Rifugi moderni: i nuovi avamposti delle Alpi che somigliano ad astronavi

I rifugi, considerati l’ultimo avamposto umano nell’universo della montagna, custodivano storie eroiche vissute durante l’alpinismo romantico. Oggi, le nuove strutture, somigliano più a navicelle spaziali e sono diventate un concertato di alta tecnologia

31 agosto 2023 - 5:54

Non c’è più l’immagine del rifugio che riecheggia nel grandioso paesaggio alpino inospitale, ovattato dalla solitudine del luogo.

Non è più il porto sicuro che rassicurava l’alpinista e infondeva sicurezza e fiducia per la conquista della cima.

Ora i rifugi moderni sembrano usciti dal film Star Trek, somigliano vagamente alla nave stellare USS Enterprise.

L’ultima delle loro preoccupazioni è l’inserimento nel paesaggio alpino, sembrano più vicini al mondo della fantascienza che all’universo della montagna.

Alcuni di questi sembrano veramente orientati verso lo spazio, per alcuni di loro la parola d’ordine è “sospensione”.

Sono rifugi dove si fa largo utilizzo delle tecnologie avanzate, sono diventati accoglienti, dotati di ogni comfort, alcuni addirittura sfarzosi.

Questi nuovi rifugi sono strutture high tech adeguate ai nuovi standard di efficienza energetica.

Vediamo quali sono queste strutture caratterizzate da un’estetica ultra moderna che somigliano tanto ad astronavi aliene!

 

Rifugio Monte Rosa Hutte 

Iniziamo la rassegna con il rifugio forse più avveniristico e particolare al mondo, soprannominato “Cristallo di roccia”: il Neue Monte Rosa Hutte, un rifugio svizzero che fa dell’eco sostenibilità il suo vanto.

È stato realizzato a quota 2883, nel territorio di Zermatt (Canton Vallese), sul ghiacciaio di Gornergrat, stupendo punto panoramico sulla parete nord dei Lyskamm e sulle cime delle Alpi Pennine che emergono all’orizzonte, dal Monte Rosa al Cervino.

L’edificio è stato progettato per ottenere il 80% del suo fabbisogno energetico dal sole, infatti è rivestito da pannelli fotovoltaici per ben 85 metri quadrati della sua superficie.

Rifugio Pardorama 

Questa struttura contemporanea, ideata dall’architetto Manfred Jäger e realizzata in acciaio e vetro a 2.620 metri d’altezza, rappresenta uno dei ristoranti-rifugio più spettacolari delle Alpi austriache, dove stupirsi di una splendida vista delle cime del Tirolo fino al Pardatschgrat.

È accessibile dal centro di Ischgl attraverso le cabinovie Pardatschgratbahn A2.

 

Rifugio Ice Q

Sempre in Tirolo, nuove prospettive sulle favolose montagne della Ötztal grazie a questo tempio trasparente, completamente di vetro, senza barriere multi-funzionali, realizzato a 3048 metri sul livello del mare.

La stazione di partenza della funivia si trova a Solden e vi proietterà quasi in cima al Gaislachkogl, nel cubo di vetro e acciaio del ristorante più alto d’Europa, realizzato sul progetto dell’architetto Obermoser!

Nuovo rifugio Gouter

A quota 3.835, in cima all’Aiguille du Goûter, a 4 ore di cammino dalla vetta più alta d’Europa, è stato realizzato il nuovo Rifugio Gouter, sospeso su un salto di 1500 metri.

L’architettura moderna, dall’insolita pianta ovale, sostituisce il vecchio rifugio realizzato dal CAF nel 1962 (e ancora prima il bivacco costruito nel lontano 1906) sulla via normale francese per il Monte Bianco.

La nuova struttura di metallo e legno è stata progettata secondo principi ecosostenibili e di basso impatto ambientale dall’architetto ginevrino Hervé Dessimoz.

Rifugio Mollino

Non è un rifugio in quota, sorge ad appena 2100 metri slm, però è una struttura originale, a basso consumo energetico, culturalmente e tecnologicamente unica nel suo genere.

Questo rifugio traduce in chiave moderna le architetture Walser dell’Alta Valle di Gressoney.

Il Rifugio Mollino, come si è deciso di ribattezzare la Casa Capriata in onore del suo creatore, l’architetto torinese Carlo Mollino, si trova nel comprensorio sciistico del Weissmatten ed è raggiungibile a piedi, con gli sci o in seggiovia.

Rifugio Piz Boè Alpine

Dolomiti, Alta Badia, quota 2.190, qui troviamo un rifugio all’avanguardia per gli elevati livelli di risparmio energetico, materiali naturali, wi-fi gratuito e design accattivante.

Il Rifugio Piz Boè Alpine potete raggiungerlo comodamente seduti nella cabinovia Boè che parte dal centro di Corvara

 

Bivacco Giusto Gervasutti

A quota 2835, su uno sperone roccioso che sporge sul Ghiacciaio del Fréboudze (Monte Bianco) e sotto le spettacolari pareti delle Grandes e Petites Jorasses, in apparente equilibrio precario, nel 2011 è stato realizzato il nuovo bivacco Gervasutti.

È una struttura singolare, osservandone le forma sembra ispirata ad un sommergibile.

Da qui la vista sulla parete est delle Grandes Jorasses è davvero spettacolare!

Prima di questa struttura ultratecnologica e energeticamente autosufficiente, si trovava la capanna Gervasutti, così nominata in ricordo dell’alpinista torinese e della sua prima ascensione alla parete Est delle Grandes Jorasses.

 

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