Cos’è e come si cura la sindrome depressiva invernale

L'arrivo dell'inverno, per alcuni, comporta il peggioramento dell'umore e la comparsa di sintomi depressivi. La causa potrebbe essere la Sad: una patologia che incide sulla salute mentale e l'umore. Vediamo di cosa si tratta e come contrastarla con un rimedio naturale: il cammino!

10 dicembre 2024 - 14:04

La Sad, il disturbo affettivo stagionale

In questo periodo dell’anno, caratterizzato da freddo e giornate corte, è possibile soffrire di forma depressiva tipica del periodo invernale: la Sad, acronimo di “Seasonal Affective Disorder”.

Si tratta di una forma depressiva che si manifesta attraverso l’alterazione dello stato umorale durante i mesi autunnali e invernali, proprio quando le ore di luce solare diminuiscono.

Nel nostro emisfero, i mesi più difficili per le persone che ne soffrono sono, di norma, dicembre, gennaio e febbraio.

La SAD, infatti, è collegata proprio ad uno squilibrio biochimico nel cervello causato da ore diurne più brevi e da una minore quantità di luce solare in inverno.

In seguito al cambiamento delle stagioni, le persone sperimentano uno spostamento dell’orologio biologico interno e del proprio ritmo circadiano: questo influisce, in modo importante, sulle varie attività quotidiane.

Questa sindrome è più comune nei paesi nordici e, in Italia, colpisce più persone nella stagione invernale.

I sintomi possono essere dolorosi, opprimenti e interferire con il funzionamento fisiologico quotidiano.

Tra le conseguenze dirette ci sono l’affaticamento, il sonno eccessivo, l’aumento di peso associato al desiderio di carboidrati, l’irrequietezza, la perdita di interesse nelle attività una volta ritenute soddisfacenti e la difficoltà a concentrarsi e prendere decisioni.

 

Curarsi grazie alle attività outdoor

Questa sindrome si può trattare con la terapia della luce, la psicoterapia cognitivo-comportamentale e, nei casi più seri, con aiuti farmacologici.

Per affrontare questa patologia può essere utile mangiare più sano, dormire meglio e passare più tempo con amici e familiari. Uno degli aiuti più importanti, ad ogni modo, resta pur sempre l’esercizio fisico.

La camminata, ad esempio, svolge un ruolo cruciale nel combattere la SAD e nel migliorare la salute mentale, soprattutto durante i mesi più freddi.

L’aria “frizzante” dell’inverno amplifica la produzione di endorfine e dopamina, ovvero i neurotrasmettitori responsabili dei sentimenti di felicità e soddisfazione.

Una camminata, inoltre, contribuisce a sciogliere i muscoli trapezi, la parte superiore della schiena, la mascella e perfino i denti, alleviando così le varie tensioni accumulate.

Questo rilassamento fisico, inevitabilmente induce, anche e immediatamente, un rilassamento di carattere psichico.

 

I benefici del camminare durante i mesi più freddi

Quando camminiamo nella natura il nostro corpo rilascia endorfine, comunemente conosciute come “ormoni della felicità”, che contribuiscono ad alleviare i sintomi di tristezza e ansia, Sad compresa.

L’atto di camminare, inoltre, aumenta la circolazione sanguigna e a migliora l’ossigenazione del cervello, con un impatto positivo sui nostri pensieri ed emozioni.

Inoltre, lo sforzo dell’organismo per tenere la temperatura corporea aumenta l’attività cardiovascolare, migliorando la salute del cuore. Inoltre, camminare sulla neve o sul ghiaccio richiede più energia e questo aumenta i benefici fisici dell’attività.

In aggiunta, uno studio pubblicato sull’American Journal of Human Biology ha anche rilevato come le persone tendano a bruciare il 34% di calorie in più quando camminano con il freddo rispetto a quando lo fanno a temperature più calde e miti.

Perciò, perché non stabilire una routine per sfruttare al massimo i benefici della camminata durante il periodo invernale?

Integrando una semplice camminata nella nostra vita quotidiana possiamo infatti migliorare non solo il nostro benessere fisico, ma anche la nostra salute mentale e quindi contrastare i disturbi affettivi stagionali con maggior facilità.

 

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