Come combattere la sedentarietà: 6 consigli utili per uno stile di vita attivo
Consigli per ricominciare a camminare: ecco come combattere la sedentarietà
Lunghi periodi di inattività fisica possono provocare diverse conseguenze negative al nostroorganismo, tra le quali rientra anche una subdola propensione all’inattività.
Lo spiega anche la psicologia, noi abbiamo una certa propensione allo status quo, in pratica è molto più difficile prendere decisioni che innescano un cambiamento piuttosto che quelle che mantengono la situazione così com’è.
Ecco perché è tanto arduo fare la scelta di rimettersi in moto, perché la sedentarietà ha un effetto “appiccicoso”, prendere la macchina per fare piccoli spostamenti sembra sempre vitale per risparmiare tempo (quasi mai è così).
Quindi per fare il primo passo occorre una ferrea volontà e, il momento più duro, è arrivare a casa, togliersi gli abiti utilizzati per il lavoro e vestirsi “comodi” per andare a fare una bella camminata.
In questo articolo forniamo una serie di utili consigli e suggerimenti utili per iniziare a camminare e combattere la sedentarietà
1) L’abbigliamento tecnico è essenziale
Iniziamo dalle basi, per andare a camminare bisogna avere delle attrezzature adeguate, anche se si parla di brevi uscite vicino a casa.
Non stiamo parlando delle attrezzature necessarie per andare a fare trekking in alta quota di inverno, ma di alcuni capi necessari per avere maggior comfort ed evitare imprevisti.
Le scarpe sono il punto di partenza, la cosa migliore sarebbe procurarsi un paio di scarpe da trekking leggero pensate proprio per un uso cittadino o su terreni facili.
All’inizio possono andare bene anche le scarpe da ginnastica, purché abbiamo una suola in grado di supportare la pianta del piede e di ammortizzare l’impatto col suolo.
Veniamo ora all’abbigliamento intimo, in questo caso si possono tranquillamente utilizzare normali capi per lo sport, l’importante che siano traspiranti e riescano a disperdere il calore e il sudore.
Per quanto riguarda gli strati più esterni la raccomandazione è utilizzare capi impermeabili ma traspiranti, che poi sono le caratteristiche delle migliori giacche impermeabili per l’outdoor.
Il capo d’abbigliamento da non usare mai sono le cerate, che isolano dall’acqua ma non sono traspiranti: camminare con indosso uno di questi capi d’abbigliamento significa fare una sauna e tornare a casa completamente sudati.
2) Camminare correttamente
Non dimentichiamo l’importanza di una camminata corretta, perché spesso capita che chi sta fermo per molto tempo di disabitui a camminare, scordandosi dell’importanza della postura e dei movimenti corretti.
Per non andare incontro a traumi bisogna camminare facendo movimento dolci, appoggiando prima il tallone e poi la punta, senza pestare il terreno con violenza ma bilanciando bene il peso tra i due piedi.
Per camminare in montagna su terreni difficili ovviamente ci sono molte più accortezze da avere.
3) Il riscaldamento previene gli infortuni
Bisogna iniziare a camminare gradualmente, con passo lento e cadenzato, per dare alla nostra muscolatura il tempo di scaldarsi per raggiungere la giusta temperatura, utile per cominciare a far lavorare il nostro organismo correttamente.
Questa prima fase di riscaldamento può avere una diversa durata a seconda del clima e delle condizioni in cui camminiamo.
Una volta che sentiamo di aver “carburato”, quando la nostra respirazione sarà tornata regolare, potremmo iniziare ad aumentare il passo.
4) Lo stretching e il defaticamento
Al termine della vostra prima camminata sarà importante prestare attenzione anche al defaticamento, ecco perché è importante camminare per almeno cinque minuti a passo lento e disteso.
Una volta rientrati a casa non dimenticate un po’ di stretching per le gambe, questo aiuterà a limitare quei (normali) dolori che insorgeranno “a freddo”.
Queste fasi dell’allenamento sono importanti per migliorare il recupero ed evitare problemi muscolari.
5) Tenere il giusto ritmo
Il ritmo è fondamentale, vi serve per iniziare a camminare e vi servirà anche quando vi troverete ad affrontare percorsi più lunghi e complessi.
Come detto prima iniziamo piano, per consentire ai muscoli di entrare a regime, dopo di che iniziamo gradualmente ad accelerare il passo, tenendo un andamento più sostenuto.
Probabilmente il battito cardiaco si farà più veloce e le respirazione più affannata, questo sarà il momento di rallentare, per ritornare in uno stato più comodo e confortevole.
Quando sentiamo il battito cardiaco aumentare e il fiato scarseggiare rallentiamo di nuovo.
Per chi riparte dopo molto tempo trovare il ritmo giusto è importante, bisogna partire con calma senza tenere ritmi troppo sostenuti, correndo il rischio di sovraccaricare il proprio organismo.
Allo stesso tempo però bisogna sempre cercare di forzare un pochino il proprio corpo, quel tanto che basta a migliorare la propria resistenza.
6) Obiettivi raggiungibili e monitorare i progressi
Un altra cosa utile, in particolare quando ci muoviamo in ambienti conosciuti, è porsi degli obbiettivi concreti e realizzabili.
Un primo obiettivo potrebbe essere certamente quello di uscire di casa per camminare con una certa frequenza settimanale, un secondo obbiettivo potrebbe essere percorrere una determinata distanza, e così via fino a porsi obbiettivi molto più ambiziosi.
Ricordiamoci di appuntare la distanza percorsa, il tempo che abbiamo impiegato e le eventuali soste che abbiamo fatto, di settimana in settimana potremmo avere così un diario dei nostri miglioramenti.
Può essere utile per tenere alta la motivazione e notare i progressi che si fanno.
Ovviamente non è necessario utilizzare carta e penna, non che farlo faccia male, ma esistono diversi dispostivi e smartwatch che possono monitorare gli allenamenti.
Provate a trasformare il vostro cammino quotidiano in un’occasione di incontro e socializzazione, coinvolgete qualche amico o amica.
Perché trovarsi a bare una birra al bar è sicuramente bello ma una passeggiata in compagnia non è da meno.
L’occasione giusta per parlare a lungo e trovare il tempo per confrontarsi su molti temi perché, probabilmente non ci crederete, si parla di più durante una camminata che in qualsiasi altra occasione di socializzazione.
Insomma un buon modo per stringere amicizie e rapporti.
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