Sunrise at the Hagapark, Stockholm, Sweden
Primo paese europeo a proteggere il suo ambiente naturale, la Svezia ha istituito a partire dal 1910 più di venti parchi nazionali, un migliaio di riserve orientate e oltre 1300 aree naturali e storiche.
Le battaglie per la salvaguardia della natura hanno sempre avuto una grande partecipazione di persone.
Ph.: Gettyimages/Yelizaveta Tomashevska
Come nel 1968, quando i cittadini di Stoccolma per diverse settimane occuparono un boschetto di vecchissimi olmi nel Kungsträgården, un piccolo parco nel centro della città, che doveva essere abbattuto per far posto ad un nuovo ingresso della metropolitana.
Alla fine l’amministrazione comunale decise che era meglio spostare l’entrata in un’area vicina. In linea con questa tendenza ambientalista dallo scorso anno la Svezia è anche l’unica nazione al mondo ad avere un parco nazionale urbano, per giunta proprio nella capitale.
L’Eco Park è un insieme di più di tremila ettari di boschi e coste rocciose, per una lunghezza di dieci chilometri, che circondano il lato orientale di Stoccolma a pochi minuti di macchina dalla Sergels torg, la piazza principale nel centro della “city”.
Realizzato dall’unione di tre antichi parchi reali contigui: la tenuta di caccia di Djurgården, e le aree protette di Haga-Brunnsviken e Ulrikstad, l’Eco Park è un insieme di boschi naturali ancora intatti, tra cui si trova la più grande foresta di vecchie querce del nord Europa.
In questi ambienti si incontrano inoltre interessanti preesistenze storiche e culturali, come le grandi tende di rame fatte costruire ad Haga da re Gustavo III nel 18′ secolo, che nell’intento del progettista dovevano rappresentare un accampamento romano.
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“In effetti – spiega Henrik Waldenström, ideatore e coordinatore del progetto Eco Park – la storia di questo parco incomincia già con Gustav Vasa, il primo re di Svezia, che all’inizio del ‘500 preservò con editti molte di queste aree.
Il parco dell’isola di Djurgården fu creato invece da Giovanni III nel 1571 e trasformato cent’anni dopo in tenuta di caccia da Carlo XI. Nel 1669 la regina Hedvig Eleonora acquistò i terreni che oggi formano il parco di Ulrikstad.
Nel 18° secolo Gustavo III ampliò la riserva di Haga trasformandone buona parte in uno dei più bei parchi all’inglese del mondo”.
Passati miracolosamente intatti attraverso gli anni dell’espansione edilizia, questi parchi offrono oggi rifugio a cervi, volpi, lepri e tassi.
Le paludi di Isblad e i boschi nell’area sudorientale dell’isola di Djurgården rappresentano un paradiso per i birdwatcher con più di 100 diverse specie di uccelli, tra cui l’oca facciabianca, che trova qui una delle poche stazioni europee di riproduzione.
Il parco può essere visitato a piedi, in bicicletta o anche con barche. I sentieri sono molti facili da seguire e per la maggioranza sono in piano.
E’ praticamente impossibile perdersi.
Gli itinerari possono essere raggiunti in circa 15 minuti dal centro di Stoccolma, utilizzando la macchina o i mezzi pubblici.
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D’estate si possono usare i traghetti che partono ogni ora da Strömkajen, Nybroviken o dallo Slussen in direzione Fjäderholmarna.
Giri guidati su barca vengono organizzati ogni giorno nei mesi estivi a partire da luglio dalla Stockholm Sightseeing.
La casa della natura (Naturens Hus) organizza infine di domenica passeggiate nel parco durante tutta l’estate.
Accesso: è raggiungibile coi mezzi pubblici da Fridhemsplan col bus 52.
In macchina prendere l’autostrada E4 direzione aeroporto di Adanda; uscire ad Haga norra (circa 15-20 minuti dal centro di Stoccolma)Lunghezza: percorso a/r di 5 km (2 km il giro per l’Ekotemplet e il Castello; 3 km quello lungo fino alla vecchia Haga).
Gli itinerari cominciano dai cancelli del parco decorati con le insegne reali.
E’ quanto rimane dell’antica recinzione della riserva di caccia, eretta per proteggere la selvaggina da lupi e bracconieri. Una strada asfaltata porta al piazzale delle tende di rame costruite nel 1687 dal re Gustavo III come stalle e casa per le guardie.
