Perché camminare aiuta a prevenire il Covid: 3 ragioni spiegate bene

Per la scienza camminare aiuta a rafforzare le difese contro Covid19 e, nel caso di infezione, riduce i fattori di rischio di malattia grave. Vediamo perché fare trekking è un modo efficace per lasciarci alle spalle la pandemia.

31 ottobre 2022 - 12:00

Prevenire Covid e rafforzare le difese con l’attività fisica

La lotta alla pandemia è a un punto cruciale.

I vaccini, incluse le versioni aggiornate alle nuove varianti, reggono l’urto e continuano a fornire un’ottima prevenzione dalla malattia grave e dalla ospedalizzazione.

Tuttavia gli scienziati avvertono che la lotta sarà ancora lunga.

E la protezione del vaccino dall’infezione non garantisce al 100%.

Oltre a vaccinarci possiamo quindi proteggere noi stessi e la comunità camminando e facendo attività fisica.

Si tratta di un’arma potentissima per prevenire l’infezione che,  insieme al vaccino, riduce il rischio di soffrire le conseguenze più gravi dell’infezione.

Vediamo perché e a quali conclusioni è arrivata la scienza.

1. Camminare e fare attività fisica riduce il processo infiammatorio

Il sistema immunitario, quando rileva il virus invasore, entra in azione, scatenando un insieme di reazioni il cui obiettivo è uno solo: distruggere l’ospite non desiderato.

Una delle caratteristiche del coronavirus è però proprio quella di determinare una reazione abnorme del sistema immunitario, una sorta di reazione autoimmune, per cui il sistema immunitario attacca i suoi stessi organi.

Oppure ancora, una reazione a cascata nel sistema di coagulazione che determina la formazione di pericolosi grumi di sangue, noti come trombi.

Ora, in che modo camminare o svolgere attività fisica aiuta rispetto a queste conseguenze dell’infezione?

E’ noto che chi ha già processi infiammatori in atto o patologie che determinano come effetto secondario un processo infiammatorio, è a maggior rischio di conseguenze gravi, nel caso di infezione e malattia.

Ph.: Gettyimages/THP Creative

Camminare e fare attività fisica ha una importante funzione preventiva.

Chi svolge una vita attiva, infatti, determina la produzione, da parte dei muscoli, di composti che migliorano il funzionamento del sistema immunitario e riducono l’infiammazione.

Pertanto, l’attività fisica rafforza i due processi biologici che reagiscono all’infezione.

Sebbene non siano stati condotti studi specifici sugli effetti dell’esercizio su pazienti affetti da COVID-19, gli effetti dell’esercizio su immunità, infiammazione e infezioni respiratorie virali sono ben documentati.

Poiché i muscoli costituiscono il 30-40% del peso corporeo, possono essere un potente alleato nel combattere l’impatto dell’infezione, ma solo quando i muscoli vengono utilizzati.

Un’attività fisica di intensità moderata, come camminare, ha il miglior impatto, meglio anche di quella intensa.

Al solito deve trattarsi della camminata all’andatura terapeutica, di cui parliamo qui.

Attenzione infatti all’effetto spogliatoio: un’attività fisica particolarmente intensa determina un calo delle difese immunitarie, per un breve periodo, alla fine dell’esercizio.

Un ambiente caldo-umido come quello degli spogliatoi, subito dopo l’attività fisica intensa, diventa quindi un momento di maggior rischio per contrarre l’infezione.

2. L’attività fisica previene le malattie che rappresentano il maggiore fattore di rischio per Covid

Fin dall’inizio della pandemia si è accertato che alcune patologie preesistenti sono un fattore di rischio serio per lo sviluppo di gravi conseguenze in caso di infezione da coronavirus.

Si tratta di disturbi su cui l’attività fisica e camminare hanno un effetto preventivo o anche terapeutico in chi ne soffre.

È scientificamente dimostrato ad esempio che camminare fa bene al cuore, riducendo la pressione arteriosa ed il rischio di malattie cardiovascolari anche gravi.

Gli studi sulla funzione preventiva del camminare rispetto a patologie cronico-degenerative di vari organi sono ormai riconosciuti dalla scienza.

Quindi, camminare aiuta contro il pericolo Covid19 in due modi: aiutando a prevenire le condizioni che in caso di infezione potrebbe aumentare il rischio di conseguenze gravi e, per chi soffre già di queste patologie, aiutando a contenerne e controllarne la portata.

3 Ansia e depressione da pandemia

Se ci fermiamo un attimo a pensare, abbiamo vissuto una situazione che fino al 2020 avevamo visto solo nei film di fantascienza.

L’intero pianeta investito da una pandemia.

Impensabile che sarebbe accaduto.

Di fronte a eventi così gravi occorre occuparsi, oltreché della salute fisica,  anche di quella psichica.

Eventi di questa portata non possono non avere conseguenze sulla psiche.

Ph.: Gettyimages/nd3000

Studi recenti hanno dimostrato che la pandemia ha comportato un aumento sensibile di patologie e disturbi dell’umore, dall’ansia alla depressione agli attacchi di panico.

Anche in questo, che è un danno indiretto di Covid19, camminare aiuta moltissimo.

Sono numerosissimi gli studi che hanno dimostrato quanto andare a piedi sia efficace per combattere ansia e depressione.

Una ragione in più per camminare e condurre uno stile di vita attivo e sano.

 

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