Sardegna: Villacidro, perla del Campidano

18 marzo 2020 - 10:39

Quando l’affollamento e il caldo dell’estate passano, la Sardegna si riappropria dei suoi spazi

Alla fine dell’estate, quando il maestrale ha ormai spazzato via gli ultimi clamori del popolo ferragostano, la Sardegna si riappropria della sua dimensione più vera e per lo più sconosciuta.

L’innegabile splendore del suo mare spesso abbaglia il viaggiatore e mette in secondo piano il territorio circostante, scrigno colmo di bellezze naturali, storiche ed artistiche.

Nella zona sud-occidentale dell’isola, una manciata di chilometri a nord di Cagliari, si trova una di queste perle preziose: Villacidro, il Paese d’Ombre, così cantato dallo scrittore sardo Giuseppe Dessì, cui è intitolato un importante concorso letterario a livello nazionale.

L’intera zona, di una bellezza selvaggia, è immersa in un’atmosfera di perfetta comunione tra uomo e natura, uniti da una specie di patto implicito, in uno scambio continuo di profumi, aromi, sostegno e cura.

La presenza del massiccio del Linas Marganai domina il paese di Villacidro, abbarbicato, come un ragno alla sua tela, alle pendici di una collina. I boschi secolari che lo circondano sono il rifugio del cervo sardo, dell’aquila reale, di lepri, cinghiali e volpi, e ancora di poiane, gheppi e dell’aquila di Bonelli.

La flora poi conta ben 57 specie endemiche censite tra cui l’euforbia, il timo, l’Helichrysum montelisanum e la rosa dei serafini.

All’interno del Parco del Linas è possibile effettuare percorsi di trekking ad ogni livello fra scorci panoramici di strepitosa bellezza, che racchiudono la sorpresa più grande: le cascate.

Sa Spendula, la più famosa, celebrata anche da D’Annunzio in un sonetto, precipita nelle limpide acque di un laghetto con uno scenografico salto.

Queste architetture della natura riescono quasi ad offuscare l’opera dell’uomo che a Villacidro ha comunque lasciato testimonianze notevoli: fra l’acciottolato delle sue stradine è facile imbattersi in splendide chiese, ad esempio quella di S. Barbara del XIII secolo, ed in eleganti edifici liberty, come il lavatoio coperto costruito nel 1893 per riparare le lavandaie dal sole e dalla pioggia.
Lontano dalla mondanità della costa, la vita dei villacidresi è da sempre stata scandita dai ritmi lenti e rituali del lavoro dei campi e della transumanza, legati alle stagioni e al loro incessante divenire.

Le celebrazioni assumono quindi una dimensione popolare come pausa dal lavoro o rivolta contro la povertà e la precarietà dell’esistenza, spiegando in tal modo la particolare opulenza dei banchetti e i giganteschi falò o la presenza di alimenti, come i dolci, di solito assenti dalla tavola della vita quotidiana.

Al ciclo invernale appartengono le feste di S. Antonio Abate e di S. Barbara, la più importante di Villacidro. S. Sisinnio, è invece la più sentita e coincide con l’esplosione dell’estate: inizia la prima domenica di agosto e dura ben quattro giorni.

Si svolge ormai da oltre 400 anni, grazie alla fama di Sisinnio, il santo difensore contro i malefici delle streghe, la cui storia agiografica s’intreccia con quella delle magiche forze pagane che aleggiano intorno a questo paese: le streghe Is Cogas.

Appunti di viaggio
COME ARRIVARE
In auto: il paese di Villacidro è raggiungibile da Cagliari: Ss.130 fino a Decimomannu, segue Ss. 196 fino a Villacidro.

INDIRIZZI E NUMERI UTILI
Cooperativa G. Fulgheri: tel. 070.9310787

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