Toscana, camminare nei borghi: i più suggestivi paesi da scoprire a piedi

La Toscana dei borghi, un meraviglioso territorio in cui camminare alla scoperta di un inatteso tesoro di cultura, storia, arte e tradizioni. Ecco alcuni itinerari ideali per scoprire questi antichi paesi ricchi di storia e fascino

3 marzo 2023 - 8:44

La Toscana è un caleidoscopio di sensazioni ed emozioni sempre diverse, straordinarie, da vivere in tutte le stagioni.

Dalle città d’arte alle terme, dal mare alla montagna, dalle destinazioni naturalistiche alle mete gastronomiche e appuntamenti culturali.

Lontani dalle destinazioni più scontate, i borghi millenari che costellano il paesaggio toscano sono uno straordinario serbatoio di identità, tradizioni e produzioni di qualità.

Possono divenire il vero punto di partenza per esplorare le dieci province della regione, lungo circuiti culturali e artistici, musei, antiche pievi, fortilizi, palazzotti signorili o case rurali.

Un’ottantina di questi piccoli centri toscani, estranei agli effetti deleteri di un certo tipo di progresso, è accomunata da quella sensazione di unità, integrazione e coesione che cattura piacevolmente il turista.

 

Montecatini Terme: bellezza e benessere

Ascriviamo tra queste realtà il centro termale di Montecatini Terme (PT), perché al benessere del visitatore partecipano sia le sorgenti idrominerali curative sia la ricchezza storico, artistica e ambientale della Val di Nievole.

Dalla cittadina, costruita nell’Ottocento quasi interamente in stile liberty, si può salire a Montecatini Alto, dall’origine antecedente al Mille, grazie a una funicolare del 1850 che ha mantenuto le carrozze originarie e gli interni completamente in legno.

In questo articolo vediamo come trasformare il vostro viaggio in Toscana in una kermesse di sensazioni indimenticabili, camminando in borghi storici, con i loro monumenti, le botteghe artigiane, le trattorie e i ristoranti dove la qualità di un’alimentazione sana e genuina riporta alla luce sapori dimenticati.

 

Toscana rurale: borghi in festa

Le rievocazioni storiche sono l’occasione migliore per visitare i borghi perché i loro cittadini rendono partecipi della propria storia i turisti, grazie alle magiche atmosfere create dalle antiche mura e dai figuranti in costumi d’epoca che sfilano lungo vicoli, portici, piazzette e logge, già di per se affascinanti.

L’atmosfera si tinge di colori inaspettati, tutte le vie e le piazze del paese indossano nuovamente le antiche vesti medioevali in occasione della Fiera delle Messi a San Gimignano – Foto di Enrico Bottino

In Val d’Elsa è possibile immergersi in un universo parallelo al nostro in occasione della “Fiera delle Messi”, una manifestazione che si svolge a San Gimignano (SI), coinvolgendo le quattro contrade animate da cavalieri, saltimbanchi, suonatori, bancarelle di arti e mestieri del periodo medioevale.

All’interno della cinta muraria, felicemente recluso in tanta bellezza il turista camminerà con il naso rivolto all’insù, rapito dalle quindici torri rosseggianti che fanno a gara per toccare il cielo.

Dalla torre del Palazzo Antico del Podestà all’altissima Torre Grossa del Palazzo Nuovo, dalle torri Gemelle degli Ardinghelli, guelfe, alle agili torri ghibelline dei Salvucci.

Atmosfere medioevali si respirano nelle serate estive di Suvereto (LI), passeggiando nel centro alla ricerca delle botteghe artigiane, banchetti e monumenti rimasti immutati nei secoli (il Palazzo Comunale, il chiostro del Convento di S. Francesco, la Chiesa del Crocifisso, la Pieve di S. Giusto, la Rocca Aldobrandescas).

A Massa Marittima (GR), durante il “Balestro del Girifalco” il foresto si troverà catapultato come per incanto nel fiorente periodo storico del libero Comune.

Il silenzio s’impadronisce della piazza, il girello ha caricato la balestra, la verretta così scagliata centra il corniolo: esplode un tripudio di gioia fra gli abitanti del terziere vincitore.

Questo è il momento culminante della manifestazione, preceduta da costumi trecenteschi che sfilano in un pittoresco dedalo di vicoli, fino a raggiungere la monumentale Piazza Garibaldi, dove si affacciano il Palazzo del Podestà, il Palazzo dei Priori, la Fonte dell’Abbondanza e il Duomo di San Cerbone.

