Catalogna: Terre di Lleida, dove la natura detta i tempi della vita

Le Terre di Lleida si trovano nel cuore della Catalogna, alle spalle di Barcellona e della assolata Costa Brava. Una regione dalle mille anime, tra parchi e aree protette, cultura antica, natura incontaminata e tradizioni gastronomiche.

19 marzo 2020 - 16:01

Barcellona attrae, con il suo chilometrico lungomare e le ramblas, lunghi viali che attraversano il cuore della città ideali per camminare alla scoperta di storia, arte e cultura.

Complice la bella giornata, prendere la macchina e puntare verso un punto sconosciuto ad un centinaio di chilometri da questo luogo lascia un po’ di amaro in bocca.

Una sensazione che dura poco, appena il tempo di lasciare la città alle spalle e di immergersi nell’entroterra seguendo il sinuoso tracciato dell’autostrada che immediatamente si addentra in un territorio collinare, che colpisce per la ricchezza dei colori e delle colture.

Seguendo la strada notiamo che la morfologia del territorio muta gradualmente: dalle colline coltivate si passa al verde dei boschi montani che si diradano al cospetto dei Pirenei, la sontuosa catena montuosa che segna il confine naturale tra Francia e Spagna, vera protagonista del territorio.

Per conoscere davvero la Catalunya bisogna andare oltre le prime impressioni, è un territorio estremamente ricco di natura, cultura e vita. Una delle riviere più suggestive al mondo potrebbe anche fermare il viaggiatore, ma solo muovendosi verso l’entroterra se ne può scoprire davvero l’incredibile patrimonio.

Dopo circa un’ora di viaggio, lasciamo l’autostrada e proseguiamo lungo panoramiche strade di montagna che iniziano a portarci in quota. Dopo alcuni chilometri un cartello annuncia l’ingresso nelle Terre di Lleida, una delle quattro province della Catalunya.

Questo territorio mostra subito il suo carattere, senza troppi fronzoli: aspro e montagnoso, ricco di corsi d’acqua, laghi, boschi e puntellato da borghi di montagna costruiti con le pietre delle valli e custodi di storie e tradizioni secolari. Il richiamo della natura è forte, suadente e si capisce subito che lei è la vera padrona.

Siamo nei luoghi della tradizione, dove la connessione con la natura prevale su tutto.

Le Terre di Lleida: la quintessenza dell’outdoor

Il lago della Torrassa, uno dei più spetta- colari dell’area per il kayak, offre una vista unica sui Pirenei più autentici – Foto di Massimo Clementi

Siamo nella parte orientale della Spagna, i panorami di Lleida spaziano dalle vette dei Pirenei, aspre e granitiche – che toccano i 3.000 metri, perfette per gli arrampicatori – alle aride pianure a sud, tutte da scoprire a piedi o in sella ad una bicicletta.

Le Terre di Lleida contano una superficie di oltre 25mila chilometri quadrati, in gran parte ricoperti da boschi e montagne, luoghi perfetti da scoprire a passo lento o pedalando addentrandosi gradualmente in un territorio ricco di sfaccettature.

Le montagne la fanno da padrone, con i massicci dei Pirenei e dei Pre-Pirenei, le montagne del Solsonès, Segarra e Garrigues ma anche le grandi pianure e le colline coltivate nel centro di Lleida.

In mezzo a questi due estremi si trovano ambienti che offrono agli amanti delle attività outdoor un infinito ventaglio di possibilità.

Camminando si può scoprire praticamente ogni angolo della regione, i sentieri segnalati si estendono infatti per oltre 4.500 chilometri e otto grandi cammini che la attraversano da nord a sud e da est a ovest, come arterie che guidano i viandanti nel cuore di Lleida.

 

I grandi cammini: vie di scoperta e conoscenza

Foto di Massimo Clementi

Iniziamo con una vera e propria alta via, per trekker esperti e alla ricerca di un’esperienza nella natura più selvaggia: il Sentiero dei Pirenei, il GR-11.

Un trekking plurigiornaliero d’alta quota che attraversa le vallate e costeggia le vette dei Pirenei tenendosi sempre radente ai crinali, ricco di natura e lontano da insediamenti umani.

