Le Terre di Siena: Arte, storia e natura

18 marzo 2020 - 4:09

A piedi, in bici e a cavallo, seguendo i passi di pellegrini e mercanti. Alla scoperta del territorio di Siena, tra natura incontaminata, storia e capolavori d’arte.

Apiedi, a cavallo o in bicicletta, le forme del turismo lento e integrato lungo gli antichi itinerari disegnati dalla natura e dalla storia sono qui una realtà ben organizzata, che consente al viaggiatore di ritagliarsi un proprio percorso personale e di variarlo secondo il paesaggio.

Qui è possibile camminare fino a un agriturismo, poi noleggiare un cavallo e fare un escursione, dormire nella quiete delle crete e la mattina dopo sperimentare un percorso per cicloamatori.

Camminando, camminando… Sognare con i piedi sulle terre di Siena

In cammino, dunque. L’approccio lento alle cose della vita non sempre è possibile. Il lavoro, la frenesia dei tempi moderni impongono spesso di utilizzare i più tecnologici e veloci mezzi di comunicazione e trasporto.

La vacanza e il viaggio diventano dunque particolarmente piacevoli quando consentono al viaggiatore di lasciarsi alle spalle, magari anche solo per un week end, le ansie e le pressioni della vita quotidiana, per godere delle cose a un ritmo più umano.

Un casolare vicino ad Asciano, in Val d’Orcia

Camminare, il più antico movimento dell’uomo, diventa un lusso che nella moderna civiltà raramente ci si può permettere.

Nelle terre di Siena camminare è ancora possibile. E respirare, anche. Lentamente.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, in queste terre lontane dai tradizionali itinerari di trekking, moltissimi sentieri sono ben segnalati e offrono al viaggiatore il valore aggiunto di muoversi tra riconosciuti e preziosi capolavori della storia dell’arte, in alcuni casi patrimonio dell’Umanità, come Siena, San Gimignano, Pienza, la Val d’Orcia.

I sentieri sono tutti ben segnalati e mani esperte del CAI hanno scelto, selezionato e curato questi autentici percorsi del benessere.

Il variegato paesaggio delle terre di Siena fa da sfondo, mai uguale a se stesso, offrendosi all’incedere lento del camminatore, regalandogli l’occasione di uno sguardo diverso, di un approccio nuovo alla realtà che lo circonda.

Si è pensato, dicevamo, anche a quelli tra gli escursionisti che non sono insensibili alle suggestioni che l’inestimabile patrimonio storico ed artistico di quest’area offre. Emblematico è il percorso trekking urbano all’interno delle mura di Siena.

Un vero itinerario escursionistico tra i quartieri delle antiche contrade della città del palio, dove i passi si muovono non sul terreno argilloso delle crete o sulle strade bianche, ma su quello lastricato di pietra serena e di autentici mattoni del cotto senese.

Gli itinerari sono molti, per grandi e piccini, per famiglie intere. Siena si fa vanto di essere territorio accogliente e preparato a offrire spazi e occasioni di serenità per tutti. Il bello è che ciascuno può ritagliarsi la propria vacanza su misura.

Uno dei percorsi più rappresentativi di questo approccio è il percorso cosiddetto della Via delle Grance, sulle tracce delle antiche strade medievali che passando da qui conducevano a Roma.

Le Grance sono fattorie fortificate dislocate su tutto il territorio comunale, in molti casi ben conservate, che venivano utilizzate per la raccolta e la conservazione dei prodotti faticosamente strappati alla terra.

Erano sottoposte al controllo dello Spedale di Santa Maria della Scala, l’antichissima istituzione creata in Siena dai canonici del Duomo la cui origine risalirebbe addirittura al 1090.

L’itinerario, che si articola in 6 tappe parte simbolicamente dallo Spedale di Santa Maria della Scala e incontra, lungo il suo percorso, alcuni tra i più affascinanti paesaggi del senese: dalla grande Grancia di Cuna ci si muove nell’affascinante percorso tra le crete e le strade bianche tra Monteroni d’Arbia ed Asciano, da qui fino alla Fattoria di Belsedere, tra saliscendi panoramici che attraversano calanchi e biancane e le terme di Montalceto, dove anticamente i senesi venivano a “passare le acque”.

E poi ancora crete, silenzio, strade bianche e profumi sottili, fino al Monastero Olivetano di S. Anna in Camprena, dotato di foresteria. Da qui una breve deviazione consentirà di visitare Pienza, la città di fondazione di Pio II.