Nelle intenzioni del sovrano, che all’epoca era appena tornato da un viaggio in Italia, tutta l’area doveva essere col tempo trasformata in un grande parco di divertimenti, con canali, ponti e gondole.
Con l’uccisione del re il progetto non ha poi avuto seguito.
Dal piazzale delle tende si può scendere per sentieri lungo il grande prato fino all’acqua del lago Brunnsviken.
Prendendo a sinistra si raggiunge l’Ekotemplet, un padiglione aperto progettato nel 1790 dall’architetto francese J.L. Desprez e usato un tempo per i pic-nic.
Da qui al Castello di Haga, costruito tra i 1802 e il 1804 dall’arch. C.C. Gjörwell, dove abitavano i genitori dell’attuale re di Svezia.
L’ambiente è a bosco misto di betulle, aceri, pioppi e faggi.
Splendidi gli scorci sulla riva opposta, con la zona di Frescati (altra denominazione di origine italiana), dove d’estate attraccano i battelli provenienti da Stoccolma.
Proseguendo dal Castello e lasciando la riva, un sentiero porta alla Fjarilshuset, la “casa” dove si possono vedere farfalle da tutto il mondo (molto frequentata da genitori con bambini). Da qui si raggiunge il lato posteriore delle tende di rame.
Seguendo i sentieri lungo la riva a destra del prato di fronte alle tende si passa invece attraverso un bosco di aceri, betulle e abeti.
Il sentiero segue prima la riva, poi si sposta all’interno e salendo su una collinetta raggiunge il Padiglione turco, costruito dal F.M. Piper tra il 1786 e il 1788, con decorazioni di tipo pompeiano sui muri.
Scendendo di nuovo alla riva del Brunnsviken si arriva ai prati con le costruzioni della vecchia Haga, dove abitava re Gustavo III e dove si dice abbia preparato i piani per il colpo militare che lo portò al potere.
Da qui seguendo i cartelli per le tende di rame (indicazione Koppartälten) si torna ai cancelli per una strada prima all’interno del bosco e poi sul suo fronte occidentale.
Accesso: è raggiungibile con la metropolitana, fermata Universitet.
Con la macchina uscire da Stoccolma per Roslagsvagen, direzione Albano e Universitet (10 minuti dal centro di Stoccolma).
Una strada asfaltata attraversa tutta l’area di Narra Djurgården e permette di scegliere l’area di parcheggio più appropriata.Lunghezza: percorso a/r di 5 km e mezzo il giro completo; con possibilità di parzializzazioni.
La zona è caratterizzata dalla presenza di molte querce secolari, tratti di foresta mista, prati e laghi con uccelli acquatici.
Partendo dalla fermata della metropolitana, passare davanti al Museo di storia naturale (Naturhistoriska Riksmuseets) e poi attraversare la strada a doppio senso di circolazione continuando dritto per la Ekhagsvägen, fiancheggiata da piccoli condomini disposti in modo da non abbattere le vecchie querce.
Si raggiunge così la sponda del Lilla Värtan dove incomincia sulla destra il sentiero che segue la riva attraverso un bosco misto.
Raggiunta l’area con un grande cerchio di pietre dove è possibile accendere fuochi, si può proseguire sempre lungo la riva oppure prendere l’evidente strada che porta ad alcuni condomini (possibile parcheggio per la macchina).
Di fronte c’è il piccolo lago Lappkärret, uno dei più belli del parco, con molti uccelli acquatici tra cui anche una coppia di cigni.
Lasciare il sentiero che circonda il lago all’altezza del cartello con indicati i diversi tipi di uccelli e attraversare il grande prato che si apre alle spalle raggiungendo la Casa della natura (Naturens hus – possibile parcheggio per la macchina).
L’edificio ospita un’esposizione permanente sulla natura e sugli animali del parco.
Intorno ci sono i prati e i boschi di Stora Skuggan, così chiamata da re Gustavo III per la presenza delle querce frondose che creavano grandi ombre (skuggan = ombra).
L’area si affaccia sul lago Ludoviken, con anatre tuffetto e oche facciabianca, che trovano nel parco una delle poche stazioni europee di riproduzione.
Da qui si possono prendere molti sentieri, alcuni paralleli, comunque sempre evidenti.
Andando verso Sud per la strada asfaltata chiusa al traffico si raggiunge Fiskartorpet, dove c’è l’edificio più vecchio del parco.
La costruzione, una piccola casa di legno usata da re Carlo XI per la pesca, ingloba su un fianco una grande quercia.