Massa Marittima – Foto Getty Images

A Montepulciano (SI), “perla del Rinascimento”, si corre invece l’appassionante “Bravìo delle Botti”: ogni contrada è rappresentata da due atletici spingitori che concorrono nel far rotolare la loro botte lungo le vie del centro storico, fino alla linea del traguardo posta sul sagrato del Duomo.

Dalla Torre del Palazzo Comunale di Montepulciano si possono contemplare i borghi che punteggiano la campagna toscana, resa celebre in tutto il mondo da lungometraggi e spot pubblicitari.

A est sorge Chianciano Terme (SI), ricca di acque dall’azione altamente curativa, dove il geniale regista Federico Fellini vi ambientò “Otto e mezzo”, mentre Pirandello vi cristallizzò le sue emozioni in “Novelle per un anno”.

Verso nord-ovest si ammira la robusta cinta muraria trecentesca di Buonconvento (SI), borgo perfettamente conservato, dove si è sviluppato nel tessuto urbano uno stile liberty raffinato, giocato sui materiali, sui cromatismi, sugli effetti decorativi.

Montisi, Montalceno – Getty Images

Più in là, immersa nel paesaggio della Val d’Orcia, spunta la mastodontica Rocca senese di Montalcino (SI).

Per merito del più celebre vino italiano, il Brunello, i monumenti storici dell’ultimo baluardo repubblicano ­­– il Palazzo dei Priori, la vicina Loggia, le Chiese di Sant’Egidio e Sant’Agostino, i Musei Riuniti – passano quasi inosservati al turista frettoloso.

La “Sagra del Tordo” rappresenta l’occasione migliore per recarsi a Montalcino: la manifestazione storico-folcloristica vede sfidarsi al tiro con l’arco i quattro quartieri (Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio), riprendendo così la tradizione venatoria del periodo medievale, quando cacciatori e falconieri battevano il contado a caccia di prede.

Sempre in provincia di Siena, in posizione dominante sulla valle del torrente Crèvole, sorge Murlo.

I reperti archeologici rinvenuti negli scavi di Poggio Civitate, conservati nell’Antiquarium di Palazzo vescovile, ricordano a tutti come questo paesaggio biancheggiante di crete fosse un importante insediamento etrusco.

Gli abitanti del borgo amano dire che in questa appartata striscia di terra senese, dove tremende guerre, epidemie e carestie sono state rarissime, si è conservato gran parte del patrimonio genetico degli antichi signori dell’Italia centrale.

 

Chianciano Terme: itinerario nel borgo vecchio

Prima d’intraprendere l’anello escursionistico, in Località La Foce, punto di partenza dell’escursione, è possibile visitare lo splendido giardino all’italiana dei Marchesi Antonio e Iris Origo.

Uno spazio realizzato tra il tra il 1924 e il 1939 su disegno dell’architetto inglese Cecil Pinsent (si può visitare, su prenotazione, nei giorni feriali della settimana), e ammirare le biancane tipiche della Riserva Naturale di Lucciola Bella.

Il punto panoramico mostra la solare Val d’Orcia bordata dal rilievo più alto della zona, il Monte Amiata.

Dal parcheggio di località Villa La Foce (555 m) si segue la strada bianca che arriva sino al piccolo cimitero.

Chianciano – Foto Getty Images

Oltrepassata una quercia secolare, si procede verso il Podere Chiarentana (520 m).

Trascurando al km 3 la deviazione per l’agriturismo Il Podere, si sale in direzione dei poderi Tre Case e Santa Maria. La tappa successiva è Castiglioncello sul Trinoro (770 m), uno dei punti panoramici più apprezzati sulla Val d’Orcia.

Al km 7.7, poco oltre Castiglioncello sul Trinoro, una strada carrareccia conduce a sinistra verso l’area attrezzata de Le Crocette (da dove ha inizio anche un Sentiero Naturalistico che attraversa un’inconsueta faggeta di bassa quota).

Oltrepassato il Podere Pietraporciana (847 m), dove si trova il Centro Visita della riserva, il Laboratorio Didattico e il Rifugio escursionistico.

Al km 11 s’incontra l’area pic nic detta “Bello sguardo” e, soprattutto, la bellissima faggeta della Riserva Naturale di Pietraporciana. Si percorrono gli ultimi 3 km per rientrare a località “La Foce”, attraverso un bosco misto di pini e lecci.

 

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