Sunset on frozen creek and Pale di San Martino, Paneveggio Natural Park, Venegia valley, Trentino-Alto Adige, Dolomites, Italy
Pochi territori dell’arco alpino possiedono il fascino e la grandezza della montagna come il Trentino Orientale, dove le magnifiche guglie dolomitiche delle Pale di San Martino affacciate sulle foreste della Valle di Primiero e sui crinali del Lagorai, creano un ambiente naturale straordinario, in cui si trovano le più autentiche culture e tradizioni del mondo valligiano.
Un territorio che permette di avvicinare e conoscere la montagna invernale anche a tutti quelli che vogliono provare emozioni nuove avvicinando, “in punta di piedi”, la natura nel suo vestito più elegante: la neve.
Per scoprire il silenzio, la pace e le atmosfere cariche di magia che la montagna regala, poco distante dalle piste da sci e dagli impianti di risalita.
Il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, con le sue foreste e i crinali che portano verso le cime del Lagorai, sembra invece “creato” apposta per gli appassionati di escursioni con le racchette da neve.
Ben 190 chilometri quadrati di natura incontaminata nel cuore Trentino orientale.
Un ambiente selvaggio dalle atmosfere magiche, che in questa stagione si trasforma in una tavolozza di colori, il bianco della neve si alterna al verde intenso delle foreste secolari, al rosa delle Pale di San Martino e al rosso scuro delle rocce del Lagorai.
Ci sono poi i laghi alpini con le loro acque blu intense e il manto fulvo dei caprioli e dei cervi che si possono incontrare camminando per questi boschi.
Proprio il cervo è il Re di queste vallate, il simbolo del territorio del Parco, che qualche volta si mostra, in tutta la sua eleganza, agli escursionisti che attraversano l’area faunistica del Centro Visitatori di Paneveggio.
Un altro indiscusso protagonista di queste foreste è senza dubbio l’abete rosso di risonanza, il cui legno è apprezzato e utilizzato dai liutai di tutto il mondo per creare i più preziosi strumenti musicali, dalle chitarre acustiche ai violini.
La leggenda narra che Stradivari in persona camminasse per questi boschi, passando in rassegna i grandi tronchi d’abete, per individuare quelli più adatti a costruire i suoi celebri violini.
Vivere il Parco significa conoscerlo nei suoi molteplici aspetti attraverso attività ed esperienze in malga o nella natura, proprio come quelle offerte dal Centro Visitatori a Paneveggio, in Val Canali e a San Martino di Castrozza, o in Vanoi scoprendo l’Ecomuseo e il Sentiero Etnografico.
A pochi chilometri dai paesi di Primiero, tra i 1.000 e i 1.400 metri, si aprono vallate incantevoli all’interno o a ridosso del territorio del Parco Paneveggio Pale di San Martino.
La Val Canali, una delle più suggestive dell’intero panorama dolomitico, e la zona del Passo Cereda, luogo ideale di riposo e rigenerazione, sono solo i due più noti tra i tanti angoli di questo territorio in cui vivere qualche giorno all’insegna della quiete e del silenzio, in caratteristici alberghi di montagna, rifugi ed agriturismi.
Se il Passo Cereda è un classico valico alpino a media quota, molto conosciuto e frequentato sia in estate che in inverno, soprattutto dagli amanti dello sci nordico, la Val Canali offre numerosi spunti di visita durante tutto l’anno con strutture ricettive e di ristorazione che offrono esperienze sensoriali indimenticabili in uno scenario che non ha simili.
Il fascino della montagna più vera risiede però anche nella Valle del Vanoi, verde e selvaggia, difesa dalla catena porfirica del Lagorai e dal massiccio granitico di Cima d’Asta.
Un territorio che si estende su un’area di circa 125 chilometri quadrati, che si può raggiungere da Imèr attraverso il tunnel sotto il monte Totoga oppure percorrendo la panoramica strada del passo Gobbera.
