Ustica: una piccola isola a pochi chilometri dalla costa siciliana
Ustica sorge a poche decine di chilometri dalle coste siciliane. Dal punto di vista geologico è affine alle Eolie, ma non fa parte dell’arcipelago.
La grande diversità di ambienti fa sì che l’isola costituisca il sito ideale per fauna e flora marine. Secche, scogli, grotte sommerse, dolci pendii e ripide falesie arricchiscono i fondali formando un vasto e complesso mosaico di habitat.
Una delle formidabili espressioni naturali dell’isola è costituita dalle folte ed estese praterie di Posidonia oceanica, una pianta marina protetta endemica del Mar Mediterraneo, che ricopre una grande importanza dal punto di vista ecologico.
Nelle acque limpide e pulite del mare è inoltre possibile avvistare alcune specie animali molto particolari, tra le quali grandi cernie, dentici, ricciole, barracuda, tartarughe marine, aragoste e cetacei.
Rigogolo
Ustica però non è solamente mare: infatti oltre ad essere la prima Area Marina Protetta istituita in Italia, l’isola è anche una Riserva Naturale Terrestre.
Data la posizione strategica le sue coste sono utilizzate da numerosissimi uccelli migratori; durante le estenuanti traversate dal Nord Europa all’Africa e viceversa, gli uccelli hanno spesso bisogno di piccole soste per riposarsi e rifocillarsi.
In primavera e alla fine dell’estate è possibile avvistare alcune specie interessanti, come falchi pecchiaioli, falchi della regina, aironi, gruccioni, cormorani, berte maggiori, pernici di mare e tanti altri.
Anche la fauna stanziale è abbondante, con specie come i barbagianni, il falco pellegrino, il rospo smeraldino e la crocidura sicula, un toporagno endemico.
La flora originale dell’isola è stata ampiamente rimodellata dall’uomo, che per secoli ha strappato lembi di lava alla natura per farne spazi destinati alle coltivazioni.
La vegetazione di Ustica
Le produzioni agricole erano per lo più votate alla sussistenza dell’esigua popolazione che vi abitava.
Ancora adesso è possibile osservare gli antichi campi coltivati che producono grano, uva, fichi, olive, legumi, capperi e ortaggi.
Famosa è la lenticchia di Ustica, la più piccola d’Italia, che oggi è un presidio Slow Food e costituisce il fiore all’occhiello dell’agricoltura isolana.
Nelle aree non coltivate, le specie vegetali più diffuse sono quelle della tipica macchia mediterranea come pino, lentisco, artemisia, ginestra, ampelodesma e calycotome.
Visitare Ustica significa anche avere la possibilità di osservare alcune importanti testimonianze dei secoli scorsi, tra le quali le torri di avvistamento di Santa Maria e dello Spalmatore (che facevano parte dell’ampio e capillare sistema di Torri della Sicilia) e la Fortezza Borbonica della Falconiera.
Il centro abitato è particolarmente suggestivo, con le antiche strade a sanpietrini e le facciate delle case decorate da murales.
Nelle piccole vie laterali che si diramano dalla piazza principale antistante la Chiesa Madre è possibile acquistare direttamente a casa dei piccoli produttori frutta e ortaggi freschi di giornata come meloni, pomodori, susine e fichi.
Se si capita sull’isola nel mese di agosto, non bisogna farsi sfuggire la festa di San Bartolo, patrono dell’isola, che si festeggia ogni anno il 24 del mese.
La piazza si riempie di gente danzante, mentre gruppi di musica popolare e non si alternano fino a tardi, quando i fuochi di artificio concludono la serata.
Altri appuntamenti interessanti sono la Processione della Madonna dei Pescatori, che si svolge l’ultima domenica di maggio e la Festa di San Bartolicchio, che si celebra il 19 settembre.
Ustica offre infine la possibilità di escursioni scenografiche, grazie ai sentieri che percorrono l’intera costa e portano sulle due cime più alte:
Ogni periodo dell’anno offre suggestioni particolari, ma l’estate è indubbiamente uno dei periodi migliori, grazie alle esplosioni di colori vivacissimi che caratterizzano il mare e la variegata vegetazione.
I tre sentieri principali permettono di godere di tutte le bellezze dell’isola con alcuni percorsi adatti a tutti, che si snodano lungo le pittoresche calette, le cime, le pinete e i siti archeologici.
> Scopri l’itinerario: Tra le rocce di Ustica: da Torre Santa Maria al Faro dello Spalmatore
Testi di Gabriele Mastrilli e Mathia Coco, foto di Gabriele Mastrilli, Mathia Coco e Davide Perricone