Si prosegue fino a San Quirico, immersi nella natura incontaminata e nel paesaggio miracoloso e suggestivo della valle.

Seguire questo itinerario significa percorrere le strade dove si posava la fatica dei pellegrini romei, il cui transito nel territorio senese poteva essere disturbato da briganti e appesantito dalla lunghezza stessa del percorso.

Le pozze di Bagno Vignoni

Per questa ragione questa parte del territorio era disseminata di Spedali, pronti ad accogliere e ristorare le fatiche di viandanti e pellegrini.

Ed è emozionante, facendo trekking da queste parti, incontrare, soprattutto nelle ultime tappe della Via delle Grance, alcuni di questi ricoveri.

È questo il caso del Castello di Spedaletto, costruito nel XII secolo da Ugolino da Rocchione proprio con questa finalità. Altrettanto suggestivo è vedere i resti del ponte sull’Orcia ancora sospesi tra le acque dell’antico fiume. E proprio il prezioso elemento segna questa terra, dando vita allo spettacolo della “Piazza d’acqua” di Bagno Vignoni, con i suoi antichissimi bagni termali.

Poderi, poggi, agriturismi, terme: il camminatore che assapora a ogni passo il piacere di stare sulla terra, troverà in ogni punto di questo itinerario una ragione per rallentare un po’, per godere del mondo da un altro punto di vista, per fermarsi, se vuole, in un agriturismo, alle terme, nella foresteria di un Monastero millenario. Per ripartire poi, rigenerato, rinfrancato nel suo passo lento.

Per cavalli e cavalieri

Scegliere di percorrere a cavallo le Terre di Siena significa scoprire il territorio a un ritmo inconsueto con un compagno fidato e silenzioso, con la certezza di poter assaporare ogni angolo di queste terre senza altro rumore intorno se non quello degli zoccoli, il fruscio delle foglie, il vento leggero. Soltanto chi ha provato quest’esperienza sa cosa vuol dire. Agli altri la consigliamo, non se ne pentiranno.

Il bello, da queste parti, è che bastano pochi chilometri e subito ci si trova immersi nel silenzio e nella natura, nella quiete delle crete, piuttosto che in quella delle foreste dell’Amiata, tra i poggi della Val d’Elsa o all’ombra dello straordinario complesso abbaziale di Sant’Antimo.

Molti e vari sono gli itinerari messi a disposizione dei turisti più attenti, in cerca di un rapporto genuino con la natura. Cavalli e cavalieri potranno avventurarsi in percorsi lunghi anche più di una giornata, oppure in brevi escursioni, per cogliere genuinamente l’arte di vivere toscana.

Con lentezza, dunque, fermandosi dove si può a vedere patrimoni di storia dell’arte, oppure sostando semplicemente in mezzo alla natura incontaminata, ad ammirare il paesaggio da un poggio. Senza dimenticare di fermarsi in qualche trattoria dove gustare piatti tipici regionali.

Come nel caso degli itinerari escursionistici, il viaggio può essere organizzato in modo da incontrare i gusti e le esigenze specifiche di ciascuno. Non occorrerà necessariamente essere cavalieri provetti per sperimentare l’emozione di percorrere questi itinerari, poiché anche i principianti potranno cimentarsi in escursioni giornaliere.

Ci si sposta lungo i percorsi facendo sosta nei tratti più suggestivi e usufruendo dei vari punti d’appoggio. Certamente non occorre portarsi il proprio cavallo da casa (tranne i pochi fortunati che lo possiedono): nei punti d’appoggio vengono messi a disposizione gli animali e una guida accompagnatrice consentirà di individuare il percorso più adatto. In particolare, sarà possibile organizzare percorsi cosiddetti a “margherita”, vale a dire anelli circolari. Un vero e proprio sistema equi turistico: un complesso di servizi efficiente e ben organizzato per il turismo a cavallo.

A tutto ciò si aggiunge l’emozione personale di svegliarsi all’alba e montare in sella, come gli antichi pastori che nella stagione della transumanza portavano i greggi attraversando queste terre, viaggiando fino al calar del sole.

E proprio uno dei percorsi nelle terre di Siena prende il nome dalle antiche vie della transumanza, oggi idealmente racchiuse tra la Diga del Calcione nei pressi di Lucignano e il fiume Orcia.

Il percorso, suddiviso in otto tappe, utilizza le caratteristiche strade bianche un tempo percorse dai pastori per il trasferimento stagionale delle greggi dall’Appennino alla Maremma.

