Calabria, in viaggio tra i laghi della Sila: acque cristalline e natura incontaminata

25 giugno 2024 - 11:30

L'altopiano della Sila offre un'esperienza indimenticabile tra laghi, foreste e attività all'aria aperta. Scopriamo il Lago Ampollino, Lorica, il misterioso lago Ariamacina e il vasto lago Cecita, con il Centro del Cupone. Terminiamo il viaggio nelle suggestive gole del Trionto, sulle tracce di Norman Douglas

Il Lago Ampollino: punto di partenza ideale

La Strada del Benessere inizia dalle sponde del Lago Ampollino, situato a 1280 metri di quotatra i boschi silani, ai piedi del Montenero (1881 m) e del Monte Gariglione (1765 m).

Questo lago artificiale, creato tra il 1916 e il 1927 grazie alla costruzione della diga di sbarramento, è circondato da un paesaggio di rara bellezza che affascina visitatori e abitanti della zona.

Il Villaggio Palumbo e Trepidò, entrambe frazioni di Cotronei, si trovano sulla sponda meridionale del lago e sono perfettamente integrate nel paesaggio, quasi nascoste tra i grandi alberi di pino laricio.

Trepidò ospita il Museo dell’Acqua e dell’Energia, un centro interattivo che offre una panoramica sui paesi del Parco Nazionale della Sila, sulle risorse idriche e sulle energie rinnovabili del territorio.

Il Villaggio Palumbo, invece, è noto per le sue attività sportive: offre piste da sci moderne e attrezzate, una pista da bob in acciaio per emozionanti discese e una pista di pattinaggio su ghiaccio operativa durante l’inverno.

Inoltre, numerosi sentieri escursionistici, come quello della Fiumarella, permettono di esplorare i boschi incantati, dove scorrono ruscelli e sgorgano fonti di acqua limpidissima.

 

Lorica e il Lago Arvo: paradiso per gli amanti dell’outdoor

Proseguendo verso il Lago Arvo, incontriamo Lorica, un incantevole centro turistico incastonato tra il monte Botte Donato (1928 m) e il Montenero, le due montagne più elevate dell’altopiano della Sila.

Lorica, originariamente un centro agricolo abitato sin dal Paleolitico, si è sviluppata negli anni ’60 come perla del turismo silano.

Sulle rive del Lago Arvo, formato tra il 1927 e il 1931 con la costruzione di una diga in terrapieno, Lorica offre un’ampia gamma di attività all’aperto.

I visitatori possono noleggiare canoe, kayak, windsurf e bici d’acqua per esplorare il lago, o partecipare a crociere rilassanti a bordo di un battello turistico alimentato da motori elettrici, che garantiscono la sostenibilità ambientale.

Lorica è anche un paradiso per i cicloturisti, con percorsi che permettono di compiere il periplo del lago.

A breve distanza, la frazione Cavaliere offre la possibilità di salire con la cabinovia fino alla vetta panoramica del monte Botte Donato, con una vista spettacolare su Lorica e sull’intero altopiano silano.

Nei pressi della stazione di partenza degli impianti, una pista da bob su rotaie garantisce discese emozionanti.

Inoltre, presso il maneggio Horses Lorica, è possibile organizzare escursioni a cavallo, permettendo ai visitatori di esplorare la natura circostante da una prospettiva unica.

I misteri della Pietra dell’Altare e il lago Ariamacina

Proseguendo il nostro viaggio, ci dirigiamo verso la Pietra dell’Altare, nota come la “Stonehenge della Sila”, un luogo avvolto da mistero e leggende.

La strada provinciale 211 ci porta tra boschi di pini larici e prati, fino a un pianoro assolato disseminato di grandi pietre levigate e arrotondate.

Le leggende narrano che un gruppo di cavalieri, di ritorno dalle Crociate, scelse una di queste pietre per celebrare una messa di ringraziamento.

Altri racconti collocano l’evento in epoche più remote, con la presenza di re Carlo Magno.

Questo luogo, conosciuto come Serra di Carlomagno, è ricco di suggestione e molti visitatori riferiscono di percepire strane sensazioni e vibrazioni particolari.

Dopo aver esplorato la Pietra dell’Altare, proseguiamo lungo la SP211 verso il lago Ariamacina, un bacino artificiale creato negli anni ’50 per scopi idroelettrici e alimentato dal fiume Neto.

Situato alle falde del monte Volpintesta, il lago è circondato da fitte foreste di faggio, abete e pino laricio, offrendo un habitat ideale per diverse specie migratorie, tra cui lo svasso maggiore, noto per la sua curiosa danza di corteggiamento.

 

Il lago Cecita e il Centro del Cupone: natura protagonista

Il nostro viaggio continua verso il lago Cecita, il più vasto e capiente della Sila, situato vicino a Camigliatello Silano.

Questo lago, formatosi su un preesistente bacino naturale, è circondato da un paesaggio che richiama le isole scozzesi, con pini larici che crescono fino alle sponde e case di villeggiatura che abbelliscono il panorama.

La chiesetta di San Lorenzo, situata sulle sponde del lago, è immersa in un paesaggio mozzafiato e rappresenta un luogo di culto caro agli abitanti locali.

Il Centro di Osservazione Naturalistica del Cupone, gestito dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza, sorge sulle rive del lago e offre numerosi elementi di interesse, dai recinti faunistici al parco geologico, dall’orto botanico ai sentieri didattici.

Il lago Cecita è anche un paradiso per gli appassionati di pesca sportiva e un habitat protetto per la lontra, specie a rischio di estinzione.

Un percorso cicloturistico permette di esplorare l’intero periplo del lago, offrendo un’esperienza unica tra salite ripide e paesaggi mozzafiato.

Gli amanti della natura possono inoltre godere di una varietà di fauna locale, tra cui scoiattoli neri, martore e faine, mentre attraversano i boschi circostanti.

 

Verso le gole del Trionto, sulle tracce di Norman Douglas

Dopo una pausa presso le aziende agrituristiche della zona, riprendiamo il viaggio lungo la SP217 verso Longobucco, attraverso la millenaria foresta della Fossiata.

Questo antico e maestoso bosco silano ci conduce alla località Cava di Melis, dove si trova il vigneto più alto d’Europa, a 1300 metri di quota.

La strada scende poi verso Longobucco, offrendo vedute sulla splendida valle del fiume Trionto.

Descritto da Norman Douglas come una “città da sogno delle Mille e una notte”, Longobucco è ricca di storia e tradizioni.

Seguendo i percorsi tortuosi del fiume Trionto, giungiamo alle gole scavate nella roccia, uno degli itinerari escursionistici più suggestivi della Calabria e tappa dell’itinerario di lunga percorrenza della Via Basiliana.

Questi percorsi, immersi in un paesaggio selvaggio e incontaminato, offrono ai visitatori l’opportunità di immergersi completamente nella natura, esplorando grotte, cascate e angoli nascosti che raccontano storie di epoche passate.

 

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