Vulcani: Il respiro della terra

18 marzo 2020 - 11:36

Le montagne, gli oceani, e tutte le grandi manifestazioni della Natura, vivono esistenze dai tempi così dilatati che risultano difficilmente comprensibili agli uomini.

Non così i vulcani, che da sempre mi affascinano molto più di quanto riescano, con la loro incontenibile potenza, a intimorirmi… difficile piuttosto è descrivere l’emozione dell’incontro con un gigante che vive, respira e si trasforma in continuazione. Capace di offrire sempre nuove immagini di se, nell’atmosfera incandescente di crinali diversi ad ogni nuova alba. Camminando sui bordi delle bocche sommitali, tra realtà e immaginazione, immerso nel respiro ansimante del vulcano, circondato da inafferrabili vapori sulfurei che dipingono la roccia nera di iridescenti screziature gialle, avorio, rosse, è facile ascoltare dalle mille bocche aperte del mostro la voce della Terra emergere da profondità sconosciute.

Ho accarezzato le cime delle grandi montagne del mondo, che sfondano la barriera delle nuvole per penetrare i segreti del cielo; nessuna è mai riuscita ad emozionarmi come quando ho sfiorato la pelle viva e mobile, di un vulcano. Gigante che sorge dalle profondità misteriose del pianeta per affermare la forza primordiale del mondo. Ridimensionando, senza pietà, l’umana presunzione di poter manipolare e condizionare la Natura. Unica vera padrona e protagonista della vita.

La notte sul vulcano è illuminata dalla lava incandescente

Erta Ale – Dancalia, Africa

Nell’enorme cratere, che ha un diametro di oltre cento metri, un lago di lava ribolle incessantemente, creando nella notte impressionanti giochi di luce. Il magma esplode lanciando colonne di fuoco e lapilli a decine di metri d’altezza. La temperatura della lava è superiore ai 1200 gradi; nella posizione in cui mi trovo, un piccolo terrazzino di roccia a picco sul lago incandescente, se cessasse il vento che porta lontano i fumi tossici non avrei scampo, ma la forza ipnotica del vulcano che disegna incredibili geometrie nel nero mi inchioderà per tutta la notte su quel precario balcone.

Al centro del deserto della Dancalia s’innalza una catena di vulcani attivi che testimoniano, in superficie, gli sconvolgimenti che nel cuore della Terra vengono creati dagli scontri tra le placche continentali. Da anni sognavo quest’avventura, e adesso, nella pancia ribollente del vulcano, percepisco come mai mi è accaduto la forza straordinaria della pietra viva, capace di trasformarsi ad ogni attimo in frammenti di eternità.

In questo punto si modifica, ogni giorno, l’assetto geologico del pianeta, anche se i tempi dell’uomo sono infinitesimali per poter capire la vita reale delle forze naturali. Bisogna arrivare fin qui, dopo giorni di avventura e fatiche su un terreno ostile e insidioso di sabbie e lave, per ammirare uno degli spettacoli più grandiosi e potenti che il fuoco, elemento primigenio della vita, svela ai pochi capaci di giungere dove l’uomo non può vivere: nella “bocca del diavolo”, come gli Afar chiamano il grande cratere dell’Erta Ale.

E’ uno dei tre vulcani al mondo che presenta costantemente la lava bollente a cielo aperto (gli altri sono il Kilauea nelle Hawaii e il monte Erebus in Antartide), ma attualmente l’unico in cui questo fenomeno è costante.

Reportage di:
Michele Dalla Palma

 

Leggi la seconda parte del reportage sui Vulcani!

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