Trekking: quali sono gli infortuni più comuni e come prevenirli

Vivere qualche avventura all’aria aperta, andando alla scoperta di posti nuovi e immergendosi nella natura incontaminata di boschi e montagne, fa bene tanto al corpo quanto alla mente. Nonostante questo, può capitare di subire, lungo il percorso, qualche infortunio.

11 dicembre 2023 - 9:32

Sebbene un’adeguata preparazione fisica, la scelta di percorsi adatti alle proprie capacità e un abbigliamento idoneo siano in grado di ridurre al massimo il rischio di incidenti, non possono eliminarlo del tutto.

È per questo motivo che, prima di partire, è sempre opportuno mettere nello zaino un kit di primo soccorso che consenta di intervenire prontamente in caso di infortunio e di tenere a bada stati infiammatori e dolore che possono manifestarsi in seguito all’infortunio oppure come diretta conseguenza dello sforzo fisico.

In questo articolo cercheremo di capire quali sono gli infortuni e gli stati infiammatori più comuni per chi fa trekking e cosa fare per prevenirli.

 

Infortuni e dolori del trekking

Camminare su terreni accidentati e sconnessi, caratterizzati da numerose salite e discese, mette in serio pericolo le caviglie degli sportivi.

Non per nulla tra gli infortuni più comuni troviamo le distorsioni delle caviglie, le quali possono avere diversi livelli di gravità.

Mentre la comune storta genera, in linea di massima, un semplice dolore passeggero, le distorsioni più gravi causano forti dolori, accompagnati da edema, gonfiore e difficoltà o impossibilità di deambulazione.

Un altro infortunio piuttosto comune tra chi pratica questa attività sportiva è lo stiramento – in particolare dei muscoli del polpaccio -, il quale consiste in un allungamento eccessivo della muscolatura interessata con comparsa di dolore, rigidità muscolare e difficoltà di movimento.

Laddove le fibre muscolari venissero sottoposte a uno sforzo ancora superiore, potrebbe verificarsi uno strappo.

Le lunghe ore trascorse a camminare portando in spalla pesi più o meno consistenti causano inoltre non di rado, soprattutto tra i soggetti meno allenati, dolori di tipo infiammatorio alla schiena – in particolare alla zona lombare -, i quali possono irradiarsi ai glutei e alle cosce.

 

Infortuni durante il trekking: cosa fare per prevenirli

Come abbiamo anticipato nell’introduzione, il rischio di infortunio nel trekking è sempre presente, ma è possibile ridurlo con pochi, semplici accorgimenti.

In primo luogo, è necessario prepararsi fisicamente all’esperienza.

Per fare questo, è preferibile evitare il fai da te e chiedere consiglio a un allenatore, il quale, dopo aver valutato con attenzione le condizioni fisiche e gli obiettivi del soggetto, potrà stabilire un piano di allenamento adeguato.

In linea generale, per affrontare un percorso di trekking è necessario rinforzare la muscolatura delle gambe, della schiena e dell’addome.

La preparazione fisica può aiutare ad affrontare al meglio i percorsi di trekking, ma per non incorrere in infortuni seri è indispensabile essere consapevoli delle proprie capacità e sceglierne uno in linea con esse.

Dunque, se non si ha grande esperienza e non si è molto preparati a livello fisico, meglio optare per un percorso semplice, breve e non troppo accidentato; al contrario, i più esperti e capaci, con buone doti fisiche ed elevati livelli di resistenza, possono puntare su percorsi medi e su quelli difficili.

Per finire, è indispensabile scegliere l’abbigliamento e gli accessori giusti, a partire dalle scarpe, le quali devono essere adatte al tipo di terreno e in grado di proteggere in modo adeguato il piede e la caviglia, fino allo zaino e ai bastoncini.

 

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