La valle è formata da un abitato principale, Canal San Bovo, e da una serie di piccole frazioni sparse sull’intero territorio (Prade, Cicona, Zortea, Ronco, Caoria, Gobbera).
Le maestose foreste di abeti che circondano la Valle, parte integrante del Parco Paneveggio Pale di San Martino, le hanno permesso di essere definita come “il cuore verde del Trentino”.
Gli itinerari nelle valli che circondano le Pale di San Martino vanno dalla semplice passeggiata per raggiungere le malghe ai percorsi più impegnativi e suggestivi ma da non sottovalutare, specie in inverno, considerando le quote elevate in cui si trovano, l’ambiente selvaggio e le volubili condizioni metereologiche.
Le Guide Alpine, le celebri Aquile di San Martino e Primiero, sono sempre un importante supporto per chi desidera avventurarsi lungo questi sentieri in inverno.
Quando la neve è abbondante, una guida esperta è importante per godersi l’avventura con le ciaspole ai piedi senza correre inutili rischi.
Inoltre, le guide sono grandi conoscitori della storia alpinistica e geologica di questi luoghi, ideali compagni di cammino per chi desidera addentrarsi nella storia, oltreché nella natura.
La storia geologica delle Pale di San Martino è infatti molto antica, queste maestose guglie e cattedrali di pietra si sono formate circa 300 milioni di anni fa.
In origine questi territori erano coperti dal mare, sui suoi fondali enormi colonie di microrganismi marini si moltiplicarono fino a costruire scogliere di oltre mille metri d’altezza.
Dopo l’emersione, queste barriere calcaree furono scolpite e cesellate dagli agenti atmosferici fino a raggiungere le attuali forme aguzze e monumentali che caratterizzano oggi il panorama.
Durante la stagione invernale le Aquile di San Martino, mettono al servizio tutta la loro esperienza e professionalità organizzando corsi brevi per apprendere le nozioni base per le escursioni sulla neve e per imparare i fondamentali del soccorso in valanga, in modo da poter affrontare in sicurezza le attività invernali in montagna come escursioni con racchette da neve, scialpinismo e freeride.
> I corsi si svolgono ogni lunedì pomeriggio dalle 14 alle 18 su prenotazione.
Il comprensorio di San Martino di Castrozza, Primiero e Vanoi non trascura nessun aspetto legato al “mondo neve” e agli sport invernali possibili, privilegiando sempre quelli a stretto contatto con la natura come le escursioni con le ciaspole.
La scelta degli itinerari spazia dalle bianche distese dell’Altipiano delle Pale, alla magia dei boschi innevati della Val Canali fino ai suggestivi ambienti montani del Vanoi, tra antiche malghe e laghi ghiacciati.
Le attività organizzate dalle Guide Alpine, dalla Val Canali al Passo Rolle, sono racchiuse nel programma settimanale proposto dall’APT, che comprende un ricco programma di escursioni con le ciaspole, molte delle quali abbastanza semplici e adatte da percorrere con tutta la famiglia.
– Lunghezza: 17,3 km – Dislivello: 1150 m – Durata: 3,30 h andata / 2,30 h ritorno – Difficoltà: media
La Valle del Vanoi è il lato più nascosto e fuori dalle rotte classiche di questo territorio, anche se non così distante da San Martino di Castrozza: una valle laterale che custodisce meravigliosi ambienti naturali, ideali per chi ama la “wilderness” tanto da meritarsi l’appellativo di “cuore verde del Trentino”.
Qui si trovano panorami integri, senza tracce dell’uomo, ideali da vivere nei silenzi della montagna invernale, il paradiso delle racchette da neve.
Uno dei migliori itinerari per scoprirlo è la gita a Cima Paradisi, un itinerario classico della Valle del Vanoi. Ideale da percorrere d’inverno grazie alle caratteristiche morfologiche del tracciato, sempre poco esposto e con ampia visibilità, che consente di raggiungere la cima in sicurezza, caratteristiche che lo hanno reso uno dei preferiti da scialpinisti ed escursionisti, anche in solitaria.