Il GR-1 ha invece uno spirito diverso, un cammino storico sempre in quote collinari che incrocia spesso il tracciato del Cammino di Santiago, adatto anche a camminatori meno preparati, che amano vivere la natura e la cultura dei borghi storici del territorio.

Nelle Terre di Lleida i panorami e gli ambienti sono molto vari, dalle vette dall’aspetto alpino si passa a grandi distese di grano circondate da montagne rocciose dal sapore western – Foto di Massimo Clementi

Le suggestive pianure nel cuore di Lleida, distese dominate dalle sfumature di giallo e di rosso del grano maturo, si possono scoprire seguendo il tracciato del GR 65-5, un cammino che riporta il viaggiatore indietro nel tempo, luoghi dal sapore western che avrebbero certamente colpito l’occhio del maestro Sergio Leone.

Il Camí dels Bons Homes, il GR-107 e il cammino GR-7, che da Andorra conduce fino allo Stretto di Gibilterra, attraversano invece il territorio da nord a sud offrendo una lettura ancora diversa della regione, proprio come i caratteristici Grandi Cammini Circolari.

Poco diffusi nel resto d’Europa, offrono al viandante un’esperienza immersiva. I più noti sono il Cammino della Catalogna Centrale, segnato sulle mappe come GR-3, la Strada Cistercense, il GR-175 all’estremità del sud, il GR-150 che attraversa la Serra del Cadí e la Val d’Aran.

Un territorio punto d’incontro di culture, climi e ambienti

Foto di Massimo Clementi

Il clima della regione è continentale nella parte più interna, con temperature elevate d’estate e abbondanti nevicate in inverno, avvicinandosi alla costa invece i tratti sono decisamente più mediterranei.

La varietà climatica ha contribuito a rendere questo territorio un caleidoscopio di ambienti e scenari naturali molto diversi tra loro ed estremamente mutevoli da una stagione all’altra, ideali per ogni tipo di attività all’aria aperta.

Che siate amanti del trekking, della mountain bike, del rafting, del kayak, del canyonig o del parapendio, poco importa, nelle Terre di Lleida troverete sicuramente l’ambiente più adatto alla vostra passione.

Avvicinandosi alle vette pirenaiche si possono osservare i segni delle glaciazioni con le caratteristiche valli a forma di U e gli innumerevoli laghi naturali (se ne contano circa 200). Ovunque ci sono boschi di pini neri ed abeti secolari, qui trovano rifugio animali come il camoscio, il gallo cedrone, la marmotta, il gipeto e il rarissimo condor.

Un paesaggio ricco, da scoprire a piedi o in bicicletta, lungo uno dei tanti percorsi che attraversano le vallate, tutti ben segnalati e i tracciati, oppure a bordo di un kayak o di un gommone navigando le acque di uno dei corsi d’acqua che dai laghi montani scendono a valle.

 

La natura detta i tempi della vita

Foto di Massimo Clementi

Se parliamo di natura non possiamo che iniziare dal Parco Nazionale Aigüestortes i Estany de Sant Maurici, l’unico parco nazionale della Catalunya.

Il suo territorio si sviluppa tra 1500 e 3000 metri di altitudine, ed è ricoperto da boschi di abeti, pini e faggi. La cima più alta è la montagna Comaloforno (3029 m), di roccia granitica che rappresenta una sfida per i climbers di ogni parte di Spagna e d’Europa.

Siamo nei Pirenei spagnoli, l’aria è purissima e i panorami circostanti disegnati dalla natura in millenni. Le montagne, irte e rocciose, che si incontrano nel Parco sono giganti di granito che dominano i panorami e custodiscono leggende.

Istituito nel 1955, è uno dei 15 parchi nazionali spagnoli, situato nel cuore dei Pirenei a pochi chilometri dal confine con la Francia e rappresenta la perfetta sintesi degli ecosistemi che si possono incontrare in queste vallate catalane, modellate dal secolare moto dei ghiacciai.

Tra tutti gli elementi naturali l’acqua è la padrona, tra i boschi e le montagne si intrecciano infatti oltre 200 laghi, o estanys, di origine glaciale, collegati tra loro da fiumi e torrenti che scorrono attraversando praterie e salti rocciosi formando scenografiche lagune e cascate.

