Dalle spiagge di Civitanova e Porto San Giorgio fino al cuore dell’Umbria, passando per città ricche di storia come Macerata e Fermo per poi valicare i dolcicrinali appenninici, il tutto senza mai scendere dalla sella. È questa l’idea presentata da venti sindaci di Marche e Umbria per rilanciare il turismo locale.
Il progetto si chiama Quadriciclo e ricalca un’opera infrastrutturale altrettanto ambiziosa e impegnativa: la doppia superstrada a quattro corsie che dovrebbe collegare l’Umbria con la costa adriatica passando per due tronchi differenti, la Foligno – Civitanova Marche e la Perugia – Ancona.
Vista sui colli maceratesi e sui Monti Sibillini. Foto di Luigi Alesi
È in questo contesto che si inserisce il progetto Quadriciclo, per dare un’alternativa a chi vuole scoprire gli ondulati territori del Centro Italia senza dover necessariamente stare seduto al volante. Il progetto – che per ora è stato solamente pianificato sulla carta – punta a ricevere 5 milioni di euro in finanziamenti (di cui l’80% a fondo perduto) nell’ambito di un bando europeo che scadrà il 31 marzo 2016.
L’opera interesserebbe dunque le comunità appenniniche umbre ma soprattutto i centri delle provincie di Macerata e Fermo. Dopo aver oltrepassato il crinale appenninico da Foligno, la Quadriciclo assumerebbe una forma a quadrilatero raggiungendo Civitanova Marche attraverso Tolentino, Macerata e la Valle del Chienti.
Dopo proseguirebbe lungo la costa fino a Porto San Giorgio, per poi rientrare verso l’interno passando dalla città di Fermo e proseguendo verso la Comunità montana dei Monti Azzurri fino ad Amandola. Da questo paese, affacciato sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini, la pista virerebbe verso nord per Sarnano e San Ginesio, per ricollegarsi presso Abbadia di Fiastra al segmento proveniente dall’Umbria.
Una pista ciclabile a due passi dal mare. La Quadriciclo affronterà anche una porzione del suo percorso in riva all’Adriatico. Foto di Marco
Per ora non sono ancora stati pianificati tempi per la realizzazione, in quanto si deve ancora attendere l’esito del bando europeo, ma un buon segnale è stato dato da parte dei sindaci dei comuni e dalla Comunità montana Monti Azzurri che si sono impegnati in un tavolo di coordinamento e hanno visto nel progetto una risorsa in più per il territorio.
Questa pista potrebbe andare ad aggiungersi alle altre ciclovie che sono state sovvenzionate con il Ddl Stabilità a inizio 2016, come la VenTo Venezia – Torino, la Ciclovia del Sole da Brennero a Palermo e il Grab – Grande raccordo anulare delle biciclette intorno alla Capitale.
Sulla pista ciclabile Pantiere – Jesi, nel cuore delle Marche. Foto di Luca Boldrini