L’ascesa a Cima Paradisi è uno degli itinerari più panoramici e suggestivi della Valle del Vanoi, si parte dal Rifugio Refavaie (1.116 m s.l.m.), che si trova ad alcuni chilometri oltre l’abitato di Caoria.
Dal rifugio, si imbocca la Strada Forestale Coldosè (Sentiero N. 335) che sale gradualmente lungo il fondo della vallata, attraversato dalle acque del Rio di Coltorondo, e coperto da boschi fitti e sempreverdi.
Dopo un paio di chilometri, giunti al bivio per Coldosè, si continua a destra lungo la strada per Malga Fossernica di dentro. Durante questo primo tratto, si può accorciare il percorso tagliando i tornanti, salendo lungo le tracce nel bosco, di solito battute e ben visibili.
Arrivati a Malga Fossernica di dentro (1.777 m s.l.m.) dopo un paio d’ore di ciaspolata, si sale diretti sull’ampia dorsale boscosa e si passa per pendii sempre più aperti fino a superare gli ultimi tratti liberi da vegetazione. Gli ultimi 100 metri di dislivello sono in ambiente aperto e la linea di salita fino alla vetta è facilmente visibile, dalla malga occorre un’altra ora e mezza circa per arrivare in cima.
Il panorama da Cima Paradisi è da cartolina, una visuale aperta sulle Pale di San Martino (est), le Vette Feltrine (sud-est), il massiccio di Cima d’Asta (sud-ovest), il Monte Cauriòl (ovest) e buona parte della catena del Lagorai (nord, nord-ovest).
Qui, anche se meno visibili in inverno a causa della neve, sono presenti manufatti e testimonianze della Prima Guerra Mondiale, infatti proprio tra queste montagne correva la linea del fronte tra Italia e Impero Austroungarico. La catena del Lagorai tracciava il confine tra i due fronti e le attività belliche su queste montagne andarono avanti dal 1915 al 1918. Il rientro segue il percorso dell’ascesa.
– Lunghezza: 5 km (anello completo) – Dislivello: 250 m – Durata: 1 h salita a Malga Grugola – 2 h variante biotopo (3h andate e ritorno) – Difficoltà: facile
Un’interessante variante invernale con le ciaspole della popolare passeggiata che porta dal Lago di Calaita alla Malga Grugola lungo la strada forestale. I pascoli della Malga Grugola sono certamente una delle zone meno battute e selvagge del Lagorai.
Tuttavia, la posizione della malga offre un inedito panorama con visuale sul versante occidentale della parte meridionale delle Pale di San Martino, sulle valli di Lozen e Vanoi e sulle Vette Feltrine.
La prima parte dell’itinerario percorre la Strada Forestale Malga Grugola, segnata anche come sentiero n° 358, che dal bivio situato nei pressi del Lago di Calaita, porta con una dolce salita fino alla malga.
Da Malga Grugola, punto più alto della camminata a quota 1,782 m s.l.m., si può decidere di rientrare a Calaita per lo stesso itinerario o di scendere sul sentiero che si ricongiunge a valle con la strada forestale intrapresa durante la salita.
Finita la discesa che segue un piccolo ruscello, arrivati vicino alla strada forestale, si prende una traccia poco visibile sulla sinistra che sale verso il Biotopo Frattón. La traccia, che corrisponde all’itinerario n. 143, è indicata sugli alberi con segnali blu e procede in salita per poco meno di un chilometro, passando per due torbiere che costituiscono un piccolo angolo di paradiso nel territorio del Lagorai.
Sebbene questo tratto sia poco visibile, è difficile perdersi, anche perché mantenendo la direzione, una volta passato il Rio Val Pisorno e il Biotopo Frattón, si giungerà al sentiero n°347. Scendendo lungo il sentiero 347, ci si tiene sulla sinistra e si segue una traccia che percorre i pendii fino a salire sul crinale, per poi successivamente scendere verso il Lago di Calaita e rientrare comodamente al punto di partenza.
