La dietista Elena Mazzetto: cosa mangiare per camminare in primavera
La primavera è in arrivo e anche la voglia di camminare. L'esercizio fisico deve sempre essere accompagnato da un'adeguata alimentazione, per trarne il massimo beneficio. La dietista Elena Mazzetto ci spiega cosa mangiare e cosa no per affrontare al meglio il cambio di stagione
Alimentazione per camminare in primavera, come prepararsi al cambio di stagione
La primavera ormai suona i primi squilli e, probabilmente, in molti staranno pianificandole prossime mete outdoor all’insegna della bella stagione.
Tuttavia, fare trekking oppure svolgere una semplice camminata quotidiana significa prepararsi al meglio, non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello nutritivo.
In questo senso, quale può essere l’alimentazione migliore da seguire in questo periodo dell’anno?
A darci qualche consiglio è Elena Mazzetto, laureata in Dietistica presso l’Università di Padova e diplomata in “Alimentazione e Dietetica Vegetariana” presso l’Università Politecnica delle Marche.
Elena gestisce una propria attività social, “Semidielena”, nata con la finalità di condividere, creare legami, connessioni e portare benessere sia a tavola che nella vita.
Il suo approccio?
Non credere negli schemi, nella rigidità oppure nella prescrizione, bensì nell’inclusione, senza focalizzarsi sul peso, ma sull’ascolto dei propri bisogni tramite un’educazione alimentare positiva.
Quanto e in che misura conta la stagionalità degli alimenti per una dieta bilanciata sia per chi pratica attività sportiva a livello intensivo che amatoriale?
Cercare di scegliere alimenti di stagione può fare davvero la differenza.
Questo perché si tratta di alimenti che hanno maggiore vitalità a livello energetico ed essendo appunto di stagione rispecchiano anche le necessità dell’essere umano che è molto influenzato da quello che è il bio ritmo della natura.
Quindi non è un caso, per esempio, se la frutta e le verdure più ricche di acqua le troviamo nel periodo estivo.
Uomo e natura sono strettamente connessi e la Terra sa molto bene di cosa abbiamo bisogno, e per questo ce lo dona nel momento migliore e più vantaggioso.
Quindi ecco che il valore nutrizionale ed energetico di una zucchina in estate, appena colta e magari coltivata in maniera naturale, è nettamente diverso rispetto a quello di una zucchina che compriamo in inverno, magari originaria di qualche posto lontano.
L’inverno sta ormai tramontando e la primavera sembra essere alle porte. Quali alimenti di stagione consiglieresti a chi decide di intraprendere delle attività outdoor in questo periodo?
L’arrivo della primavera tende spesso a destabilizzarci un pochino a livello fisico, questo perché il corpo ha bisogno di un lasso di tempo per adattarsi a nuove temperature e ritmi.
Il consiglio è quello di sostenersi tramite l’uso di vegetali di stagione che possano donare molta energia, micronutrienti, così come inserire nell’arco della giornata tutti quelli che sono i gruppi alimentari.
Tutto ciò risulta utile per avere uno spettro completo di nutrienti e donare quindi al corpo tutto ciò di cui ha bisogno.
I gruppi sono: cereali, verdura, frutta, legumi e frutta secca.
Ora, io ragiono in termini di dieta vegetale poiché io seguo questo tipo di linea.
Chiaramente, per le persone onnivore ci saranno anche alimenti di origine animale che comunque sarà vantaggioso inserire variando con scelte vegetali, il più possibile.
Dopodiché, ci sono alcuni alimenti che donano un’ottima energia prima dell’attività fisica, come può esserlo la frutta secca e altri che sono ottimali per il recupero, come carboidrati e proteine.
Tuttavia, non scendo nei dettagli perché molto dipende dall’orario in cui si fa attività, dalla sua tipologia e dall’intensità con la quale la si svolge.
Ci sono diversi esempi di piatti unici, sia salati che dolci, che si possono fare con alimenti di stagione in primavera.
Basti pensare alla pasta con agretti saltati con tofu affumicato e pomodori secchi, al risotto con crema di piselli e carciofi, all’hummus di ceci con asparagi gratinati e patate al forno.
Oppure ancora al purè di fave con pane tostato e indivia ripassata, e al porridge di avena con bevanda di soia, fragole e crema di mandorle”.
Quali, invece, sconsiglieresti?
La sola cosa che credo possa essere poco vantaggiosa è consumare alimenti che non risuonino con la stagione in cui ci troviamo.
Questo proprio per i motivi spiegati prima.
