I Giganti di Cozzo del Pesco

20 maggio 2019 - 16:36

Sulle montagne sopra Rossano, intorno a quota 1000, si estende per circa 8 ettari l’Oasi del WWF di Cozzo del Pesco.

L’intera area è dominata da magnifici castagni, alcuni dei quali (per l’esattezza 103) assumono dimensioni colossali: diversi esemplari raggiungono gli otto metri di circonferenza e un’età di oltre 700 anni. La particolarità di questo castagneto risiede nel fatto che numerosi esemplari monumentali sono talmente vicini tra loro da doversi spartire la luce. Di norma, infatti, nei castagneti più antichi gli esemplari molto grandi tendono a isolarsi, mentre in quest’area, su una superficie di pochi ettari, si rinvengono centinaia di alberi giganteschi, uno a fianco all’altro, che rendono la passeggiata nel bosco un’esperienza più unica che rara.

Da Rossano si prende la strada per il monastero italo-bizantino del Patirion e per l’Oasi dei Giganti di Cozzo del Pesco. Dopo il suggestivo luogo religioso, si prosegue lungo la strada sino a incontrare una deviazione sterrata sulla destra, contrassegnata da una baracca in legno e un cartello indicante l’oasi.

Lasciata l’auto si imbocca a piedi la stradina, inoltrandosi nel bosco, tralasciando le deviazioni a destra, che scendono verso il fondovalle. In breve si giungerà alla base del bosco monumentale posto in pendio, che è composto da un centinaio di castagni plurisecolari, con un nucleo centrale composto da veri e propri colossi di un’età probabile di 800 anni, oltre a circa novanta aceri.

L’Oasi di Cozzo del Pesco si raggiunge facilmente in auto da Rossano percorrendo la SP 188 (Ph Enrico Bottino)

Si può continuare a salire lungo la stradina o entrare liberamente nel bosco, visitando uno per uno i giganteschi castagni, alcuni dei quali possono ospitare diverse persone nel loro tronco cavo. Il sentiero si collega alla strada provinciale che porta in Sila, in prossimità del centro forestale della Finaita.

Lungo la strada diretta all’oasi naturalistica, s’incontra il Patirion, un cenobio greco-bizantino cosiddetto “basiliano”, risalente al XI-XII secolo, costruito grazie alle donazioni dei principi Normanni. La chiesa è una fusione degli stili architettonici bizantino, arabo e normanno e presenta tre absidi rivolte ad oriente. Molto belli i pavimenti a mosaico, in gran parte ancora visibili, che riproducono animali e motivi geometrici policromi, i colonnati e il tetto in legno – Foto di Enrico Bottino

 

Cozzo del Pesco, Sila Greca – Foto di Enrico Bottino

 

 

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