4 trekking tra i “borghi più belli d’Italia” dell’Appennino emiliano-romagnolo

Quattro proposte di escursioni che mescolano la splendida natura dell’Appennino emiliano-romagnolo e la bellezza dei paesini inseriti nella lista dei “borghi più belli d’Italia”

23 febbraio 2023 - 13:20

È una lunga striscia di creste montuose, frastagliate ma sempre lambite da foreste lussureggianti.

Torrenti cristallini si snodano tra piccoli borghi di montagna, ognuno con una storia e un patrimonio culturale unici.

È l’Appennino dell’Emilia Romagna, la cordigliera che taglia orizzontalmente l’Italia da ovest ad est e separa lo Stivale dal nord al centro.

Dalla provincia di Piacenza a quella di Rimini, è un luogo di natura che spesso ospita – sempre rimanendo a quote medie – tanti piccoli paesi: alcuni di questi, inseriti nella lista dei Borghi più belli d’Italia.

In questo articolo cercheremo quattro itinerari escursionistici in partenza proprio da queste piccole perle di storia e cultura montana.

 

Bobbio

In Val Trebbia, nell’estremità più occidentale dell’Emilia Romagna, si trova un borgo che è stato spesso soprannominato la “Montecassino del Nord”: Bobbio.

La sua fama la deve all’antica Abbazia fondata nel 614 da San Colombano, un monaco irlandese che scese in Appennino e trasformò questo luogo in uno dei principali siti spirituali d’Italia.

Inconfondibile, per la sua bellezza, è il Ponte Gobbo proprio sul Trebbia, che attraversa con le sue magnifiche arcate il letto del fiume.

Sono molti gli itinerari da percorrere intorno al paese: nella vicina località di San Cristoforo di Bobbio si possono visitare le cascate termali del torrente Carlone con una breve passeggiata.

Ideali in estate per prendere refrigerio dalla calura estiva, grazie alle piccole pozze di acqua che formano.

Per chi vuole intraprendere invece un trekking più impegnativo, da Bobbio si può salire fino ai 1.460 metri del Santuario del VII secolo di Santa Maria in Monte Penice, da cui – nelle giornate più terse – la vista spazia fino alle cime delle Alpi.

 

Compiano

Sull’Appennino parmigiano, nel comprensorio dell’Alta Val di Taro, c’è poi Compiano, un borgo medievale circondato interamente da una cinta muraria perfettamente conservata e sovrastato da un grande castello.

L’area di questo comune è ben conosciuta dai cercatori di funghi, e offre diversi sentieri per escursioni a cavallo, passeggiate o gite in mountain bike o ebike.

Tra questi c’è un percorso ad anello di circa 8 km per 240 metri di dislivello – adatto davvero a tutti – che si inoltra nei boschi sopra la piana di Isola.

Basta uscire dalle mura e seguire la strada diretta a Tornolo, per poi girare verso Case Ciabattini e la costa di Marzuola.

Una volta giunti sulla strada asfaltata che conduce a Ravezza di Tornolo si percorre per un km e si svolta poi a destra verso Premassato.

Qui inizia un tratto in sentiero che si immerge in uno scenario naturale tipicamente appenninico.  S

i arriverà quindi alla località isola e, una volta attraversati il borgo e un ponticello pedonale, si potrà risalire verso il castello di Compiano su un piccolo sentierino.

 

Fiumalbo

Continuando il nostro viaggio verso l’Adriatico, arriviamo a Fiumalbo, nell’alto Appennino modenese.

Immerso nel Parco del Frignano, a pochi chilometri dalla Toscana, conserva un grazioso centro storico fatto di case in sasso.

In inverno è il paradiso per chi ama lo sci-alpinismo e le escursioni con le ciaspole.

Sovrastati dal profilo del Cimone, il monte più alto dell’Appennino settentrionale, una delle escursioni più suggestive attraversa boschi di tra faggi secolari. Il dislivello è abbastanza limitato – circa 450 metri – e in 4 ore si percorre tutto l’itinerario.

Partendo dall’Alpe di Sara, a 1.366 metri, si imbocca una mulattiera, che incontra presto una capanna celtica: si tratta di uno degli antichissimi edifici che ancora restano a memoria di quando questo antico popolo si insediò tra queste montagne.

Proseguendo su un viottolo tra muretti a secco, si seguono le indicazioni per il sentiero CAI 489 fino alla località Campile.

Mezz’oretta di cammino e si arriva a un grande muro a secco costruito a protezione di un torrente, poi si prosegue lungo una pista da sci abbandonata.

Si arriva quindi ai 1.637 metri del Cristo dell’Alpe, un ampio pratone. Da qui si prosegue su un percorso che taglia il Monte Cimone all’ombra dei grandi faggi del parco, fino allo sterrato che da Doccia va verso Pian Cavallaro.

Al punto di scollinamento si può godere di una vista magnifica, che spazia anche sul versante toscano, infine, per tornare al punto di partenza, basterà continuare sulla sterrata.

 

Bagno di Romagna

Ormai in Romagna, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Bagno di Romagna è un centro termale dove godersi in totale relax l’Appennino romagnolo.

Le sue acque termali sgorgano naturalmente a 45 gradi, splendide in inverno quando sbuffano di vapore tra la neve.

Nei pressi del borgo si trova il sentiero dell’Orchidea Selvaggia, un itinerario di 7,5 km che si percorre in circa 3 ore di cammino.

Deve il suo nome alle fioriture che, in primavera, impreziosiscono il sottobosco – in particolare quelle delle magnifiche orchidee selvatiche.

Si seguono dai giardini pubblici le indicazioni per il “Sentiero degli Gnomi” e per il sentiero CAI 167B.

Si giunge a una radura con delle installazioni, dopodiché si prosegue sul 167B verso due casottini in legno.

Dopo aver raggiunto un punto da cui ci si gode una bella vista su Bagno, si continua in salita verso i ruderi di Pian Basilica.

Si prende il sentiero CAI 161 e si prosegue verso Poggio Vitine tra pianori e boschetti.

Il sentiero 161 si abbandona nei pressi di un cartello che indica “Va di Bagno Trek”, dove si prende la sinistra in direzione di un altro punto panoramico.

Dopo aver seguito una biforcazione del 161 intorno a Poggio Pian delle Riti, si svalica e successivamente si discende verso il punto d’inizio puntando verso Poggio Vitine.

Dopo un km circa si rincontra il sentiero imboccato all’andata.

 

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