Camminare sul fondale del mare del Nord in Olanda: cos’è lo Wadlopen

Camminare sul fondale del Mare del Nord in Olanda, con la bassa marea, è un'esperienza unica ed emozionante. La camminata nel fango, in olandese Wadlopen, è un modo avventuroso per conoscere una riserva naturale unica, il Mare dei Wadden.

9 novembre 2021 - 14:30

Wadlopen: la camminata nel fango alle isole del Mare dei Wadden, in Olanda

Si chiama Wadlopen e in olandese significa camminata nel fango.

Si tratta di un’esperienza particolare offerta agli escursionisti che visitano l’arcipelago delle Frisone Occidentali.

Queste isole sabbiose sono separate dal litorale olandese da fondali bassi, i Wadden, che segnano il limite esterno dell’antica linea costiera continentale.

Ph.: Tim Abelen, Wadventure, instagram.com/wadventure_wadlopen/

Durante la bassa marea, il fondale asciutto consente di attraversare il fondo del mare.

Il fondale è costituito da banchi di sabbia e attraversato da fossati e canali.

Durante una tipica camminata nel fango gli escursionisti sono alle prese con chilometri di fango profondo e con il faticoso attraversamento di canali con acqua alta fino alla vita, prima di giungere su una delle isole del mare del Wadden.

 

La camminata sul fondale è pericolosa?

Camminare nel fango fino alla caviglia, nello spazio di mare lasciato scoperto dalla bassa marea, è un’esperienza singolare.

Una novità che a prima vista potrebbe apparire non priva di preoccupazioni.

Tratti di terreno paludoso possono nascondere insidie, come le sabbie mobili pronte ad inghiottirti.

Dalle domande rivolte alla nostra accompagnatrice trapela una certa inquietudine: quanto saranno profondi quei rivoli d’acqua che ogni tanto scorrono tra la sabbia?

Non solo: durante l’escursione si è circondati solo da mare, sabbia e vento, tanto che il Wadlopen viene chiamato anche Alpinismo orizzontale.

E la marea? Quando la marea comincia a salire nuovamente avremo abbastanza tempo per tornare indietro, al sicuro, sulla terra ferma?

Regola fondamentale: affidarsi alle guide professioniste di Wadlopen, mai andare da soli

La risposta alle preoccupazioni sta proprio nell’affidarsi alle guide che conoscono il territorio.

Si tratta di professionisti che seguono una rigorosa formazione di 3 anni sulle condizioni climatiche, maree, aiuti di soccorso, flora e fauna.

Non solo quindi le guide assicurano che quando si parte la camminata nel fango sarà sicura, ma anche piacevole, perché illustreranno tutte le meraviglie che incontreremo lungo il percorso.

Basti solo pensare che può capitare d’imbattersi in gruppi di foche che si riposano su un banco di fango o scorgere meduse tra la sabbia.

Per questa ragione il Wadlopen è un’attività talmente popolare in Olanda da avere anche una Federazione Nazionale.

Schiermonnikoog: L’isola dei frati neri

Questa è l’etimologia di Schiermonnikoog, l’isola sulla quale ci troviamo.

L’ultima delle Frisone Occidentali, è anche una delle principali mete turistiche dei Paesi Bassi (le isole dell’arcipelago sono divise tra Olanda, Germania e Danimarca).

Si tratta di un posto incantato, dove ogni mezzo a motore è messo al bando.

Ph.: Tim Abelen, Wadventure, instagram.com/wadventure_wadlopen/

La nostra smania di esplorare nuovi spazi troverà soddisfazione sulle due ruote, a cavallo, oppure, più semplicemente, a piedi.

Le case dal tetto spiovente, dell’unico paese, si stringono attorno ai due fari dell’isola.

Intorno nient’altro, solo centinaia di chilometri quadrati di brughiera spazzata dal vento e distese di sabbia chilometriche.

Qui non è raro vedere gruppi di foche vitulline sdraiate al sole, a pochi metri dai bagnanti.

Il territorio è tutelato da una riserva caratterizzata da dune erbose e da un laghetto d’acqua dolce e dal Zuid-Kennemerland National Park, 2400 ettari di coste sabbiose, prati ed acquitrini di acqua salmastra.

Queste due importanti aree protette compongono il Parco Nazionale del Mare dei Wadden che si estende per quasi tutti i 14 chilometri di lunghezza dell’isola.

Nel nome dell’isola è racchiusa anche la storia di quello che gli olandesi chiamano “Wadlopen” – Wattwanderung e Vadevandring rispettivamente in tedesco e danese.

Il camminare lungo il terreno acquitrinoso che la bassa marea lascia scoperto, il “wad”, per l’appunto.

Quando l’acqua si ritrae per lasciare spazio al fango, si possono scorgere pesci e altre forme di vita,PH.: Aldo Frezza

La storia dei primi colonizzatori dell’isola

I frati neri furono i primi colonizzatori di Schiermonnikoog, e vi giunsero dal continente.

Attraversarono a piedi il Wadden See (letteralmente “mare di fango”), bacino interno che separa l’isola dall’arcipelago delle Frisone.

