Man and woman on top of the mountain enjoying beautiful scenery. People relaxing in the mountains. Near Asheville, North Carolina. Blue Ridge Parkway.USA.
La primavera è ormai alle porte e le occasioni per fare attività fisica all’aria aperta cominciano a diventare più sostanziose.
Che si tratti di una camminata oppure di un trekking più impegnativo poco cambia per la salute del nostro organismo.
Infatti sono numerosi i benefici che queste tipologie di attività fisica possono apportare.
A dirlo è soprattutto la scienza che, attraverso studi più o meno recenti, ha saputo provare in modo oggettivo in che modo e in che misura il cammino può essere una valida scelta per la nostra salute.
Ecco di seguito alcuni benefici più o meno conosciuti.
Ph.: Gettyimages/erikreis
Come qualsiasi tipologia di attività motoria, anche il cammino può essere un valido ingrediente utile a diminuire i chili in eccesso.
Nello specifico, camminare risulta essere un’arma vincente per contrastare gli effetti delle vie genetiche che favoriscono l’aumento di peso.
Questa tesi è stata sostenuta in uno studio effettuato da alcuni ricercatori americani dell’Università di Harvard.
Gli studiosi in questione hanno preso in esame 32 geni presenti in oltre 12 mila persone al fine di determinare in che misura questi stessi geni contribuissero all’obesità.
Il risultato? L’azione di quegli specifici tratti del Dna era letteralmente dimezzata per tutti quei partecipanti allo studio che hanno svolto una camminata a passo veloce per circa un’ora ogni giorno.
Tradotto in linguaggio scientifico, questo significa che i geni tendevano a esprimersi meno e, tramite il loro “silenzio”, non favorivano l’accumulo di chili in eccesso.
Stando a uno studio della rivista American College of Sports Medicine, il movimento deambulatorio è capace di ridurre i dolori direttamente collegati all’artrite.
Oltre a ciò, il cammino può perfino prevenire l’insorgenza di infiammazioni alle articolazioni.
Passeggiare, infatti, aiuta a proteggere sia le ginocchia che i fianchi, parti del corpo particolarmente suscettibili all’osteoartrosi, e a lubrificare le giunture rafforzando i muscoli che le sostengono.
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È ormai assodato il fatto che l’attività fisica, in particolare il cammino, siano correlati alla diminuzione della possibilità di ammalarsi di varie tipologie di cancro.
Tuttavia, c’è uno studio dell’American Cancer Society incentrato sul cammino che ha dimostrato come questa attività motoria contribuisca alla diminuzione del rischio di cancro al seno.
L’esperimento in questione è stato condotto, nello specifico, su un campione di 73.615 donne in menopausa di età compresa tra i 50 e i 74 anni.
I risultati hanno dimostrato che la riduzione del rischio di cancro era inferiore al 14% per tutte le donne che praticavano la camminata per sette ore o più alla settimana.
Se si vogliono prevenire patologie come il diabete oppure l’Alzheimer, allora l’Oms ha qualche consiglio in proposito.
Quest’ultima raccomanda infatti circa 30 minuti di attività moderata, come la corsa sostenuta, per 5 giorni alla settimana per un totale di 150 minuti.
È bene sottolineare che si parla di attività aerobica quando il carburante energetico impiegato per compierla si forma attraverso reazioni che sfruttano l’ossigeno, il quale viene fornito ai muscoli dall’apparato cardiovascolare.
Nel corso dei processi di ossidazione, infatti, a essere bruciato è anche il grasso immagazzinato nel corpo.
Il grasso viene espulso nel sangue e portato ai muscoli.
Si parla invece di esercizio aerobico solo quando lo sforzo si prolunga per più di 3 o 4 minuti per almeno 10 minuti, mantenendo una media di 110-130 battiti cardiaci al minuto.
Tuttavia, per quest’ultimo punto, tutto dipende dall’età e dalla tipologia di allenamento che si sta intraprendendo.
Durante l’esercizio anaerobico, infine, l’energia impiegata proviene dal glicogeno delle cellule muscolari.
Questo significa che nel momento in cui i muscoli non riescono più a usare le scorte interne, il lavoro si trasforma progressivamente in aerobico.
Basandosi su uno studio effettuato su oltre mille uomini e donne, si può evincere come camminare rinforzi le difese del nostro sistema immunitario allontanando l’influenza e i malanni di stagione.
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Per chiunque si sia dedicato al cammino per circa 20 minuti (almeno per cinque giorni alla settimana), è stato provato che ha avuto il 43% in meno di giornate di malattia durante l’anno rispetto a quelli che si esercitavano una volta alla settimana oppure meno.
Non solo, se queste persone si sono ammalate allora questo è avvenuto per un periodo più breve e con sintomi più lievi.
Camminare o fare trekking possono aiutare la longevità in quanto migliorano la salute cardiovascolare e riducono il rischio di malattie croniche.
Stando a uno studio pubblicato sulla rivista Circulation, camminare regolarmente può aumentare l’aspettativa di vita di diversi anni.
Camminare può contribuire al miglioramento della salute mentale riducendo lo stress, l’ansia e la depressione.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology, camminare all’aperto può ridurre i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e migliorare, conseguentemente, l’umore.
Il cammino, inoltre, può aiutare a stimolare la produzione di endorfine, sostanze che aiutano a migliorare il benessere psicologico.
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