Camminare alla scoperta del Cervo: dove seguire le orme del principe dei boschi

Quando arriva l’autunno e la montagna non è più presa d’assalto, tornano a sentirsi le voci della natura. Tra queste c’è quella dei cervi in amore: i maschi in cerca della femmina per l’annuale rito della riproduzione, per farsi notare e scansare eventuali avversari, emettono un forte bramito e quando serve danno pure un paio di cornate.

29 giugno 2023 - 14:43

Il cervo: uno splendido ungulato

Il Cervo Nobile (Cervus elaphus) è un mammifero appartenente alla famiglia Cervidi, noto anche come cervo reale, cervo rosso o cervo europeo.

Il Cervo ha dimensioni e peso notevoli e varia molto tra il maschio e la femmina in rapporto anche all’età.

L’esemplare maschio può raggiungere i 185-210 cm di lunghezza ed un peso variabile tra 100 e 300 kg, mentre la femmina può essere lunga tra 150 e 180 cm per un peso variabile tra i 70 ed i 130 kg; i piccoli cerbiatti alla nascita pesano da 7 a 13 Kg.

Un giovane maschio in “abito nuziale” – Foto di Massimo Piacentino

Ciò che in maniera più evidente differenzia i due sessi è la presenza, solo nel maschio, dei palchi (le “corna” dei cervidi).

Sono caduchi, infatti cadono tra febbraio e marzo e ricrescono, ramificandosi ogni anno di più.

Dalle loro dimensioni e dalle ramificazioni si può stabilire l’età dei diversi esemplari.

La “pulitura” del “velluto” che riveste i palchi, avviene tra luglio e settembre, quando ormai essi hanno raggiunto il massimo sviluppo.

Il mantello presenta una colorazione bruno rossastra che diventa più chiara sul ventre; dopo la muta autunnale il mantello del Cervo si scurisce e assume una colorazione grigio bruno.

Nei cerbiatti il manto è rossiccio e presenta delle caratteristiche macchioline biancastre.

uno scorcio di bosco dell’Estremadura spagnola – Foto di Massimo Piacentino

L’habitat del Cervo è costituito da vaste estensioni forestali di conifere o di latifoglie, intervallate da ampie radure.

Il bosco è il suo riparo naturale e quando si sposta in aree aperte predilige quelle ad esso limitrofe.

Il cervo, rigorosamente erbivoro, ha una discreta capacità di adattamento e cambia la propria dieta a seconda delle stagioni e della disponibilità di cibo.

In autunno e in inverno si ciba di frutti selvatici ed erba secca e, quando questi cominciano a scarseggiare, di corteccia di alberi.

In primavera ed estate si nutre invece di varie specie foraggiere, di gemme e frutti selvatici.

 

Inguaribili romantici

I cervi sono animali che vivono in branchi composti da femmine e giovani maschi di 1 anno.

I maschi anziani vivono solitari mentre quelli più giovani, subadulti e maturi (cioè che non hanno o hanno rispettivamente raggiunto la maturità sessuale), formano piccoli gruppi.

Nel periodo degli amori i maschi di cervo si uniscono ai branchi delle femmine ed emettono i caratteristici bramiti, forti suoni che hanno funzione di richiamo sessuale.

Un maschio adulto in pieno bramito alle ultime luci del giorno – Foto di Massimo Piacentino

Per conquistare le femmine e formare un proprio harem spesso i maschi adulti di età simili lottano spingendosi con le corna.

Più elevato è il grado gerarchico del maschio, maggiore è il numero di femmine che compongono l’harem.

Durante la fase di parto i branchi si scindono per formare unità familiari composte dalla madre, dal figlio di un anno e dal nuovo nato-

La gestazione del cervo dura da 226 a 236 giorni e di norma viene partorito un solo piccolo, raramente due, le nascite si concentrano nei mesi di maggio e giugno.

Il cervo è una specie forestale che si adatta a vivere in situazioni diverse: dal livello del mare fino a oltre i 2000 metri di altitudine, nei boschi come nei pascoli d’alta quota.

Il maschio dominante ripreso con una delle femmine del suo harem – Foto di Massimo Piacentino

Il suo habitat ottimale è costituito da vaste foreste di boschi cedui disetanei (composti di alberi di età diverse) intervallati da ampie radure e con abbondante presenza di acqua, che non viene utilizzata solo per bere, ma anche per i bagni di fango, utili sia per la rimozione dei parassiti sia come refrigerio nella calura estiva.

