Camminare fa vivere a lungo: bastano 7000 passi al giorno
Quanti passi bisogna fare al giorno per vivere a lungo?
La risposta di solito è diecimila.
Questo è la cifra che vediamo sulle app per la salute e che indica ilnumero minimo di passi che dobbiamo camminare per stare bene.
E in effetti non si tratta di un numero indicato a caso.
Numerosi studi, negli ultimi anni, hanno dimostrato che fare un numero di passi vicino ai diecimila è associato a un minor rischio di morte prematura e alla prevenzione di numerose patologie.
Un recente studio però abbassa l’asticella.
Secondo questa ricerca, guidata dalla Prof. Amanda Paluch dell’Università del Massachusetts Amherst, il numero di passi per mantenersi in buona salute sarebbe addirittura inferiore.
7000 passi per vivere a lungo e in salute
Lo studio della Prof. Paluch è durato ben 13 anni, tra il 2005 e il 2018, e ha coinvolto 2000 tra uomini e donne di mezza età.
I ricercatori hanno scoperto che gli individui che effettuavano almeno 7000 passi al giorno hanno un rischio di morte prematura inferiore del 50-70% circa rispetto a quelli che facevano in media meno di 7000 passi.
Di per sé, l’andatura (la velocità dei passi compiuti) non ha avuto effetto sulla mortalità.
E se anziché fare 7000 passi se ne fanno di più?
La risposta è che i benefici aumentano ancora fino a 10000 passi al giorno, a conferma quindi di quanto indicato da altre ricerche, ma oltre quel livello non vi sarebbe un ulteriore beneficio.
Per farla breve: se fai 7000 passi al giorno aumenta considerevolmente la probabilità di vivere a lungo in salute, se ne fai 10000 aumenta ancora un po’, ma oltre i 10000 non aggiungi grandi benefici.
7000 passi al giorno: una nuova soglia alla portata di tutti
Sebbene i risultati confermino ampiamente molto di ciò che già sapevamo sui benefici della camminata, la nuova soglia di 7000 passi è certamente un obiettivo più facile da raggiungere rispetto a 10000.
Questo aspetto è molto importante.
Si pensi solo alle persone che fanno fatica a camminare per problemi ortopedici o della colonna o ancora più semplicemente agli obesi.
O più banalmente si pensi a chi fa fatica a immaginare di dover camminare tutti i giorni, oppure ancora ai più anziani.
Per tutte queste categorie di persone, sapere che il tempo da dedicare alla camminata, perché sia terapeutica, è ridotto, non può che essere un incentivo a fare esercizio salutare con costanza.
Ovviamente 7000 non è un numero magico, né definitivo.
Probabilmente in futuro nuovi studi specificheranno meglio non solo l’aspetto quantitativo, ma anche quello qualitativo.
Nuove ricerche utilizzeranno tecnologie non ancora disponibili nel 2005, come quella dell’accelerometro.
Lo stesso studio ci ricorda che nei prossimi mesi e anni avremo molte novità in questo campo: “Il numero di articoli pubblicati che mettono in relazione il conteggio dei passi con la mortalità accelererà rapidamente poiché molti altri ampi studi di coorte hanno completato la misurazione accelerometrica, utilizzando un’ampia varietà di dispositivi con 10 anni di follow-up o più.”
Aspettiamoci quindi altre novità per capire quanto e come camminare aiuti a vivere a lungo e meglio.
Nel frattempo, chi vuole leggere lo studio completo della Prof. Paluch lo può trovare qui.
Per sapere invece cosa dice la scienza sull’andatura minima che rende la camminata terapeutica, i 100 passi al minuto per stare bene, abbiamo già scritto un articolo qui.
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