Relaxed woman breathing fresh air in a snowy winter mountain . Winter time
L’inverno spesso si associa alle malattie respiratorie come raffreddori e influenze, ma è in realtà il periodo dell’anno ideale per rafforzare il sistema respiratorio, a patto di seguire alcune regole.
L’aria fredda infatti può stimolare notevolmente la capacità polmonare: le temperature rigide favoriscono un’irrorazione sanguigna ottimale nei polmoni, migliorando l’efficienza dell’ossigenazione e la capacità di gestire gli sforzi fisici.
Ecco perché camminare d’inverno fa bene, infatti questa disciplina aerobica coinvolge l’intero corpo e stimola la respirazione profonda.
Inoltre, ambienti poco affollati come le zone montane e boschive in inverno sono l’ideale per fare lunghe passeggiate che favoriscono una respirazione costante e un miglioramento della capacità polmonare.
Nel lungo termine, l’esposizione moderata al freddo contribuisce a stimolare la termoregolazione e la resistenza del corpo, aiutando il sistema immunitario a diventare più forte, reattivo e in grado di difendersi meglio da virus e batteri.
Tra gli errori più comuni che si tendono a fare quando si respira c’è il fatto di farlo solo con il petto oppure con lo stomaco e, d’inverno, questo è piuttosto sconveniente.
La respirazione toracica infatti utilizza solo la parte superiore dei polmoni e non permette il ricambio totale dell’ossigeno.
Per trovare stabilità il corpo utilizza e “sovraccarica” altri muscoli, come il flessore dell’anca, il grande muscolo lombare oppure i piccoli muscoli addominali, portando a tensioni di entità più o meno gravi.
Con il passare del tempo, il fatto di non utilizzare a pieno la capacità polmonare può portare a una sua diminuzione significativa.
Esistono diverse tecniche di respirazione che possono potenziare i benefici dell’aria fredda, in primis quella diaframmatica.
Utilizzando correttamente il diaframma i muscoli addominali si espandono in avanti e di lato durante l’atto di inspirazione, e si contraggono di nuovo durante l’espirazione.
Ph.: Gettyimages/shirosonov
In questo modo viene introdotta nel corpo la quantità massima di ossigeno e l’aria inspirata viene distribuita nella parte bassa dei polmoni restandovi più a lungo e assicurando un maggiore apporto di ossigeno ai vari tessuti corporei.
C’è poi un’altra tecnica respiratoria, meno conosciuta e che viene dal mondo dello yoga: la Nadi Shodhana Pranayama, meglio nota come “respirazione a narici alternate“.
Questa pratica ha una duplice funzione. Da un lato è una tecnica di “pulizia” delle nostre “Nadi”, ovvero i canali energetici del nostro corpo.
Questa pratica è in grado di apportare miglioramenti dal punto di vista psichico, migliorando eventuali situazioni di disequilibrio permettendo alla nostra energia di scorrere in modo fluido e di ritrovare la calma.
Dall’altro lato, la respirazione a narici alternate garantisce benefici a livello fisico che possono potenziare quelli garantiti dall’aria fredda, a partire dal miglioramento dell’equilibrio del respiro e della qualità dell’ossigenazione.
Il naso è una parte del corpo fondamentale in termini di respirazione: funziona come un filtro naturale che trattiene polveri, agenti patogeni e riscalda l’aria fredda prima che raggiunga i polmoni.
Camminare durante l’inverno, quindi, è vantaggioso per il nostro sistema respiratorio, tuttavia una respirazione inadeguata può comportare una serie di rischi, come per esempio l’iperventilazione.
Respirare troppo velocemente o in modo superficiale può infatti causare una rapida perdita di anidride carbonica nel corpo, portando a sintomi quali vertigini, affaticamento e crampi muscolari.
In un ambiente freddo e montano questi effetti possono accentuarsi riducendo la capacità di reazione e aumentando il rischio di incidenti.
Respirare male durante un trekking comporta anche una riduzione dell’ossigenazione muscolare.
Un’inadeguata respirazione durante l’attività fisica limita la quantità di ossigeno disponibile nei muscoli, rallentando le performance e aumentando il rischio di esaurimento fisico.
Ph.: Gettyimages/Biserka Stojanovic
Infine, c’è sempre da considerare il rischio di ipotermia oppure di ipertermia.
Respirare in modo inadeguato, ad esempio non coprendo la bocca con una sciarpa o uno scaldacollo, può causare una perdita di calore attraverso la respirazione, esponendo il corpo a un maggiore rischio di ipotermia.
D’altro canto, un’iperventilazione prolungata può favorire l’ipertermia in quanto il corpo perde troppo calore durante la respirazione accelerata.
Oltre alle tecniche di respirazione suggerite per far fronte a questi rischi, è sempre un bene camminare ad un’andatura regolare.
Mantenere un passo costante che consenta di respirare in modo controllato, specialmente ad altitudini elevate e se si cammina in salita.
_ Leggi altri articoli sulla salute e il benessere
Seguici sui nostri canali social!Instagram – Facebook – Telegram