Pista Altomontana Etnea
Raggiunto il cancello del Demanio Forestale Regionale Feliciusa Milia (1685 metri s.l.m.) ci si immette sulla Pista, inizialmente asfaltata, e si sale fra magnifici Pini larici.Dopo poche centinaia di metri, sulla destra, è l’ingresso del Giardino Alpino Nuova Gussonea, il cui nome ricorda il noto studioso della flora sicula Giovanni Gussone.
Il Giardino ospita alcune tra le più espressive fitocenosi dell’ Etna. Prevalentemente coperto da Pino laricio, vi sono state anche impiantate essenze arboree provenienti da diverse zone del vulcano (Quercus Virgiliana,Quercus Cerris,Fagus Sylvatica,Betula Aetnensis),specie rare ed endemiche dell’ Etna,diversi aggruppamenti erbacei e arbustivi,specie caratteristiche di diversi stadi del processo di colonizzazione delle lave.
Avanzando oltre,sempre in direzione nord,mentre sulla destra si vanno dispiegando straordinarie vedute sul versante occidentale del vulcano, si raggiunge, dopo 1,7 km, il bivio per monte Denza ove si lascia a destra la strada asfaltata e ci si immette sulla carrareccia a sinistra che sale ripidamente fra vecchie e nuove colate laviche sino ad affacciasi sul vasto altopiano della Galvarina. Percorsi ancora 4,3 km (circa 4 ore di marcia) si perviene al Rifugio della Galvarina (1987 metri s.l.m. sempre aperto e fornito di acqua).Lasciato a sinistra un sentiero che discende verso ovest in direzione monte Minardo, si procede muovendosi ancora tra lave molto antiche colonizzate da Pini larici e Ginepri, si passa tra Monte Palestra, a est, e Monte Fornello,a ovest, e si raggiunge (dopo circa 1 ora) il Rifugio di Poggio La Caccia (1905 metri s.l.m sempre aperto, fornito di cisterna e camino). Da qui per mezzo di un sentuiero che si diparte sulla sinistra è possibile pervenire al vicino Monte capre. Dalla cui vetta si aprono grandiose vedute sia sul vulcnao sia verso ovest.
La pista scende poi attraversando una stazione di betulle accompagnate da Robinie e Pioppi, lascia a destra le Bocche di Fuoco del 1848,prosegue fino a Monte Nunziata,ov’è la gortta omonima,quindi,superate le lave del 1832,perviene ad un bivio.Qui si piega a sinistra per continuare sino al Rifugio di monte Scavo (1740 m s.l.m.) dov’è consigliabile pernottare.
Si riprende il percorso,lasciando a destrra il sentiero che consente di giungere a l Rifugio di Monte Maletto (1698 metri s.l.m) ed alla vicina Grotta delle Vanette,si aggira il versante Occidentale di Monte Manetto,ricoperto da un bel querceto e si discnde sino al Rifugio Case Neve.
A questo punot la pista comincia a piegare verso oriente,offrendo adesso ampie vedute sulle sottostanti valli ,si inoltra tra bei rimboschimenti a pino e giunge (dopo 3 ore di cammino dal Rifugio di Monte Scavo e circa 19 km dall’ inizio della pista) al rifugio di Monte Spagnolo,a sinistra della Pista.
Poco dopo si lascia un sentiero sulla destra che,inoltrandosi in una rigolgliosa faggeta,perviene alla Grotta del Gelo (2043 metri s.l.m.) una delle più importanti dell’ Etna. Aggirate poi le lave del 1981 e tralasciato un sentiero che discende verso la cisternazza,si risale raggiungendo il bivio (a sinistra circa 23 km dall’ inizio della Pista) per il Rifugio Saletti ,posto ai piedi di Mote Santa Maria.Marciando,sempre in salita,adesso immersi in una bella faggeta,si attraversano le lave del 1614-’24 del passo dei Dammusi;subito dopo (km 30 dall’inizio della Pista),mentre sulla destra si dispiega la splendida faggeta di Monte Timpa Rossa (2093 metri s.l.m.) oltre la quale svetta Monte Nero (2049 metri s.l.m.),la Pista s’inoltra su un immenso campo di lave cordate punteggiato da isolati Pini.Si lasciano,quindi,in sequenza,il bivio a destra per Timpa Rossa e la vicina Grotta dei lamponi (1715 metri s.l.m. 2 ore circa dal Monte Spagnolo)e quelli a destra per le Grotte delle Femmine e delle Palombe,e si entra nella Pineta che discendo sino alla Pineta di Linguaglossa, dove la Pista ha termine:dopo infatti 10 km circa si giunge alla Caserma Forestale Pitarrone (1421 m. s.l.m), ove termina la Pista altomontana.