Tunnel view, Yosemite, at midnight.
Per obiettività, bisogna dare atto alla lungimiranza di alcuni umani illuminati, che già in tempi molto lontani dallo sviluppo e affermazione dell’attuale coscienza ambientale ipotizzarono, in questo grande e contraddittorio paese, la creazione di riserve naturali finalizzate alla conservazione di un patrimonio ambientale che, per caratteristiche e varietà, non ha uguali.
Il Deserto Dipinto
Istituiti a partire dalla metà dell’800, i Parchi Nazionali degli Stati Uniti, in particolare nella parte occidentale del paese, rappresentano oggi uno dei migliori esempi di come sia possibile, senza eccessivi vincoli e “sacrifici”, mantenere e tutelare, nella sua perfetta istintiva organizzazione, un patrimonio che appartiene all’umanità intera.
Facendolo altresì diventare una importante risorsa economica che attira ogni anno milioni di turisti.
Attraversare la Monument Valley, nelle luci del tramonto, è un’emozione che chi ha la mia età non può descrivere a parole.
Negli occhi, proiettati dalle fantasie sul palcoscenico di rocce che emergono dal nulla, infiniti inseguimenti dei pellerossa alle mandrie di bufali, gli attacchi alle diligenze, le cariche del 7° Cavalleggeri, i “lunghi coltelli” e i loro scontri sanguinosi con Navajos e Apache. Le leggende di Tex Willer e John Wayne… in pochi chilometri, tutta la storia del West!
Superata Kayenta, antico punto di scambio delle diligenze, si raggiunge, nel cuore del “Deserto Dipinto”, la Foresta Pietrificata; duecento milioni di anni fa, alla fine del Triassico, questo arido altopiano era una vasta pianura alluvionale percorsa da molti fiumi, caratterizzata da foreste di alberi imponenti – Araucarioxylon, Woodworthia, Schilderia – simili agli attuali abeti, e popolata da grandi rettili anfibi, simili ai coccodrilli, e piccoli dinosauri.
I tronchi dei grandi alberi, caduti e trasportati dai fiumi nelle valli, vennero a poco a poco ricoperti dal fango e dalle ceneri vulcaniche, che bloccarono i processi di decomposizione; le acque ricche di sali minerali permearono i tronchi e lentamente i depositi di silicio si sostituirono alle fibre del legno.
In epoche successive, a seguito dei frequenti terremoti e movimenti tettonici i tronchi degli alberi pietrificati furono spezzati dalle tensioni e dai movimenti del terreno, fin quando, in tempi geologici più recenti, il vento e l’acqua, erodendo solo una parte dei sedimenti, hanno scoperto i tronchi e gli altri fossili di animali e piante. Ancora oggi vento e acqua continuano a rimuovere i sedimenti, portando in superficie nuovi fossili animali e vegetali.
Vivere il parco – Il Deserto Dipinto e Foresta Pietrificata si attraversano in automobile, ma è “obbligatorio” fermarsi ogni tanto, lungo i 43 chilometri della strada che taglia da nord a sud il parco, nelle frequenti aree autorizzate alla sosta, ad ammirare questa scenografia naturale e percorrere i brevi sentieri segnalati che dal bordo dell’asfalto portano dentro questo magnifico mondo di pietra.
Dal principale Centro visitatori è possibile compiere un’escursione di un paio d’ore camminando in mezzo a straordinarie piante fossili, che il silicio e gli altri minerali hanno trasformato in una incredibile tavolozza di colori.
La legge federale proibisce la raccolta e la rimozione dal parco di qualsiasi quantità di legno pietrificato e di ogni altro reperto naturale archeologico o storico, ed è molto meglio comprare, a pochi dollari, qualche pezzo di legno nei punti vendita autorizzati. Appena fuori dal parco sono numerosi gli store che vendono pezzi anche importanti di legno fossile.
Non ci sono campeggi organizzati nel parco, è possibile il campeggio libero ma solo dietro il rilascio del permesso, obbligatorio. Non c’è acqua, provvedere ad un’adeguata scorta, e neppure stazioni di servizio.
Info:Painted Desert Visitor Center – Petrified Forest National Park / P.O. Box 2217 – www.nps.gov/pefo
A dispetto del nome, il Bryce non è un canyon ma uno straordinario anfiteatro, forse il luogo più bello, per il mio gusto, di tutto l’Ovest americano.
