Salewa: più di 80 anni di storia fra le cime

19 marzo 2020 - 14:21

Salewa oggi è uno dei brand leader nel mercato dell’abbigliamento e dell’attrezzatura per l’outdoor, ma forse non tutti gli estimatori del marchio ne conoscono lastoria.

Gli indizi sulle origini più remote spesso stanno proprio qui, davanti agli occhi.

Così basta guardare al nome del marchio per risalire indietro nel tempo fino agli Anni ’30 del secolo scorso, esattamente all’8 luglio del 1935.

In quel tempo Joseph Liebhart, il direttore della Cooperativa dei sellai, produttori di arazzi e tappezzieri di Monaco registrò una nuova società affiliata per la produzione di selle e prodotti in pelle: la SA (Sattler/sellai) LE (Leder/pelle), WA (Waren/prodotti).

Alla produzione di articoli da montagna Salewa approda un passo alla volta, cominciando, già negli anni 40, con la realizzazione di zaini e bastoncini da sci in legno di nocciolo.

 

Un’azienda orientata alla ricerca e all’innovazione

La vocazione per la ricerca e la sperimentazione era probabilmente già allora nel Dna dell’azienda, visto che nel corso degli Anni ’60 Salewa fu in grado di mettere sul mercato un rampone leggero e completamente regolabile che divenne uno dei suoi prodotti più famosi di tutti i tempi.

Innovativo era anche il chiodo da ghiaccio con costruzione elicoidale, intuizione precoce di un principio ancora oggi utilizzato per la protezione su quel tipo di terreno alpinistico.

Alla fine degli Anni ’70 la montagna e l’alpinismo sono diventati al 100% il mondo di Salewa, come testimonia la scelta di adottare l’aquila a simbolo del proprio brand e le collaborazioni che si sviluppano nel decennio successivo con alpinisti di primissimo piano del calibro di Reinhold Messner e talenti della nascente arrampicata sportiva come Kurt Albert.

L’alba degli Anni ’90 segna un’altra svolta epocale per l’azienda, che viene acquistata dall’altoatesino Heiner Oberrauch e trasferisce la propria sede centrale a Bolzano.

Non è un semplice cambio di proprietà.

 

Un nuovo corso per l’azienda 

Heiner Oberrauch, che già da diversi anni collaborava con Salewa, è alpinista e appassionato degli sport outdoor che sposa pienamente la vocazione tecnica dell’azienda, ma la arricchisce con il suo know how personale (viene da una famiglia di imprenditori nel settore del tessile e dell’abbigliamento) e con il gusto tutto italiano per lo stile e il design.

L’alchimia è quella giusta e le risposte date alle esigenze degli appassionati di montagna, pure. Nel giro di pochi anni il mercato dei prodotti Salewa valica i confini europei.

Vengono aperte filiali dagli Stati Uniti all’Asia e tanti negozi Salewa (il primo, nel 2002, a Finale Ligure, una della capitali italiane dell’outdoor).

La nuova era dell’azienda (che non dimentica la propria tradizione) ha un simbolo, lo storico marchio dell’aquila riutilizzato (introdotto nel 2015), e un cuore: il quartier generale di Salewa, realizzato nel 2011 nella zona industriale di Bolzano.

Il quartier generale di Salewa a Bolzano

Non si può non notare la costruzione quando si transita sull’autostrada: è un gioiello di architettura industriale, costruito con le soluzioni più moderne per la riduzione dell’impatto ambientale.

La materializzazione dei sogni del patron dell’azienda: uno spazio costruito su misura degli amanti della montagna, lavoratori o clienti che siano, una fucina di idee e passioni ancor prima che di prodotti.