Da qui si può seguire il sentiero a fianco della strada asfaltata che attraversa l’area, oppure risalire la collinetta del Friluftsgårf (possibile parcheggio per la macchina).
Sulla cima c’è un selfservice (aperto solo per l’ora di pranzo e molto frequentato in ogni stagione) e un vecchio trampolino per il salto con gli sci del 1930.
Scesi sull’altro lato della collinetta, prendere a destra e ritornare all’università per i sentieri nei boschi che costeggiano la strada asfaltata.
Accesso: è l’itinerario più vicino al centro cittadino, dove maggiormente si incontrano edifici storici. E’ servito da autobus pubblici e facilmente raggiungibile in macchina dalla Djurgårdsbrunnsvãgen.
Permette infinite variazioni e può essere interrotto in qualsiasi momento
Lunghezza: l’anello completo è di 11 km
La lunga strada di Djurgårdsbrunnsvãgen corre tra parchi e aree verdi aperte.
Subito si incontra il grande prato usato per la caccia reale e poi nel ‘700 per esercitazioni militari.
Ph.: Gettyimages/SCC
Da sempre ogni anno gli operai si radunano qui per la festa del IO maggio e d’estate si tiene la festa degli aquiloni.
Più avanti, sopra una collinetta, c’è la Kaknästornert, la torre della televisione alta 155 metri, con un ristorante a 128 metri da cui si gode un’ottima vista sull’Ecoparco.
Lungo la riva si incontrano lo Sjöhistoriska Museet, con la storia della marina, il Museo tecnico, con le raccolte di scienza applicata, telegrafia e telefonia, e poi il Museo etnografico, che raccoglie le collezioni provenienti dai continenti extraeuropei.
A questo punto ci si può inoltrare nei sentieri che si dipartono dalla strada asfaltata che porta verso la marina di Lidingõbro vãrdshus.
L’area è ricca sia di betulle che di abeti e muovendosi con attenzione è facile incontrare giovani cervi.
Riportandosi sui sentieri che costeggiano la strada asfaltata si l’aggiunge la zona di rimessaggio delle barche di Lidingõbro vãrdshus, oppure prendendo decisamente a dx per un bosco fitto, ci si raccorda con la strada per Stora Hundudden, in un’area ricca di vecchie quercie.
Da qui un ponte permette di passare sull’isola di Djurgården.
Al di là del ponte a destra, costeggiando la riva, si arriva a Blockhududden, edificio di difesa della città fatto costruire nel 1500 e dal ‘600 sede della dogana.
Qui venivano riscossi i tributi dalle navi che arrivavano a Stoccolma.
In questa zona nel 1700 sono state costruiti case e giardini per il personale della dogana e alcune di queste ci sono ancora, dipinte di giallo e rosso.
C’è anche la villa con il tetto di rame costruita nel 1905 dal banchiere Ernest Thiel, che ospita una delle più importanti collezioni private d’arte della Svezia (Thielska Galleriet).
Si continua lungo la riva. dove si incontrano ville private e dove nel 1700 abitava un diplomatico spagnolo che ha chiamato il posto Manilla, dalla capitale delle Filippine.
All’incrocio tra la Djurgårdsvägen e la Manillavägen c’è una grande quercia secolare. Chiamata “quercia del re”. Tutta la zona è caratterizzata da fitte foreste di faggio.
A questo punto si costeggia sempre la riva arrivando alla Prins Eugens Waldelarsudde, villa in stile jugendstil abitata agli inizi del ‘900 dal principe Eugenio, fratello del re Gustavo V ed eccellente pittore.
La villa conserva gli arredi originali e numerose opere d’arte contemporanea.
Da qui si raggiunge lo Skansen, museo all’aperto creato nel 1891, dove sono stati ricostruiti antichi edifici svedesi. Nelle vicinanze si trova il Museo della Vasa e Junibacken, il museo della fiaba.
Dallo Skansen, passando il ponte di Djurgårdsbron si ritorna al punto di partenza
Per maggiori informazioni visitare:
Il Sito dell’Ecoparco
La Casa delle Farfalle
Museo di Storia Naturale
Museo di Storia della Marina
Museo Etnografico
Galleria d’Arte Thiel
Prins Eugens Waldelarsudde
Il modo migliore per conservare il ricordo di un vecchio amico di TREKKING&Outdoor è far rivivere un suo meraviglioso e storico reportage. In memoria di Valerio Travi.