si scaldano con la presenza dei ciclamini e dei colchici che adornano i costoni rocciosi e i muretti a secco.

D’inverno il biancospino e il prugnolo arricchiscono di bacche rosse e blu una terra che si fa ocra e che – di tanto in tanto – viene coperta da un sottile manto di neve. Senza dubbio però la stagione in cui l’altopiano dà il meglio di sé è la primavera, quando la natura esplode di colori.

Tulipani selvatici, gladioli, orchidee, asfodeli e ferule gialle pennellano con macchie colorate la grande tela verde degli sterminati campi di grano, interrotti qua e là dai piccoli edifici di architettura rurale legati alla tradizione agricola e pastorale.

Dal 2004, una parte del prezioso paesaggio naturale e culturale dell’altopiano è protetto nell’ambito del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, che comprende 13 comuni delle province di Bari e Barletta-Andria-Trani.

Gli scorci del parco mutano nelle forme e nei colori, passando dai grandi centri urbani dove svettano verso il cielo le cattedrali romaniche di Ruvo, Andria e Bitonto, alle viuzze ciottolate del centro storico di Gravina di Puglia e Altamura. In mezzo, piccoli borghi di grande suggestione come Minervino Murge, Santeramo in Colle e Grumo Appula.

Camminare e pedalare in Altopiano

Il territorio ondulato del Parco è un luogo ideale per respirare a pieni polmoni i profumi di una natura incontaminata e misteriosa. Le formazioni carsiche movimentano il profilo murgiano e diventano scenografia da film anche per lunghe pedalate sulle piccole strade bianche che collegano antiche masserie e aziende agricole.

Sui colli dove il vento scuote le spighe in una continua danza ondulatoria, si trova inoltre una ricca varietà faunistica e floristica tipica delle aree steppiche e semiaride del Mediterraneo. Alzando gli occhi al cielo sono molte le varietà di uccelli e rapaci che volteggiano alla ricerca di qualche piccola preda, tra cui spicca il falco grillaio, mentre al suolo volpi e donnole corrono indisturbate tra gli arbusti.

Ad arricchire il tessuto paesaggistico sono le grandi masserie, alcune delle quali risalenti al XV secolo, centri dell’economia agricola locale durante il periodo dei latifondi. Molte di queste strutture continuano ancora oggi ad adempiere al loro compito originario, collegate da tratturi che conducevano agli “Jazzi”, le strutture costruite per ospitare gli ovini.

Alcune masserie e aziende agricole sono state trasformate come luogo ideale per ospitare viaggiatori e visitatori, curiosi di scoprire il paesaggio e la cultura locale, in cui un ruolo fondamentale è ricoperto dai prodotti gastronomici di eccellenza, celebri anche oltre i confini regionali: i dolci di mandorla, i fichi secchi, i formaggi di pecora, i vini e il pane di grano duro, vero padrone di casa.

Per concludere in bellezza, il Parco custodisce al suo interno opere architettoniche centenarie come le piccole chiesette rupestri o i castelli medievali di Garagnone, di Gravina, oltre al vero e proprio simbolo del luogo: Castel del Monte, la fortezza ottagonale di Federico II, che qui domina con i suoi torrioni tutto il territorio.

Visitare il parco

Lunghe pedalate o camminate rappresentano il modo migliore per visitare il parco immergendosi completamente nelle sue atmosfere. Terminata l’escursione, è possibile regalarsi un lauto pasto e riposo all’interno di una antica masseria. Il centro visita Torre dei Guardiani rappresenta il principale portale d’accesso al Parco: un punto di accoglienza per escursionisti e cicloamatori dove cogliere tutte le informazioni riguardanti gli aspetti naturalistici del parco, gli itinerari percorribili più adatti ai propri gusti e le opportunità didattiche del Parco. Costruito a fine del 1800 in mezzo ad un bosco di conifere di oltre 10.000 metri quadri ed utilizzato originariamente come caserma per le guardie campestri, è stato recuperato e restaurato completamente.

Il centro visita è luogo ideale per ristorarsi dopo una lunga giornata passata nella natura grazie ai suoi 16 posti letto e alla sua piccola area camping attrezzata ed eco sostenibile. Oltre ai servizi di ricettività turistica, il Centro visita organizza attività didattiche, laboratori, escursioni organizzate e altre iniziative culturali come mostre, presentazioni di libri e workshop.

NOTIZIE UTILI

Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia,
Via Firenze 10, 70024 Gravina in Puglia (Ba)
tel. 0803262268 / 0803261767
info@parcoaltamurgia.it
www.parcoaltamurgia.gov.it

Officina del Piano per il Parco “Don Francesco Cassol”
Via Valle Noè 5, 70037 Ruvo di Puglia (Ba)
tel. 0803613443
officinadelpiano@parcoaltamurgia.it
www.parcoaltamurgia.gov.it/officinadelpiano

Testo di Marco Carlone, foto di Luciana Zollo e Giuseppe Carlucci

Commenta per primo

POTRESTI ESSERTI PERSO:

Puglia, Latiano: camminata di fine inverno tra gli ulivi del Salento

Trekking a Otranto e dintorni: 3 percorsi da non perdere

Puglia, un’escursione autunnale nel cuore del Bosco Selva