Gli sterrati evocano antiche storie di transito da una terra a un’altra, oltre i confini dei comuni, seguendo il percorso dettato dalla natura che si declina nel corso dei fiumi, nella linea delle montagne, nel sorgere e calare del Sole. Si ripercorrono gli infiniti viaggi di uomini e animali, affidandosi ai profumi ed ai sapori del territorio.

L’organizzazione per punti di sosta costituisce un ottimo esempio di rete turistica integrata e sostenibile, costituita da agriturismi che offrono ristoro a cavalli e cavalieri, ma anche ospitalità a chi, dopo aver rallentato, volesse fermarsi per una o più notti.

 

 

In bici. Il viaggio a pedali

Le terre di Siena offrono molto anche agli appassionati cicloamatori. Una rete vastissima di vie per ciclisti, alcune delle quali attraversano in lungo e in largo il territorio, offrono un’ occasione in più per assaporare il piacere di una pedalata.

Anche in questo caso, il senese offre possibilità a tutti, dal ciclista neofita alle famiglie e a chi voglia mettere alla prova la sua resistenza. Oltre ai percorsi cicloturistici ad anello, si può infatti pedalare lungo itinerari più lunghi, veri e propri viaggi a tappe tra le colline e le valli senesi.

Il Giro delle Terre di Siena e il percorso cosiddetto “l’Eroica” sono tra i più affascinanti percorsi a tappe per cicloturisti (e non solo) e attraversano gran parte delle terre, offrendo anche alla “gamba” sportiva un buon banco di prova.

Le famose Crete senesi

L’Eroica parte da Gaiole in Chianti in direzione Pianella per arrivare fin quasi a Montalcino, in parte su strada e in diversi tratti su sterrato e ricalca il percorso della celebre gara cicloturistica, con biciclette e abbigliamento d’epoca, che si svolge a settembre.

Il tracciato si snoda tra il Chianti e le vigne del Brunello per circa 200 chilometri, passando per Siena.

Il viaggio richiede una certa preparazione, essendo piuttosto impegnativo, ed è necessario organizzare le tappe e l’equipaggiamento, evitando di intraprendere la strada con una bici poco adatta. Proprio per questo i ciclisti qui possono trovare un’accoglienza che tiene conto delle loro esigenze offrendo servizi che vanno dalla dotazione di attrezzi a una ristorazione adeguata, dal noleggio bici alle officine per le piccole riparazioni.

Da Siena si scende verso Radi e poi a Murlo, di qui ci si arrampica fino a Bibbiano. Percorrendo la magnifica strada bianca di Castiglion del Bosco si arriva a Montalcino.

Nel tragitto di ritorno si passa per Torrenieri, si risale passando per S. Giovanni d’Asso e con una strada spettacolare di salti e pievi si arriva a Buonconvento e poi ad Asciano.

Qui si parte lungo la strada di Monte Santa Maria, una delle più belle della provincia di Siena, anche se molto dura per il dislivello. Così si arriva in Chianti a chiudere il percorso.

Il Giro delle Terre di Siena invece è lungo complessivamente circa 390 chilometri e percorre, in senso antiorario, un anello intorno alla città di Siena, toccando la Val d’Elsa, la Val di Merse, la Val d’Orcia, l’Amiata e risalendo per le Crete senesi e il Chianti.

Il luogo di partenza è Poggibonsi, da dove si raggiungono le torri di San Gimignano e, percorrendo la strada Volterrana, Colle Val D’Elsa. Si prosegue in direzione sud per Mensano, da dove, deviando dal percorso originale si va facilmente al borgo medievale di Radicondoli, famoso fin dall’antichità per la lavorazione della lana. Il paese, appoggiato sulla collina, fa bella mostra di chiese e castelli. Ritornando sul percorso ciclistico, si lasciano le colline metallifere e per affrontare il passo dell’Incrociata che attraversa la Montagnola.

Il viaggio prosegue giungendo a Sovicille e prendendo la strada per Rosia si incontrano i resti di una necropoli etrusca. Le tappe del Giro prevedono diverse salite, come lo sterrato verso Grotti e quella sul colle dei vitigni del Brunello, fino ad arrivare a Montalcino. Tra saliscendi si chiude l’anello accarezzando con le ruote le colline della Val d’Orcia, passando per Pienza, Montepulciano, Asciano. Oltre alla strada di Monte Santa Maria si può anche prendere un percorso più facile lungo la statale Lauretana per raggiungere il Chianti dove inizia la discesa che riporta a Poggibonsi. Tutte le informazioni su www.terresiena.it.