Rientrati nello Utah nella sua parte sudoccidentale, percorrendo la Highway 89, si raggiunge questo surreale luogo creato dall’erosione dell’acqua, del vento e del tempo sulle fragili coste sedimentarie di un antico lago.
Bryce Canyon National Park
I colori dal bianco al rosa, dal giallo al rosso definiscono gli strati di migliaia di pinnacoli che si protendono verso il cielo dal fondo dell’antico lago. Affacciarsi nelle prime luci dell’alba, col sole che sfiora le punte più alte di queste torri di sabbia mentre tutto il resto è ancora immerso nell’ombra, è una suggestione che non si può raccontare a parole.
Vivere il parco – Magnifici anche i punti di sosta attrezzati, all’interno del parco, immersi in una natura vegetale grandiosa. Altrettanto affascinanti, anche se facili, gli itinerari escursionistici che percorrono strette gole tra infinite torri di sabbia colorata, chiamate Hoodoos.
Il Navajo Loop consente di percorrere a piedi tutti gli ambienti più suggestivi del Bryce, tra le rocce arancioni e il blu intenso del cielo. Nonostante la facilità dei percorsi e la vicinanza dai punti superiori di osservazione, ad esclusione del primo tratto molto affollato è possibile fare un’escursione vivendo ancora la sensazione di essere i primi scopritori di quei luoghi magici!
Info: Bryce Canyon National Park – P.O. Box 170001 Bryce Canyon – UT 84717-0001 tel 435-834-5322
California, ultima meta dei pionieri… forse la più affascinante, nei suoi contrasti, regione degli States.
Più che le suggestioni “tropicali” delle sue coste, da San Diego a San Francisco, per un appassionato di outdoor la California è Yosemite, paradiso degli arrampicatori, leggenda nelle fantasie di chi ama trekking grandiosi in scenari che sembrano appartenere a tempi ormai passati, dove il confronto con la natura era sincero e alla pari.
Sequoia National Park e Yosemite Valley
Inutile raccontare solo qualcuno dei magnifici itinerari escursionistici che permettono di scoprire questo territorio ancora in gran parte selvaggio, popolato da molti orsi.
Questi animali sono attratti dall’odore degli alimenti; nel tentativo di raggiungere cibo e rifiuti, ogni anno causano danni alle cose per centinaia di migliaia di dollari.
Non lasciare nel proprio veicolo durante la notte cibo o oggetti che emanano profumo.
Quando disponibili, usare gli appositi contenitori muniti di lucchetto per riporre gli alimenti. È forse l’unica attenzione che si richiede, oltre a un ottimo allenamento e grande senso dell’orientamento necessari per vivere camminando in sicurezza questa zona.
Tra queste montagne, infatti, il tempo cambia spesso e molto rapidamente, e ogni escursione richiede tutti quegli accorgimenti – abbigliamento e attrezzature adeguate, cibo e acqua – necessari per camminare in sicurezza nella natura.
Prima di arrivare a Yosemite, una deviazione lungo la strada principale permette di attraversare un’altra meraviglia della natura, l’immensa foresta di sequoie che copre gran parte di quest’area. Anche solo dall’auto, le scenografie di questi giganti del creato lasciano senza parole.
Vivere il parco – Come il Gran Canyon, anche Yosemite è un luogo ambito da tutti gli appassionati di outdoor, e nella stagione estiva può essere molto difficile trovare posto nelle aree attrezzate se non si prenota in anticipo. Il parco offre possibilità di alloggio, punti di ristoro e negozi.
Info:Yosemite National Park, P.O. Box 577, Yosemite, CA, 95389 / www.nps.gov/yose
Notizie Utili:
Il mezzo ideale per visitare i parchi dell’Ovest è il camper, che consente di fermarsi ovunque – ovviamente nelle aree attrezzate, poiché nei parchi è severamente vietato, salvo diverse indicazioni, il campeggio libero anche lungo le strade. Molto importante, durante l’estate, prenotare, il sito di riferimento dove trovare tutte le informazioni necessarie, divise per oogni parco, è www.nps.gov
Nei centri visitatori dei parchi si possono trovare tutte le informazioni necessarie per organizzare escursioni e trekking, spesso anche con l’accompagnamento dei rangers, oltre a tutte le notizie e informazioni sulle caratteristiche naturali e culturali dell’area.
> Leggi il reportage sui parchi del wild west, il selvaggio ovest americano