Il cervo costituisce una delle prede naturali del lupo.

I piccoli possono essere predati anche dalla volpe, mentre le carcasse offrono cibo alle specie onnivore, come l’orso ed il cinghiale e agli uccelli necrofagi, come l’avvoltoio grifone.

 

Impressioni sul campo

Vi è mai capitato di sentire il bramito di un cervo?

Noi di TREKKING&Outdoor siamo andati sino in Spagna per ascoltarlo.

Ci troviamo in Estemadura, splendida e bucolica regione spagnola, dove ogni anno Skua Nature organizza tour per l’osservazione di questo splendido ungulato e non solo: i grandi avvoltoi e le specie tipiche della fauna iberica.

Il bramito: un richiamo d’amore selvatico, misterioso e indimenticabile, da far accapponare la pelle; un concerto di suoni primordiali, che si propaga anche a chilometri di distanza lungo valli e crinali.

Un maestoso maschio controlla il territorio da potenziali rivali – Foto di Massimo Piacentino

Con l’approssimarsi dell’autunno, il cervo, maestoso signore delle foreste, entra nel ciclo degli amori, esibendosi in un rituale suggestivo e avvincente.

Ogni anno, tra settembre e ottobre, il cervo maschio si dedica all’amore, mostrandosi bello e vigoroso davanti alle femmine del branco: ai margini del bosco, nel mezzo delle radure o delle praterie alpine, i cervi adulti iniziano a lanciare i loro richiami amorosi, i cosiddetti “bramiti”.

E i boschi, come una gigantesca cassa di risonanza, amplificano questi potenti versi simili a muggiti.

In questo periodo i cervi maschi adulti abbandonano la consueta vita solitaria, il loro collo si ingrossa e le corde vocali si ispessiscono, per far riecheggiare il bramito il più lontano possibile.

Solo chi emette il verso più intenso, vigoroso e frequente riuscirà ad allontanare i maschi rivali e attirare le femmine, che lui solo potrà fecondare.

Se il bramito non bastasse, i contendenti si fronteggeranno in rumorose schermaglie, per passare poi allo scontro fisico, corna contro corna, palco contro palco.

Il bramito oltre ad essere un richiamo d’amore, è un avvertimento per gli altri maschi – Foto di Massimo Piacentino

Gli imperiosi richiami di sfida lanciati dai maschi innamorati, sono uno spettacolo coinvolgente e un appuntamento a cui non mancare, prima che la natura si prepari al lungo sonno invernale.

Gli ultimi raggi di sole filtrano tra le fronde delle querce e la morbida luce del crepuscolo ottobrino va lentamente spegnendosi, preparando il palcoscenico a una luna piena, immensa e brillante.

L’aria è pungente e il silenzio perfetto del bosco notturno ti avvolge come un mantello.

Ti fai strada fra la vegetazione e, se annusi l’aria, senti un odore selvatico, che prima non avvertivi; all’improvviso, uno struggente richiamo ti cattura e diventa l’unica voce della foresta: è il bramito del cervo.

Questi animali piuttosto schivi, durante il periodo di brama si mostrano senza particolari timori – Foto di Massimo Piacentino

Uno dopo l’altro, i cervi intonano, come un’orchestra naturale, il proprio canto d’amore e, come un solista dopo l’altro, cercano di dare il meglio di sé per conquistare il loro harem femminile.

Qui è facile imbattersi e sentir riecheggiare nei boschi quel verso unico, per intensità ed emotività, che è il bramito del cervo.

Lo spettacolo è avvincente e l’emozione unica, da provare!

 

 

Informazioni Utili:

In Italia sono davvero tanti i luoghi dove in autunno è possibile assistere a questo spettacolo della natura e anche nelle nostre pagine ne abbiamo parlato in maniera esaustiva.

Un’emozionante alternativa è la Spagna dove da anni Skua Nature che conosce ogni angolo di territorio offre opportunità davvero uniche sia per l’osservazione di questo splendido ungulato, sia per la fotografia naturalistica.

_ Per maggiori informazioni visita il sito si Skua Wild

 

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