Nel Parco Nazionale si trovano ben 37 fonti termali terapeutiche, ciascuna con temperature ed elementi minerali propri e adatti a diverse patologie come: reumatismi, fibrosi, dolori muscolari fino alle disfunzioni dei sistemi digestivo, urinario, respiratorio, venoso e persino nervoso.

Proprio l’acqua è all’origine del nome del Parco, infatti aigües tortes in catalano significa “acque tortuose”, proprio come quelle che scorrono nell’area protetta come arterie, rumorose e gorgheggianti, che offrono spettacolo quando saltano per decine di metri dai costoni rocciosi.

Un angolo di paradiso da attraversare con lo sguardo attento per osservare i colori della flora ed emozionarsi alla vista del timido camoscio, della curiosa marmotta o del gallo cedrone, sgargiante durante il periodo degli amori.

La protezione e la sorveglianza del Parco hanno creato le condizioni necessarie per il fortunato avvistamento del gipeto, uno degli avvoltoi europei di maggiori dimensioni.

Giornate “En Plein Air”

L’itinerario dal lago de Ratera scende al lago Sant Maurici seguendo un costone roccioso che sovrasta la parte occidentale dell’invaso artificiale. Lungo il percorso si offre all’escursionista una magnifica vista sull’intera vallata – Foto di Massimo Clementi

Il parco è attraversato da una ricca rete sentieristica, curata e ben segnalata, adatta ad ogni tipo di trekker, con itinerari semplici da percorrere in giornata e avventurose alte vie che seguono i massicci pirenaici.

La Casa del Parc Nacional d’Espot è il punto di riferimento per raggiungere il Parco, qui c’è un parcheggio per le auto, l’ufficio informazioni, le guide e la partenza del comodo ed economico servizio taxi che in circa venti minuti di Jeep conduce al punto di partenza dei sentieri di bassa quota.

Il parco è ricco di angoli suggestivi da scoprire camminando come il Mirador de l’Estany de Sant Maurici, il Camí dels Enamorats, la Roca de la Cremada e l’Estany Llong.

L‘itinerario Planell d’Aigüestortes – Estany Llong è forse il più noto del parco, è un itinerario ad anello che segue le rive del lago de Sant Maurici, lo specchio d’acqua più grande del parco, simbolo di questo territorio.

Le Jeep si fermano proprio davanti al lago, simbolo della vallata, circondato da magnifici boschi di latifoglie e da vette rocciose che si specchiano nelle sue acque dai colori mutevoli.

L’escursione dura circa cinque ore, la prima parte segue il lato orientale del lago, attraverso fitti boschi di abeti e di pini neri e prosegue poi guadagnando gradualmente quota in direzione dell’altipiano superiore che ospita il bacino del Lago de Ratera.

Il lago de Ratera è il simbolo del Parco Nazionale Aigües- tortes i Estany de Sant Maurici – Foto di Massimo Clementi

I laghi di queste vallate sono decine ma i laghi de Sant Maurici, de Ratera e il Gran D’Amitiges formano un ecosistema unico. I tre bacini si trovano infatti a tre altitudini diverse e formano un sistema idrico naturale grazie a due torrenti che li collegano e portano l’acqua da monte fino a valle.

Guadagnando quota si incontra la cascata di Sant Esperit, un salto di decine di metri lungo il corso del torrente che collega il Lago Ratera al Sant Murici. Il Ratera si trova al centro di un piccolo altipiano costeggiato da una strada carrabile costruita ai tempi del Franchismo: il Generale Franco in persona si recò in quest’area con l’intento di sfruttare la ricchezza di risorse idriche per dare energia a tutta la regione.

A mezz’ora di cammino dal Lago Ratera, lo si può vedere chiaramente volgendo lo sguardo verso nord est, si trova il rifugio Amitges, punto di ristoro e snodo fondamentale per i trekking nel Parco, da cui partono diversi itinerari che vi si addentrano e un trekking plurigiornaliero lungo diverse vallate.