Ora siamo ancora in un mese di transizione, quindi troviamo un po’ un misto di cose, ed è quindi normale sceglierle per accompagnare il corpo in questo flusso.
In particolare, poi, mi sento di premere sul concetto relativo ai pasti nutrienti che aiutino e sostengano non solo nella fase di pre-attività e attività, ma anche di recupero.
Perché una sana alimentazione così come una dieta specifica può essere l’ideale per chi pratica attività fisica, specie il trekking?
Un’alimentazione positiva e vantaggiosa è uno dei mezzi più importanti per un sostegno ottimale a livello di performance e recupero.
Fornire al corpo i giusti nutrienti e, soprattutto, nei momenti ideali, è qualcosa di prezioso indipendentemente dall’attività fisica.
Lo è ancora di più, poi, se una persona è attiva e ha bisogno di avere un sostegno mirato.
Siamo anche ciò che mangiamo e certamente una nutrizione gentile e vantaggiosa farà la differenza nella quotidianità di ogni individuo.
Cosa ne pensi del cibo ad alto valore proteico, è funzionale oppure si tratta di un falso mito?
Le proteine sono dappertutto e non condivido questa rincorsa a chi ne assume di più.
Sono certamente importanti, ma altrettanto lo sono anche carboidrati e grassi.
Quindi, a mio avviso è possibile avere un’alimentazione completa e nutriente che soddisfi i fabbisogni anche senza dover ricorrere a prodotti iperproteici.
La vedo più come una trovata di marketing e ormai molte persone pensano che più proteine mangiano meglio sarà, invece così non è.
È invece vantaggioso avere un apporto equilibrato di ogni gruppo alimentare, per un migliore sostegno e migliori performance e recupero.
Hai mai intrapreso un cammino?
Ho avuto la fortuna di affrontare un cammino a giugno del 2023, la Via degli Dei.
Sono partita con il mio zaino di 8 o 9 Kg sulle spalle e tanta voglia di scoprire come il mio corpo avrebbe reagito a questa piccola impresa.
Come ti sei regolata dal punto di vista nutritivo e cosa consiglieresti di mangiare a chi decidesse di intraprendere un lungo viaggio a piedi?
La mattina partivo sempre dopo aver fatto una colazione il più completa possibile con quello che trovavo nei vari luoghi dove mi fermavo a dormire.
Solitamente si trattava di bevande di soia o yogurt di soia, pane tostato o cereali, confetture e frutta secca e magari una fetta di torta fatta in casa.
Durante il cammino preferivo fare piccoli spuntini frequenti per donare al mio corpo energia costante e nel lungo termine.
Quindi avevo con me frutta secca, frutta disidratata, barrette energetiche, pane e hummus che acquistavo in qualche supermercato.
Preferivo non fermarmi per un vero e proprio pranzo, mi sarei appesantita e avrei poi fatto molta più fatica nel proseguire durante il cammino che, per diversi tratti, prevedeva molte salite.
Amo molto fermarmi e ascoltare cosa il mio corpo comunica, e questo è uno dei motivi per cui lavoro servendomi dell’alimentazione intuitiva, senza pensare a un approccio prescrittivo.
Ci sono delle ricette che vorresti consigliare a un camminatore che vuole intraprendere un itinerario a prescindere dalla sua lunghezza?
Se partite da casa e avete la possibilità di prepararvi una colazione per conto vostro, allora vi consiglio di farne una completa.
Il porridge, a mio avviso, è davvero un ottimo alleato.
L’avena, intesa come fonte di carboidrati complessi e fibre, dona energia e sazietà a lungo termine in combinazione con frutta secca (o crema di frutta secca), frutta fresca e una bevanda vegetale oppure yogurt.
In ogni caso, il consiglio è quello di costruire questo pasto con fonti di carboidrati complessi, grassi e proteine.
Mi sento anche di suggerire di non appesantirsi per evitare di fare molta fatica già da subito.
Piuttosto, portate con voi diversi snack per sostenervi durante il percorso.
Una volta arrivati potrete poi recuperare con un pasto sempre completo.
Infine, una cosa non va dimenticata: l’idratazione, è fondamentale.
Bisogna accertarsi che ci siano delle fonti di acqua potabile dove poter riempire le borracce.
Altrimenti consiglio di partire già con più acqua, che potrete arricchire con dei sali se si tratta di passeggiate di lunga durata.
Io, ad esempio, camminavo dalle 5 alle 8 ore al giorno, ed essendo un periodo molto caldo i liquidi persi erano davvero parecchi.
_ Se volete saperne di più su Elena e il suo lavoro allora potete dare una sbirciata alla sua pagina Instagram.