– Lunghezza: 7,2 km – Dislivello: 200 m – Durata: 5 h – Difficoltà: facile
Il punto di partenza di questa bella ciaspolata che attraversa due meravigliose vallate laterali alla valle di Primiero inizia in Val Canali, precisamente in località Sabbionade, nota soprattutto per la presenza dei ristoranti Cant del Gal e Baita La ritonda, importanti punti di ristoro per le salite ai rifugi alpini del settore meridionale delle Pale di San Martino.
Da qui si imbocca il sentiero “Piero Agostini” con segnavia per forcella Dalaibol e si prosegue in salita nel bosco fino ad incrociare la strada forestale che sale da destra.
Si prosegue poi sempre in leggera salita seguendo le indicazioni per forcella Dalaibol raggiungendo, a quota 1445 mt, una casina forestale da dove si gode un panorama spettacolare sui gruppi montuosi circostanti, con ben in evidenza il settore meridionale delle Pale di San Martino.
Dal punto panoramico in corrispondenza della forcella si prosegue in leggera discesa fino ad incontrare la strada che porta al Passo Cereda, che si segue per l’ultimo breve tratto di 200 mt fino ad arrivare a destinazione.
Una bella escursione invernale adatta a tutti che attraversa scenari caratterizzati da silenziosi boschi secolari alternati a qualche sporadico pascolo alpino man mano che ci si avvicina a Passo Cereda.
Il dislivello è contenuto (200 mt di salita e altrettanti di discesa) e con un po’ di fortuna lungo il percorso si può avvistare la fauna che popola questi boschi, in particolare gli ungulati cervi, caprioli e camosci che nei mesi invernali scendono di quota alla ricerca di cibo.
Una volta arrivati a Passo Cereda è possibile rientrare in Val Canali ripercorrendo lo stesso itinerario oppure prendendo l’autobus di linea fino in località Cant del Gal.
– Lunghezza: 4,7 km – Dislivello: 200 m – Durata: 4 h andata e ritorno – Difficoltà: facile
Altro bel itinerario da fare con le ciaspole adatto a tutta la famiglia in una delle zone più nevose di tutte le Dolomiti. La partenza è da Passo Cereda e più precisamente nelle vicinanze del Centro Fondo.
Dopo aver attraversato la pista da fondo si sale fino ad una strada forestale che si trova sul bordo alto dei prati che circondano il passo. Imboccata la strada la si segue procedendo verso sinistra superando un primo tratto di falsopiano. Arrivati ad un bivio si prende la forestale di destra con indicazioni per Malga Fossetta.
Dopo diversi tornanti in salita in ambiente prevalentemente boscoso, si arriva finalmente in vista della malga, situata al centro di un grande prato che domina l’intera vallata.
In inverno la malga è chiusa (a differenza dell’estate quando vengono portati al pascolo gli animali ed è attivo un servizio di ristorazione).
Assolutamente consigliata la salita sulla collinetta nei pressi della malga da dove si gode di un bellissimo panorama. La ciaspolata non è particolarmente impegnativa e si riesce ad andare e tornare nuovamente al Passo Cereda in circa 4 ore di attività. Per scendere si segue lo stesso itinerario della salita.
> Scopri altri itinerari con le ciaspole in Val Venegia e ai Piani della Cavallazza.
_ Visita il sito web dell’APT San Martino
San Martino di Castrozza:_ Telefono: 0439 768867 _ Email: info@sanmartino.com
Guide Aquile San Martino di Castrozza:
_ Telefono: 0439 768795 _ Email: info@aquilesanmartino.com _ Sito Web: aquilesanmartino.com
Fiera di Primiero:_ Telefono: 0439 62407 _ Email: infoprimiero@sanmartino.com
Canal San Bovo:_ Telefono: 0439 719041 _ Email: infovanoi@sanmartino.com
Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino: _ Telefono: 0439 64854 – 0439 762545 _ Email: info@parcopan.org _ Sito web: www.parcopan.org
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