Mare Adriatico delle Marche, liscio, lungo, piatto. Lo abbandoniamo al suo lento frangersi sulla costa e saliamo verso l’interno. Il paesaggio marino lascia rapidamente spazio ad un graduale accavallarsi di colli e ampie valli cui succedono, con un improvviso e progressivo inasprimento dei rilievi, vette più elevate, fino ai 2476 metri del monte Vettore, incise da un groviglio di corsi d’acqua che a fatica trovano sbocco nei fiumi maggiori o direttamente al mare.
Sono i Sibillini, cantati dal Leopardi, ma non solo, come “Monti Azzurri”, così profondamente alpini per ambiente e clima da lasciare incantati. Nello spazio di pochi chilometri, che separano il mare dalla catena dei Sibillini, si passa da atmosfere miti e mediterranee ad altre alpestri, d’inverno fredde e nevose, così come dalle sabbie e ghiaie del litorale si passa alle argille e alle marne delle colline, alle arenarie e ai calcari delle montagne. Queste peculiarità sono in buona parte dovute alla naturale morfologia del terreno e in parte all’intervento dell’uomo.
L’utilizzo agricolo del suolo, esercitato in modo capillare secondo la tradizione rurale marchigiana, ha infatti determinato le diverse trasformazioni dei terreni in fondi agricoli e poderi, coltivati anche nelle parti meno idonee, o pascoli destinati alle mandrie e alle greggi, un tempo numerose. Questa ricchezza ha contribuito a fare del Piceno una regione dove natura e storie antiche s’intersecano fino a formare una sorta di mosaico colorato dove ogni tassello corrisponde ad un angolo di terra o un paese da scoprire.
Uno dei percorsi che portano alla scoperta di Ascoli Piceno, oltre le sua ricchezza monumentale e enogastronomica, è quella dell’artigianato. Se la varietà che caratterizza il territorio piceno ha avuto il magico potere di infondersi nella cultura della gente, ciò è ancor più vero nei manufatti artistici di questa popolazione. Il ricamo al tombolo, ad esempio, è uno dei punti di forza delle città, come del resto l’arte dei fabbri e dei ceramisti.
Un altro percorso per scoprire il Piceno segue i suoi sapori, salendo dal mare ai monti: l’aroma del pesce si lega al profumo delle erbette odorose, alla campagna, con i suoi pregiati vini e la oliva tenera ascolana.