I dati sono chiari, così come le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: se riducessimo l’inquinamento atmosferico ci sarebbe un drastico calo di malattie cardiache, ictus, tumori e problemi del sistema respiratorio come l’asma.
Anche il King’s College di Londra ha confermato recentemente che l’aria con alto tasso di particolato proveniente dal traffico cittadino e dal riscaldamento cittadino, è causa di un aumento della mortalità e di malattie sia per la popolazione adulta che per i bambini.
Tutto il mondo è però paese: secondo il giornale britannico Guardian, nel 2014 solo l’8% della popolazione ha vissuto in luoghi in cui i livelli di inquinamento sono idonei a quelli dettati dalle linee guida dell’OMS. Dunque, l’inquinamento atmosferico è una problematica che tange la maggior parte della popolazione, soprattutto quella che vive e risiede nella Pianura Padana.
Tra gli inquinanti, il celebre PM10 è il materiale costituito da polvere, fumo, gocce di liquidi nocivi che + inferiore ai 10 micron di diametro.
L’esposizione cronica al PM10 è il fattore che più può contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari e respiratorie, così come aumenta l’incidenza di tumori.
Nel 2012 ad esempio, sono stati 37.800 i decessi nel solo Regno Unito, attribuiti all’esposizione prolungata di PM10.
Durante le giornate in cui l’aria è più inquinata si consiglia allora di non praticare attività sportiva intensa, soprattutto se si sviluppa in un contesto urbano.
Per le persone che inoltre soffrono già di asma o altri disturbi simili, fare molta attenzione e eventualmente intensificare le dosi dei propri inalatori come consigliato dal proprio medico.
In caso aumentassero le infiammazioni di gola e vie respiratorie e tosse, consigliamo di ridurre l’attività fisica intensa: l’esercizio fisico aumenta il metabolismo e rende più profonda la respirazione.
Chi corre e cammina in città respira quindi più aria e – insieme ad essa – tutti gli inquinanti che contiene.
Per chi invece utilizza la bicicletta per i propri spostamenti, potrà ricorrere alle mascherine antismog. Non tutte però saranno efficaci: le classiche mascherine in panno o in carta nulla possono contro il particolato.
Saranno in particolare necessarie le maschere con il marchio EN149, che ne certifica l’efficacia secondo le direttive europee.
A seconda dei modelli varia anche la percentuale di particolato trattenuta, mentre il prezzo varia dai 15 ai 30 euro per un set di una decina di maschere.
Consigliamo ad ogni modo di attenersi alle indicazioni del produttore presenti in etichetta e non riciclare la maschera più volte di quanto consigliato, in quanto l’efficacia potrebbe venire meno.
In apertura: foto di Ilario Reale.