Toned image of an adult woman standing on top of a mountain with a backpack and Alpenstocks against mountains in a fog and the blue sky
Si cammina perché ci piace e a volte neanche sappiamo perché ci piaccia.
Ci piace e tanto basta.
Questa, naturalmente, è già una buona ragione per andare per sentieri.
Tuttavia, il trekking ci dona molti più regali di quanto possiamo immaginare.
Li dona al nostro corpo e alla nostra mente, in un modo tale che mente e corpo quasi diventano un’unità inscindibile, in perfetta armonia con la natura.
Vediamo allora 8 fondamentali benefici legati al trekking che, per quanto preziosi sono, non vanno mai dimenticati.
Anzi, vanno raccontati anche a chi ha poca dimestichezza col camminare, per ricordargli che un sentiero per stare bene è sempre disponibile.
Camminare può limitare i danni dell’osteoporosi e prevenirne l’insorgere.
Questo perché il trekking contribuisce ad aumentare la densità ossea e a ridurre la percentuale di calcio rilasciata, rafforzando le ossa e rendendo meno probabili le fratture.
Diverse ricerche hanno dimostrato che donne affette da osteoporosi, che camminino un’ora per 3 giorni la settimana, aumentano la densità ossea del 6 per cento in 9 mesi.
Non bisogna infatti dimenticare che anche le ossa, come i muscoli, sono tessuti viventi che si rafforzano quando facciamo esercizio.
Per questo il trekking è un’attività particolarmente indicata anche per gli anziani, che sono a maggior rischio di sviluppare patologie come l’artrosi.
Poiché gli adulti più anziani sono a maggior rischio di sviluppare queste condizioni, l’escursionismo è spesso consigliato anche a chi è più in là con gli anni.
Una recente ricerca del Baylor College of Medicine di Boston ha dimostrato ad esempio che camminare aiuta a controllare il dolore della temuta osteoartrite del ginocchio.
In questa pagina lo studio del Baylor College of Medicine
Un modo per raggiungere la felicità all’istante c’è ed è camminare.
Anzi: camminare nella natura.
Tutti conosciamo la sensazione di pura serenità che proviamo quando arriviamo alla meta del nostro cammino e anche prima, durante il tragitto.
Ph.: Gettyimages/Vitalalp
Le endorfine rilasciate durante l’attività fisica sanno far bene il loro lavoro, ma non è solo questo: l’esposizione alla luce del sole e la produzione di vitamina D sono noti per migliorare l’umore e farti sentire più felice in generale.
Arrivare a destinazione con le nostre gambe, inoltre, aumenta l’autostima.
E poi l’assenza di inquinamento, lo sguardo riposato che spazia su un panorama infinito.
Insomma, come si può non essere felici nel paradiso della natura?
In questo articolo spieghiamo in dettaglio perché camminare nella natura, più che in città, aiuti a prevenire l’ansia
Andare per sentieri tonifica e rafforza i muscoli e lo fa in modo naturale, senza per forza dover passare dalla palestra.
Polpacci e cosce, come si può ben immaginare, ne beneficiano immediatamente, ma il miglioramento riguarda l’intero sistema muscolo-scheletrico, dagli addominali ai glutei.
E naturalmente, se si cammina con regolarità, questo si traduce in un’attività di prevenzione degli infortuni.
In questo articolo puoi scoprire in dettaglio i muscoli più utilizzati quando si fa trekking
Camminare per sentieri induce i muscoli a produrre composti che migliorano il funzionamento del sistema immunitario e riducono l’infiammazione.
Pertanto, l’attività fisica rafforza i due processi biologici che reagiscono agli attacchi di virus e batteri.
Rafforzare il sistema immunitario non è fondamentale solo dal punto di vist delle patologie infettive.
Si è visto infatti che l’infiammazione può contribuire all’insorgere di molte altre malattie, anche serie.
Fare trekking previene quindi il rischio di infezioni da virus e batteri e quello di malattie legate all’infiammazione cronica.
Un blocco creativo?
Oppure, più semplicemente, c’è quel vecchio problema che non sai come risolvere?
O una questione in ufficio su cui sbatti la testa da tempo?
Ph.: Gettyimages/Sabine Hortebusch
La scienza ha dimostrato che per trovare una soluzione creativa a un problema il modo migliore e alzarsi e camminare.
Non solo.
Camminare nella natura, quindi fare trekking, è la modalità del camminare che potenzia al massimo le capacità di risolvere un problema.
In questo articolo spieghiamo nel dettaglio perché il trekking aiuta a risolvere creativamente i problemi
Numerose ricerche mostrano che fare trekking, in particolare nei boschi, può determinare una significativa diminuzione dell’ormone dello stress, il cortisolo, e dell’attività nervosa simpatica, che scatena la risposta ancestrale di lotta o fuga.
In breve, tutto questo si traduce in un messaggio forte e chiaro al tuo organismo: no stress e no ansia.
In questo articolo puoi leggere in dettaglio come e perché camminare aiuti a combattere ansia e depressione
L’ipertensione è uno dei peggiori nemici del cuore ed è causata da un insieme di fattori legati alla salute e allo stile di vita tra cui fumo, dieta poco salutare, consumo eccessivo di alcol, obesità.
In molti casi il primo approccio per trattarla non è farmacologico, ma agisce proprio sullo stile di vita e l’attività fisica è fondamentale.
Attenzione però all’alta quota che determina un aumento della pressione.
Meglio arrivare a camminare in montagna quando, regolarizzando lo stile di vita e le abitudini alimentari, la pressione sia già sotto controllo.
In questo articolo puoi leggere nel dettaglio perché il trekking aiuta a mantenere un cuore giovane
Si può naturalmente camminare da soli, ed è meraviglioso, ma camminare con altre persone è un’esperienza che aiuta a stare bene con se stessi e con gli altri.
I gruppi organizzati di escursionisti sono in costante aumento e presenti in tutta Italia e hanno fatto propria la ragion d’essere del trekking: esplorare la natura nel rispetto dell’ambiente e delle altre persone.
Nei gruppi si possono conoscere persone nuove con interessi simili.
I più fortunati – o secondo alcuni i più sfortunati – trovano anche moglie o marito.
A parte le battute, camminare in gruppo rafforza e consolida i rapporti di amicizia, il senso di fratellanza, la capacità di accettare i propri limiti e quelli degli altri.
E soprattutto ci ricorda quanto siamo piccoli, in rapporto alla grandezza della natura.
In questo articolo spieghiamo in dettaglio perché camminare in gruppo fa bene al corpo e alla mente
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