Fotografare di notte. Un’attività che ci mette alla prova sovvertendo prospettive, paesaggi e possibilità di scatto.
Una notte con il plenilunio, o al contrario senza luna, ma illuminata dalle stelle ci regala momenti suggestivi che il fotografo desidera portare a casa.
Specchi d’acqua, creste, chiome di alberi, bagliori di un rifugio e naturalmente il cielo sono solo alcuni dei soggetti su cui ci possiamo concentrare durante le nostre sortite notturne.
Fare una escursione dopo il tramonto sembra diventare una proposta fissa nei calendari di guide professioniste, associazioni e enti per il turismo.
In alcune località la quota bassa e la latitudine rendono gradevole uscire nelle ore più fresche; in altre stagioni, d’inverno e in quota, può essere la ciaspolata al chiarore riflesso della luna a rendere magico il paesaggio.
E poi c’è lo spettacolo delle stelle cadenti nella notte di San Lorenzo, da gustare in ambienti lontani dai centri abitati e dall’inquinamento luminoso.
E la camminata nelle ore che precedono il mattino, nel silenzio più totale per godersi le ultime apparizioni delle creature notturne e naturalmente l’alba.
In ogni caso vi meraviglierete di quante deboli luci l’occhio assuefatto possa cogliere: solo nei cunicoli di una miniera, si dice, esiste il Buio Assoluto.
Un percorso semplice, meglio se già conosciuto, una torcia frontale per ogni evenienza, abbigliamento adeguato, un thermos caldo da condividere, un cavalletto e una reflex: questi gli ingredienti per un’avventura nuova che affina i sensi e le percezioni.
Se non siete Canari o astrofili, probabilmente non siete a conoscenza delle eccezionali condizioni del cielo di La Palma.
Una straordinaria nitidezza, la mancanza di nuvole per gran parte dell’anno e l’assenza di inquinamento luminoso rendono la cresta del Taburiente un luogo ideale per l’osservazione degli astri.
Per questo motivo l’istituto di Astrofisica delle Canarie ha situato sul Roque de los Muchachos il suo Osservatorio, ospitante telescopi di diversi paesi europei.
Il Roque Idafe – Foto di Ivo Pecile
Una strada asfaltata percorre la cresta del grande cratere e ci porta velocemente in quota.
La nostra idea, mentre percorriamo al pomeriggio inoltrato la strada degli osservatori, è quella di arrivare sul crinale, mettere in posa l’attrezzatura fotografica e aspettare.
Dopo qualche inconveniente con i cancelli di alcune strade che a una certa ora si chiudono, troviamo un punto adatto presso il mirador di Los Andenes.
Da qui risaliamo a piedi, zaino in spalla, un sentierino che, tra bassi cespugli e affioramenti rocciosi, ci porta in cresta. Facciamo attenzione a dove posiamo le nostre cose: tra poco con l’oscurità sarebbe facile perderle di vista.
Preparata l’attrezzatura ci possiamo gustare la luce del tramonto che rende, se possibile, ancora più colorate le creste del Taburiente. Il cono d’ombra della cresta si allunga sull’oceano poi il sole tramonta e c’è un lasso di tempo interminabile prima dell’oscurità.
A poco a poco la volta sopra di noi si accende di migliaia di puntini luminosi.
Aspettiamo ancora, i punti diventano milioni: uno spettacolo davvero mai visto, una densità incredibile di stelle e la Via Lattea, chiara come non si potrebbe immaginare.
Click: iniziano gli scatti.
Anche di giorno l’ambiente naturale di La Palma offre innumerevoli occasioni fotografiche per chi percorre a piedi questi luoghi con la reflex a tracolla.
I bordi della grande caldera del Taburiente con i loro colori accesi sono in grado di regalare forti sensazioni al fotografo paesaggista.
Gole selvagge dall’aspetto subtropicale scendono verso l’oceano passando dalla nebbiosa bellezza del bosco di sempreverdi ai vertiginosi dirupi che si trovano presso le coste.
La Cumbre , la catena che percorre da nord a sud l’isola, è un susseguirsi di coni vulcanici dove possiamo fotografare il verde acceso del pino canario.
L’ultima eruzione del 1971 ha modificato la geografia della costa meridionale.
Al centro visite del Volcan San Antoni, oltre a imparare qualcosa di più sul recente evento e sulla geologia di La Palma, potrete infine fotografare i tentativi di ricolonizzazione delle colate laviche da parte della vegetazione.
Una lotta infinita tra il verde e la pomice sullo sfondo blu dell’Atlantico.
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