È atterrato all’aeroporto di Siviglia alle 7:38 di ieri, giovedì 23 giugno 2016 dopo 2 giorni, 23 ore e 8 minuti di volo. Al comando, il pilota svizzero Bertrand Piccard. Mai prima d’ora un aeroplano alimentato totalmente con l’energia solare aveva attraversato l’Oceano Atlantico.
Questo volo, partito dall’aeroporto JFK di New York il 20 giugno, non è che l’ultima tappa di un lungo ed impegnativo giro del mondo iniziato il 9 marzo 2015 ad Abu Dhabi, che sta lentamente riavvicinandosi alla sua meta finale.
Questa tappa – la quindicesima del viaggio di Solar Impulse 2 – è stata senza dubbio una delle più difficili, seconda solo, a quella che da Nagoya, in Giappone, aveva portato il secondo pilota della spedizione André Borschberg alle isole Hawaii, per un tempo di percorrenza di quasi 5 giorni.
Con una velocità massima di 140 km/h, l’aeromobile ha un’apertura alare di 72 metri e oltre 17.000 celle fotovoltaiche installate sul suo corpo. Durante il giorno la luce solare carica le batterie, permettendo un’autonomia di volo di circa 5/6 giorni.
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Non si sa ancora la data in cui Solar Impulse 2 tornerà ad Abu Dhabi, andando così a chiudere il primo anello intorno al Globo effettuato con un aereo ad energia solare; molto dipenderà dalle condizioni climatiche e dai venti.
Nei mesi passati il percorso di Solar Impulse 2 si era infatti già fermato più di una volta per le difficili condizioni climatiche: il suo peso totale che non supera le 2.300 chili (un Boeing 747 pesa circa 154 tonnellate…) è fortemente influenzato dalla presenza di venti trasversali di forte intensità e dai fenomeni atmosferici.
La missione di Solar Impulse 2 non è quella di proporre un cambio radicale nel mondo dell’aviazione civile, ma soprattutto di stimolare sempre di più la ricerca sulle fonti di energia rinnovabili, per dimostrare che è questa la via da percorrere per migliorare la qualità della vita globale.
Tutte le immagini sono pubblicate per gentile concessione della pagina web di Solar Impulse e consultabili cliccando su questo link.