Ancora oggi, le passeggiate attraverso il Wad sono le attività maggiormente pubblicizzate nei dépliant dell’Ufficio Turistico di Schiermonnikoog.

Altrettanto interessanti sono le escursioni nella Riserva, le crociere con gli “Skooties” (i barconi a vela frisoni) e le passeggiate a cavallo.

Il mare si ritira, emerge il “wad”, curioso ambiente che non sai più se appartiene all’acqua o alla terra.

Una tavolozza di colori che varia tra gradazioni di grigio, beige e verde, con la costa lontana persa nella foschia.

Il terreno fangoso pullula di uccelli intenti a scavare con il becco nella sabbia, alla ricerca di pesciolini, crostacei e vermi.

È giunto il momento di camminare nel fango. La sensazione è che le gambe siano molto pesanti e attaccate alla terra.

Un ambiente ricco di vita

Al Bezoekercentrum, piccolo centro-visite e museo della Riserva, conosciamo Cynthia Borras, una biologa che si è trasferita qui dalla nativa Francia per lavorare al Museo. È lei che ci propone di accompagnarla in una passeggiata sul wad.

Non proprio entusiasti (come prima reazione l’idea di camminare immersi nel fango non ci attira molto), ma incuriositi, accettiamo.

La nostra amica ci fornisce stivali alti, retini e rastrelli. Inforchiamo le bici e siamo al vecchio porticciolo, dove ora attraccano solo le barche da diporto.

Molte sono a secco, semi coricate nel fango, costrette ad aspettare la prossima marea per poter ripartire.

Il Wadlopen alla prova dei fatti: I primi passi sono i più faticosi

Non conosciamo bene il terreno, affondiamo fino alle caviglie e facciamo una gran fatica a sollevare i piedi.

Abbiamo l’impressione di camminare nella neve pesante, quella della tarda primavera, dei residui delle valanghe, o quella che si accumula alla base dei tronchi.

Seguendo i passi dei nostri accompagnatori ci rendiamo conto quanto sia fondamentale la conoscenza dell’ambiente: si muovono come esperte guide alpine sul manto nevoso, individuando, a istinto, i punti dove il fango tiene di più.

Cynthia fuga subito i nostri dubbi sulla fanghiglia nera ed appiccicosa che si deposita sui nostri stivali.

Non si tratta di inquinamentospiega la biologama dell’azione di microrganismi che vivono all’interno del fango. È l’interazione di essi con l’ossigeno a renderlo nero, non il catrame o il petrolio.”

Per essere più convincente, Cynthia rivolta con un rastrello un mucchio di fango: appena a contatto con l’aria da marrone scuro diventa subito di un nero intenso.

Sulla spiaggia, con il carro trainato dal cavallo, alla ricerca delle foche sdraiate al sole, Ph.: Aldo Frezza

Le ore successive sono tutte una scoperta.

Cynthia ci illustra le innumerevoli forme di vita che popola quella che a noi sembra solo materia inerte.

Vermi ed altri insetti, piccoli crostacei, gamberetti, pesci microscopici, quasi trasparenti, che riescono a vivere a cavallo tra il fango, nel quale si nascondono, e le piccole pozze d’acqua salmastra che rimangono nelle buche più profonde.

Non pensavamo fosse così interessante e divertente.

Molte altre comitive, intorno a noi, si muovono in fila indiana, attrezzate di tutto punto e dirette verso la costa lontana o semplicemente intenti a piccole battute di pesca tra le pozze.

Ilaria, nostra figlia, letteralmente impazzita dalla felicità, è intenta a pescare gamberetti con Cynthia, immersa fino alle gambe in una grande pozza che contiene ancora un po’ di acqua.

Li catturano e li conservano, ancora vivi, in un secchio: serviranno come cibo per i pesci allevati nell’acquario didattico del Museo.

E intanto migliaia di uccelli scavano con le zampe, raspano e setacciano con il becco, approfittando di questa immensa riserva di cibo, prima che scompaia inghiottita dalla prossima ondata di marea.

Al Museo a visitare il patrimonio naturalistico del Mare olandese

L’escursione si chiude idealmente al Centro Visite: qui un potente getto d’acqua libera i nostri indumenti e le calzature dal fango.

Entriamo nelle sale espositive, dove i pannelli esplicativi illustrano il formarsi delle maree, del Wad, delle sue tante forme di vita, e per vedere dal vivo i pesci del Wadden See.

Terminato il tour didattico è tempo di passeggiare tra le dune ricoperte di erba bassa, o fare un bel giro con i carri trainati dai cavalli che percorrono le lunghe spiagge sabbiose, cercando di individuare con il binocolo le foche distese al sole.

La nostra prima passeggiata di Wadlopen finisce qui e, malgrado le perplessità iniziali, la possiamo considerare un’esperienza positiva.

Notizie Utili

Ringraziamo per la collaborazione la guida Tim Abelen di Wadventure, che organizza escursioni di Wadlopen sul Mare dei Wadden.

Il costo di una escursione di Wadlopen è di circa 25-30 euro a persona.

Per info:

www.instagram.com/wadventure_wadlopen/

info@wadventure.nl

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