Per concludere il trekking in giornata si segue invece il periplo del lago de Sant Maurici, il tracciato prosegue sul lato nord ovest attraverso una parete rocciosa che sovrasta il lago, offrendo una visione panoramica sull’intera vallata.

Dopo una discesa abbastanza impegnativa il percorso fa nuovamente ingresso in un fitto bosco di conifere che, seguendo il lato ovest del lago, porta nuovamente al punto di partenza, dove ogni mezz’ora giungono le Jeep per riportare gli escursionisti alla Casa del Parco.

Una regione da vivere… all’aria aperta!

Il Pic de l’Orri, una delle vette che circondano la cittadina di Organyà, che si erge dalle pianure che contraddistinguono questa parte della regione – Foto di Massimo Clementi

I Pirenei catalani sono un luogo ideale da scoprire a piedi, tutta la regione è ricca di sentieri e lunghi cammini, oltre il Parco Nazionale, ci sono molti altri territori da scoprire a passo lento come il Parco Naturale Cadí-Moixeró, oltre 41.000 ettari di natura incontaminata tra il Berguedà, l’Alt Urgell e La Cerdanya.

Il suo territorio è montuoso, con vette che spaziano dai 900 metri ai 2648 metri del Puig de la Canal Baridana e ospita le catene montuose di El Cadí e Moixeró, il massiccio di Pedraforca e gran parte della collina di Tossa d’Alp e Puigllançada, per oltre trenta chilometri di crinale montuoso.

Un parco dai mille paesaggi: pianure coltivate, boschi di faggio e quercia e, in quota, selve di abeti e pini che offrono riparo a numerosi esemplari di camoscio alpino. Nel suo territorio si trova anche il borgo di Bagà, custode di architetture antiche, come le mura medievali, la piazza porticata, la chiesa gotica e le torri. Gli amanti della geologia non possono perdere il Geoparco Unesco

Conca de Tremp-Montsec, un’area di oltre 2.000 chilometri quadrati che attraversa ben quattro province: Pallars Jussà, La Noguera, Pallars Sobirà e Alt Urgell.

Qui si cammina a contatto con le origini della vita: negli anni ’50 infatti i ricercatori hanno scoperto depositi di migliaia di resti fossili, che hanno permesso di conoscere la fine dell’era dei dinosauri nel nostro continente.

Un territorio ricco di montagne, fiumi e gole, come quelle di Mont-rebei, Collegats e Terradets, custode di un ricco patrimonio minerario e destinazione privilegiata per l’osservazione degli astri grazie alla particolare posizione, alla purezza dell’aria e all’assenza di inquinamento luminoso: qui sorge infatti il Parco Astronomico del Montsec, punto di osservazione della volta celeste.

Il corso della fonte Bordonera nel periodo estivo rappresenta l’occasione ideale per rinfrescarsi nelle acque fredde del torrente – Foto di Massimo Clementi

Uno scenario totalmente diverso lo offre Organyà, oggi diventata meta degli appassionati di trekking e parapendio, infatti la conformazione del territorio, con grandi campi di grano pianeggianti circondati da aspre vette come il Pic de l’Orri, lo rendono perfetta per provare l’ebrezza del volo.

L’area delle Basses de Fontanet offre invece scenari unici per il trekking, luoghi disegnati dalle acque della fonte di Bordonera che, scendendo a valle, hanno scavato veri e propri canyon. Queste gole, nei mesi più caldi dell’anno, sono una delle mete predilette degli appassionati di torrentismo.

Non solo outdoor, meritano una visita diversi luoghi di interesse storico e culturale come l’affascinante centro storico di Organyà, il monumento a Les Homilies, i ponti medievali, detti Pontarrons, e la fontana di Bordonera.

Storia, cultura e natura: intrecci secolari

 

L’Eremo di Sant Quirc de Durro, che appartiene al complesso di chiese romaniche della Vall de Boí, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2000 (Bigstcokphoto)

In questa provincia la natura è padrona del territorio e le popolazioni hanno saputo creare comunità locali in perfetta armonia con l’ambiente. Infatti, nonostante le dimensioni, la Provincia di Lleida è una delle meno popolose della Catalunya.

