Indonesia, terra dei vulcani: viaggio dalla metropoli alle montagne
Il dubbio è in bici o in cammino.
La positiva esperienza del mio ultimo viaggio in bici in Madagascar mi farebbe optare per la prima ipotesi ma le poche testimonianzeche sono riuscito a trovare in qualche blog ciclistico non sono tanto positive.
Dopo qualche riunione coi miei compagni di viaggio si decide, abbandoniamo l’idea della bici e si parte per un viaggio in punta di… scarponi!
La meta? Un posto che sogno di visitare da parecchio tempo: l’Indonesia, la terra con la più alta densità di vulcani al mondo.
Il gruppo sembra il titolo di una barzelletta: “Tre Siciliani e un Valdostano”. Io e mio cugino Davide (entrambi guide vulcanologiche), Cristiano (un maestro di sci siciliano), e Matteo (guida alpina valdostana).
Dalla metropoli alla montagna
Quando arriviamo a Jakarta ci rendiamo conto del perché venga considerata una delle città peggiori al mondo: un caos totale!
Migliaia di motorini che sfrecciano all’impazzata, rumori assordanti e un’umidità che sembra di essere nella foresta amazzonica.
Fortunatamente il giorno dopo stiamo già fuggendo dalla capitale a bordo di un treno che ci porterà a Yogyakarta, capitale culturale dell’Indonesia.
Dal finestrino del treno gli enormi grattacieli e le baraccopoli di Jakarta lasciano spazio a risaie iridescenti e villaggi con le case rivestite di mattonelle di terracotta, e finalmente la sagoma di qualche vulcano in lontananza.
Tra templi, risaie e crateri
Arrivati a Yogyakarta decidiamo comunque di provare l’esperienza della bici e di visitare il vicino tempio hindu di Prambanan in sella a una due ruote.
Dopo qualche pedalata capiamo perché l’Indonesia non viene considerata un paese facilmente visitabile in bicicletta: strade piene di buche, guidatori spericolati, bambini, buoi e polli che attraversano le strade all’improvviso.
Il nostro primo vulcano indonesiano è il Merapi, considerato dai vulcanologi uno dei vulcani più esplosivi e pericolosi al mondo: durante la sua ultima eruzione esattamente un anno fa sono morte circa 40 persone a causa di una colata piroclastica.
La sua attività principale è infatti caratterizzata da enormi nubi ardenti che possono raggiungere anche i 200 chilometri orari, insomma un vulcano alquanto “irascibile”!
Si parte alle 2 del mattino e dopo 3 ore di ripida salita ci godiamo l’alba dalla cima del cratere: il paesaggio è alquanto suggestivo ma la sensazione di respirare i gas del temibile Merapi mi fa venire la pelle d’oca.
Dopo il treno e la bicicletta decidiamo di spostarci in bus verso il nostro prossimo vulcano, 10 infinite ore in un autobus sprovvisto di aria condizionata ci portano a Cemoro Lawang, un tranquillo paesino di montagna ai piedi del monte Bromo.
Il Gunung Bromo è sicuramente più facile da scalare del Merapi ma il paesaggio è altrettanto suggestivo.
Si trova dentro la caldera del Tengger, un enorme anfiteatro vulcanico di 19 chilometri di diametro al cui interno si trovano il Bromo, il Batok e il Semeru (uno dei vulcani più attivi dell’Indonesia).
Il paesaggio che si gode dalla cima all’alba è incredibile: un mare di nuvole copre la caldera da cui emergono soltanto i tre fumanti crateri.
Appunti di viaggio…
La maggior parte dei vulcani indonesiani si concentra nell’isola di Sumatra, Java e Sulawesi. Molti crateri sono attivi e molto esplosivi.
Il Gunung Merapi (letteralmente montagna di fuoco) è uno dei vulcani più esplosivi e pericolosi al mondo ma, nonostante le numerose eruzioni, i dintorni del vulcano sono densamente abitati.
Il punto migliore di partenza per l’ascensione al Merapi è il paesino di Selo. Da qui un ripido sentierino in circa 4 ore porta ai 2911 metrti della cima (1100 metri di dislivello, 6-7 ore di cammino).
La prima parte del sentiero sale dentro il bosco fino a quota 2500, e da qui non esiste un vero sentiero ma si sale su detriti vulcanici fino alla cima.
Vista l’assenza di segnaletica e la pericolosità del vulcano è consigliato avvalersi di una guida locale che si può contattare direttamente al villaggio di Selo.
Bromo: questo vulcano è una delle maggiori attrazioni di tutta l’Indonesia.
L’enorme caldera del Tengger da dove fueriscono il Bromo, il Batok, il Kursi e il fumante cono del Semeru ha un qualcosa di soprannaturale.
Il punto base per le escursioni al Bromo è il paese di Cemoro Lawang.
La migliore visione della caldera del Bromo si ha dal vicino Gunung Penanjakan (2770 metri), conviene partire dal paese verso le 4 del mattino per riuscire a vedere il vulcano alle prime luci dell’alba (1000 metri di dislivello, 3-4 ore di cammino).
Dopo essere saliti sul Penanjakan si può scendere nella caldera, camminare dentro il Laotian Pasir (mare di sabbia) e salire i 235 scalini che portano in cima al Bromo.
Da Cemoro Lawang partono anche trekking che in 2-3 giorni portano in cima al Semeru (uno dei vulcani più attivi dell’Indonesia).
Leggi anche gli altri reportage sull’Indonesia:
Indonesia: i paesaggi senza tempo di Java
Indonesia: Bali e il Gunung Rinjani