Lo si capisce chiaramente attraversandola, il territorio è costellato da piccoli borghi in pietra abitati da comunità rurali che conservano gelosamente le proprie tradizioni, culture e produzioni culinarie.

I borghi della provincia di Lleida per secoli sono rimasti fuori dalle grandi rotte commerciali: i contatti esterni si limitavano a qualche scambio tra comunità vicine.

Le lingue parlate ne sono una testimonianza importante, infatti in molti paesi si parlano veri e propri dialetti locali, frutto della contaminazione tra catalano, spagnolo e francese.

Oggi la situazione è radicalmente cambiata, ci sono treni ad alta velocità che collegano Lleida a Barcellona e Madrid aprendo questo territorio al turismo, le popolazioni locali hanno saputo però fare tesoro della loro storia, custodendo con cura questo patrimonio.

Per esempio, nella Vall de Boí, in cui si trova il Parco Nazionale d’Aigüestortes i Estany de Sant Maurici, è custodito un patrimonio artistico e culturale ricchissimo, ideale per chi vuole alternare camminate nella natura selvaggia con la scoperta di culture e tradizioni delle comunità rurali.

Borghi di montagna come Taüll, Erill la Vall, Boí non sono solo piacevoli paesini in cui soggiornare ma custodiscono chiese romaniche del XI e XII secolo perfettamente conservate e ricche di testimonianze della vita passata.

La costruzione di queste opere, costruite in stile romanico lombardo, si deve alla famiglia Erill che volle la costruzione di otto chiese e un eremo come simbolo delle loro ricchezze accumulate nel XII secolo durante la conquista della valle.

Luoghi di culto, certo, ma anche preziosi avamposti di controllo che consentivano alle contrade di comunicare tra loro tramite bandiere, specchi, fiaccole o segnali di fumo.

La chiesa romana di Sant Climent de Taüll è uno dei nove luoghi sacri dichiaratati dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità – Bigstockphoto

Nel piccolo borgo di Taüll si trova la chiesa di Sant Climent, nota in tutto il paese per i suoi affreschi che ornano l’abside centrale e le due cappelle laterali ricchi di simbolismi del XII secolo, oggi riconosciuta di valore storico artistico.

Nell’anno 2000 l’UNESCO dichiarò le nove chiese della valle Patrimonio dell’Umanità per il loro valore storico-artistico. Diversi borghi della Terre di Lleida ospitano musei rurali ed ecomusei, ricavati dalle originali residenze antiche di famiglie locali, perfettamente conservate e tutelate, dove si possono osservare gli oggetti della vita quotidiana del secolo passato.

L’ecomuseo della Vall d’Ora a Navès, il Ecomuseo Çò de Joanchiquet a Vilamòs, l’ecomuseo della Valls d’Àneu sono i migliori testimoni delle differenze, anche marcate, nelle tradizioni e negli stili di vita delle comunità di borghi che distano anche solo poche decine di chilometri.

 

Numeri utili:

Come arrivare Treno. Stazione di Lleida Pirenei, Piazza Ramon Berenguer, Lleida (El Segrià). Questa stazione
è raggiunta dai treni ad alta velocità che provengono da Barcellona e Madrid, da qui ci sono autobus navetta e servizio taxi che consentono di raggiungere le diverse località della regione. Aereo.

L’Aeroporto di Lleida-Alguaire è un piccolo aeroporto situato ad Alguaire a 15 km dal centro di Lleida. L’aeroporto di Barcellona El Prat è l’aeroporto principale della Catalogna e
di tutta la costa mediterranea spagnola. Si trova a 14 km a sud-ovest del centro cittadino,
nei pressi del comune di El Prat de Llobregat.

Da qui numerosi sono i collegamenti con Barcellona e altre città della regione, è inoltre possibile rivolgersi ad una delle numerose società autonoleggio per affittare un auto.
 Auto.

L’autostrada A-2 collega Barcellona alla regione di Lleida che dista poco più di 100 chilometri. Sia l’autostrada che la rete stradale che attraversa le vallate della regione consentono facili e veloci spostamenti anche in macchina.

Informazioni utili. Ufficio del Turismo di Lleida

Tel. +34973 245 408

Mail: info@aralleida.com

 

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